Fabio Scotto, in America Latina per CEFA: «Sono i poveri a riempire le statistiche: per questo siamo ancora qui»
Riportiamo un articolo di Sara Manisera
Avvenire, 12 aprile 2020
(…) Spostandoci virtualmente di 12.000 chilometri raggiungiamo tramite Skype Fabio Scotto, 54 anni, e un passato da cooperante nel Kosovo del post conflitto. Da oltre dieci anni vive in Ecuador, uno dei Paesi dell’America Latina più colpiti dal contagio.
Lì, lavora come coordinatore di un progetto per il CEFA, il Comitato europeo per la formazione e l’agricoltura, aderente alla Focsiv, che mette in rete i piccoli contadini e i produttori andini.
Descrive così la drammatica situazione vissuta in queste settimane in Ecuador, dove decine di morti per Covid-19 sono stati abbandonati in strada: «Stiamo assistendo a tamponi fatti nelle case ai ricchi, mentre i poveri sono abbandonati senza avere accesso ai servizi di base e agli ospedali. Questo virus sta attuando una sorta di selezione innaturale, perché non fa altro che perpetuare le diseguaglianze che ci sono già. E Guayaquil ne è un esempio, perché è una delle città più diseguali dell’America Latina. I poveri e i diseguali del mondo sono quelli che continueranno ad alimentare le statistiche della pandemia e questa è una delle ragioni per cui abbiamo scelto di restare». (…)
Leggi qui l’articolo completo