SERVIZIO CIVILE = DIFESA DELLA PATRIA. STRALCI DI UN PROGRAMMA ELETTORALE

La riforma del Terzo Settore da parte del Governo in carica vuol essere una riforma partecipata. Una riforma in cui il popolo italiano, o almeno quella parte interessata al terzo settore, possa esprimere le proprie opinioni in merito. Alcuni politici si sono posti le seguenti domande: Quale deve essere il ruolo del Servizio Civile nello Stato Italiano?
Il Servizio Civile può e dovrebbe avere un ruolo importante nella difesa della Patria?
Chiaramente la mia risposta è positiva. Sono, anzi, dell’opinione che il Servizio Civile dovrebbe assumere un ruolo fondamentale nella difesa della Patria.
Il servizio civile inoltre non può diventare un obbligo, così come è stato proposto da alcuni politici. Il Servizio Civile deve essere un opzione, una libera scelta che ognuno di noi si sente libero di fare. Deve essere un progetto che assorba un anno della nostra vita. In risposta a chi propone che il Servizio Civile abbia una durata minore rispetto all’attuale, io dico che è inaccettabile aderire a tale richiesta in quanto si creerebbero seri problemi nello svolgimento di molti progetti con i partner locali.
Come ho detto precedentemente, ci deve essere il riconoscimento delle diverse culture all’interno del nostro Paese; le culture di coloro che provengono da altre Nazioni, la cultura di tutti coloro che dovrebbero godere dei nostri stessi diritti, ed infine di coloro che dovrebbero godere della cittadinanza italiana ma che, a causa di leggi inadatte e che andrebbero urgentemente modificate, pur essendo nati nel territorio italiano non hanno diritto alla cittadinanza italiana perché nati da genitori stranieri.
Riconoscere finalmente lo Ius Soli; in attesa e con la speranza che ciò avvenga, il primo passo che potremmo e dovremmo compiere è cambiare il bando che regola la partecipazione al Servizio Civile, permettere cioè a tutti coloro che non godono della cittadinanza italiana ma che si sentono a tutti gli effetti Italiani, difendere la Patria con gli stessi nostri obblighi; evitare che ogni anno si presentino ricorsi per l’incapacità di quella parte politica che continua a porre limiti al riconoscimento dei Diritti Civili, causando di conseguenza anche rinvii di importanti progetti di Servizio Civile.
Durante la mia formazione specifica, in attesa di partire per l’Ecuador, ho avuto modo di discutere riguardo all’intervento esterno alla politica nel tema di chi può e di chi non può partecipare al Servizio Civile. Secondo la controparte, gli stranieri hanno pieni diritti a partecipare al Servizio Civile ma ciò sarà possibile solamente quando i politici permetteranno ciò; io credo che nell’attesa di un’azione concreta da parte di coloro che hanno il potere di modificare le leggi, in attesa che una minoranza politica che oggigiorno lotta per il riconoscimento del diritto a partecipare al bando veda le proprie richieste accolte, ben vengano quegli interventi esterni che permettono la partecipazione di tutti ai nuovi bandi.
(Gli stralci sono stati estratti liberamente dall’Ufficio Servizio Civile FOCSIV dal programma elettorale di Francesco. Il testo integrale è disponibile su sito UNSC).