BILANCIO IBO ITALIA: NUMERI E VOLTI PER RACCONTARE IL 2012
In occasione della presentazione del Bilancio Sociale 2012, IBO Italia, socio FOCSIV, “dà i numeri” legati ad un anno di cooperazione nazionale ed internazionale, raccogliendo le testimonianze dei 669 volontari coinvolti nei suoi vari progetti.
Non solo numeri, ma storie e volti, come i 301 volontari italiani e stranieri coinvolti nei Campi di Lavoro e Solidarietà, ai 9 che dall’Italia sono partiti con il Servizio Volontario Europeo, passando per i 18 servizio civilisti dei progetti all’estero: foto e racconti che testimoniano esperienze di incontro, conoscenza, aiuto e crescita.
Ampio spazio poi ai progetti di Cooperazione: dalle 200 persone coinvolte nel progetto 2Sponde in Perù, ai 15 artigiani assunti dalla Cooperativa di Angarmarca in Ecuador, dai due nuovi ordini realizzati per il Commercio Equo e Solidale dalle donne del Sui&Dhaga in India, ai 53 bambini che ogni giorno frequentano il Centro Pinocchio in Romania, fino ai seminari con operatori Moldavi ed Ucraini per combattere il problema della tratta e dei disagi dei minori direttamente nei paesi di origine.
Due novità quest’anno, rispetto alle precedenti edizioni.
Una pagina speciale di IBO Italia per l’emergenza Terremoto in Emilia:
– 81.400 euro di materiale raccolto e distribuito nei campi,
– 25.824 euro impiegati per le Scuole dell’Alto Ferrarese,
– il sostegno a famiglie in difficoltà,
– il Teatro Comunale di Ferrara e tanti altri interventi.
Un’intera sezione dedicata invece alla partecipazione e agli eventi organizzati in ogni parte d’Italia dai sempre più numerosi ed attivi Gruppi Locali.
Dal Bilancio emerge quanto l’attuale crisi economica stia penalizzando il volontariato, registrando un calo negli ultimi 5 anni; per questo la lettera di apertura della Presidente IBO Italia, Maria Giovanna Speltini, piega quali siano le grandi difficoltà che le ONG sono costrette ad affrontare. “Oggi è sempre più difficile che le ONG si basino solo sul volontariato: occorrono competenze specifiche, alta professionalità. I grandi finanziatori come l’UE o il MAE non solo destinano pochi fondi alla cooperazione come la intendiamo noi, ma sono diventati estremamente esigenti riguardo la formulazione di progetti da parte delle ONG. Le procedure sono cambiate e richiedono che l’ONG sia riconosciuta e abbia una rappresentanza nel paese di intervento.
Occorrono quindi regolarità e costanza nella presenza in Sede e nelle zone di intervento. Occorre, purtroppo o per fortuna, un sistema amministrativo/contabile rigoroso, sempre più complesso in base a nuove normative. Tutti aspetti del lavoro che non possono essere sempre assicurati da volontari”.
Volontari che come Chiara, coinvolta nel progetto Caschi Bianchi: Interventi Umanitari in aree di crisi – Ecuador, ha vissuto e lavorato per quasi un anno come infermiera ad Angamarca, un paesino disperso sulle Ande, a circa 3.000m di altitudine, nella provincia del Cotopaxi (centro Ecuador). Un’esperienza quella del Servizio Civile che, seppur limitata, le ha premesso “di partecipare attivamente e con responsabilità ad un processo, a un ideale, a un desiderio di un mondo più giusto per tutti, vivendo sulla pelle la povertà e i problemi di una società così distante dalla nostra”.
La testimonianza di tutti coloro, che come Chiara, hanno avuto questa esperienza, è linfa vitale per le stesse Ong che possono raccontare, attraverso gli occhi di questi ragazzi, il loro lavoro. A tal proposito, riconoscendo la “forza delle parole e delle immagini”, anche quest’anno Ibo Italia ha indetto il Concorso Fotografico ed il Concorso Letterario, per valorizzare le esperienze di ogni volontario: perchè ogni piccolo pezzo di avventura può formare un solo puzzle in cui tutti possono ritrovarsi.
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