Critiche e suggerimenti per il Piano Mattei
Fonte immagine Cosa si cela dietro il Piano Mattei approvato alla Camera
Ufficio Policy Focsiv – Focsiv con altri esperti/e di associazioni di AOI – COOPERAZIONE E SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE ha contribuito ad elaborare un documento condiviso dove vengono presentate alcune critiche ma anche alcuni suggerimenti su come migliorare il Piano Mattei, di cui abbiamo già scritto in precedenti news (Il Piano Mattei per la cooperazione con l’Africa – Focsiv; Cosa manca al Piano Mattei? (parte 1) – Focsiv, Cosa manca al Piano Mattei? (parte 2) – Focsiv, Il punto di vista della società civile africana sul Piano Mattei – Focsiv). Il documento è qui scaricabile.
Il documento apre proponendo una serie di criteri di orientamento che dovrebbero guidare l’azione, come ad esempio: la localizzazione dello sviluppo con una maggiore attenzione ai contesti territoriali e ai loro soggetti, e quindi ai partenariati con le comunità locali e a una governance multilivello; una maggiore rilevanza della dimensione sociale e per l’occupazione di donne e giovani con un approccio trasformativo di genere, dando priorità ai paesi con un indice di sviluppo umano più basso.
Nel documento si evidenzia la necessità di adottare un approccio più coerente di politica estera e di cooperazione per lo sviluppo sostenibile (vedi Applichiamo il Piano di coerenza delle politiche di sviluppo sostenibile! – Focsiv) integrando nel piano la necessità di applicare la dovuta diligenza nelle filiere di approvvigionamento, una visione delle migrazioni differente dall’esternalizzazione del loro contenimento, valorizzando i migranti e le diaspore per lo sviluppo sostenibile. Altro elemento di coerenza è l’importanza di un partenariato per mitigare gli effetti del riscaldamento climatico, e adattarsi alle sue conseguenze facendo fronte alla necessità dell’adattamento e di rimborsare le perdite e i danni subiti dalle popolazioni più vulnerabili nei paesi impoveriti e assai meno dei responsabili rispetto ai paesi più ricchi e alle loro élite.
Questione particolare è quella dei flussi finanziari illeciti. Il piano non può prescindere da una cooperazione fiscale per accrescere le capacità degli Stati africani di definire e applicare regimi fiscali tali da scongiurare al massimo l’evasione e l’elusione fiscale, e la fuga di capitali all’estero. Mentre occorre aumentare la vigilanza sulle operazioni commerciali e di investimento legate al mercato degli idrocarburi che, secondo quanto indicato dall’OCSE, rappresenta uno dei settori più esposti al rischio di flussi finanziari illeciti.
Non ultimo aspetto di coerenza è quello di sostenere i processi di costruzione di pace, giustizia, di istituzioni forti e trasparenti nel movimentato contesto africano, condizionando la cooperazione in tutte le sue forme al rispetto dei diritti umani, delle minoranze religiose, dei popoli indigeni.
Per realizzare tali criteri l’Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale (AOI) propone di dare radici alla cabina di regia costituendo tavoli di lavoro partenariali direttamente nei Paesi africani. In tal modo sarà possibile applicare i principi di co-programmazione e co-progettazione rimarcati dalla Corte Costituzionale con riferimento al ruolo del Terzo Settore e quindi anche delle OSC nella cooperazione con i Paesi partner.
Inoltre, il Piano Mattei avrà significato se corrisponde a un impegno finanziario chiaro e certo per essere credibile con i partner africani, moltiplicabile con risorse africane, europee e del sistema ONU. E si ricorda a tal proposito la “Campagna 070” che chiede l’adozione di uno strumento legislativo per programmare il raggiungimento dello 0,7% del reddito nazionale lordo (RNL) per l’aiuto pubblico allo sviluppo, ridottosi nel 2023 allo 0,27%. In vista del Giubileo del 2025, si propone quindi di lanciare una nuova iniziativa di aumento delle risorse concessionali (Campagna 070) e veloce cancellazione dei debiti ancora in essere.
Si suggerisce di costruire uno strumento di monitoraggio complessivo e trasparente sulle risorse a disposizione e programmabili, una tabella che riassuma origini dei fondi, loro scopi, impegni relativi e previsione di erogazione, specificando in particolare quali di queste risorse sono aiuto pubblico allo sviluppo e in che forma, donazioni e crediti (specificandone le condizioni).
Il documento approfondisce poi indicazioni per l’azione in diversi settori come quello della formazione professionale, della salute, dell’agricoltura, dell’energia, dell’acqua. L’ultima parte analizza aspetti trasversali come l’uguaglianza di genere, infanzia e giovani, l’educazione alla cittadinanza globale, l’ambiente, la democrazia e i diritti umani.
Invitiamo a leggere il documento e a diffonderlo. Per ulteriori analisi, critiche e indicazioni si rimanda infine al Forum del Centro studi politica internazionale: Il Piano Mattei, opportunità, ambizioni e elementi di dibattito | CeSPI e all’introduzione Il Piano Mattei, opportunità, ambizioni e elementi di dibattito | CeSPI