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Home News Disuguaglianza e debito. Terza parte

Disuguaglianza e debito. Terza parte

Segreteria
14 Aprile 2025
News

Fonte immagine Matt Wuerker / Politico, in Measuring Global Inequality | Portside

Di Andrea Stocchiero, FOCSIV

Siamo arrivati alla terza puntata della relazione tra disuguaglianza e debito nell’ambito della Campagna Cambiare la rotta (Home – CAMBIARE la ROTTA). Grazie al World Inequality Database (WID), che fornisce accesso aperto al più ampio database sull’evoluzione storica della disuguaglianza economica, abbiamo già visto il rapporto tra paradisi fiscali e debito in Disuguaglianza e debito. Prima parte – Focsiv, e  il rapporto tra reddito estero netto e interessi sul debito in Disuguaglianza e debito. seconda parte – Focsiv. Ora riportiamo e commentiamo un terzo caso sempre da alcuni dati chiave estratti dal WID.

I paesi poveri stanno inviando all’estero più denaro di quanto ne ricevano dagli investimenti e prestiti esteri. Il trasferimento ai paesi ricchi e ai paradisi fiscali dei profitti e del pagamento del debito sono maggiori degli aiuti e degli investimenti che ricevono. In questo modo non riescono ad investire quanto si dovrebbe per lo sviluppo sostenibile del proprio paese: in istruzione, sanità, infrastrutture. I paesi poveri rimangono dipendenti dal capitale estero, mentre le loro ricchezze sono sfruttate dai paesi ricchi.

Di seguito i dati dal WID.

I 10 paesi più poveri del mondo sono posseduti dai paesi ricchi

I 10 paesi più poveri del mondo sono ex colonie, la maggior parte situate nell’Africa subsahariana, e molti hanno affrontato o continuano ad affrontare conflitti e instabilità. Mostrano le tendenze opposte rispetto ai più ricchi.

La maggior parte di questi paesi paga un reddito estero netto significativo al resto del mondo. In altre parole, questi paesi stanno inviando più denaro di quanto ne ricevano dagli investimenti esteri. Questo drenaggio può limitare la loro capacità di investire in settori come le infrastrutture, la sanità e l’istruzione, fondamentali per farli uscire dalla povertà. Gran parte della loro economia interna è posseduta dai paesi ricchi, si veda ad esempio il dato relativo al Mozambico dove la ricchezza estera netta è pari al 371% del prodotto interno netto, e il reddito estero netto è pari al 5,5% del prodotto interno netto.

Viceversa, come abbiamo visto nelle puntate precedenti, i paesi più ricchi (sia i paradisi fiscali che i paesi ricchi più grandi), ricevono più reddito dall’estero di quanto ne spendano per pagare il loro debito verso l’estero. E’ interessante notare come in questo periodo, a causa della politica dei dazi di Trump, gli Stati Uniti sembra stiano erodendo questo privilegio: i rendimenti dei loro debiti si stanno alzando, perché si prevede una recessione interna e quindi un aumento dei rischi per chi volesse investire nel paese, mentre il dollaro sta perdendo valore, perché gli USA non sono più considerati come un paese sicuro.

Per Reddito estero netto si intende il reddito che un paese guadagna da attività possedute all’estero meno ciò che paga agli investitori stranieri nella propria economia. Un importo positivo significa che il paese guadagna di più dall’estero; Un importo negativo suggerisce che è più dipendente finanziariamente dagli investimenti esteri.

Per Ricchezza estera netta si intende il valore totale di ciò che un paese possiede all’estero meno ciò che gli stranieri possiedono al suo interno. Se positivo, il paese ha più attività che debiti all’estero; Se negativo, significa che il paese deve al mondo più di quanto possiede.

Tags: #debito #disuguaglianza
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