IL SUMMIT DI ADDIS ABEBA: ANCORA LONTANO UN FORTE IMPEGNO SUL FINANZIAMENTO PER LO SVILUPPO
All’indomani della Terza Conferenza delle Nazioni Unite sui Finanziamenti allo Sviluppo, svoltasi ad Addis Abeba dal 13 al 16 Luglio 2015, FOCSIV si unisce alle voci di CISDE e delle altre centinaia di organizzazioni della società civile esprimendo la più profonda preoccupazione rispetto al debole ed inefficace Programma di Azione adottato.
Con il Programma di Azione di Addis Abeba (Addis Abeba Action Agenda – AAAA) la comunità internazionale aveva una occasione per dimostrare il suo impegno ad effettuare finalmente un cambio di rotta nella gestione della finanza globale, e garantire delle modalità di finanziamento allo sviluppo più eque e capaci di correggere le ineguaglianze strutturali e sistemiche. Purtroppo, l’esito di Addis Abeba rappresenta invece un passo indietro rispetto agli accordi precedentemente adottati a Monterrey (2002)e Doha (2008), e si dimostra fortemente inadeguato rispetto all’ormai ineludibile esigenza di trasformare le politiche fiscali, commerciali, finanziarie e del debito. Come sottolineato nella Risposta della Società Civile del 16 Luglio, l’AAAA non prevede l’istituzione di un organismo transnazionale per rafforzare la cooperazione fiscale e combattere i flussi finanziari illeciti e l’evasione fiscale delle imprese, né adotta concreti impegni di riforma dei sistemi di tassazione iniqui, che colpiscono in maniera proporzionalmente maggiore i gruppi più poveri e vulnerabili. Le richieste di riforma del regime commerciale internazionale e di una valutazione degli accordi in corso finalizzata a garantirne la compatibilità con i diritti umani resta inascoltata. Non trovano spazio nel Programma di Azione gli importanti sviluppi normativi delle Nazioni Unite sul tema del debito sovrano; al contrario, il mandato dell’ONU nel suo complesso esce indebolito dalla Conferenza di Addis, mentre si auspica il rafforzamento del ruolo del Fondo Monetario Internazionale, sponsor di politiche di austerità che minano la ripresa e mettono a rischio la coesione sociale in Europa.
In tema di finanziamento allo sviluppo, la società civile denuncia l’enfasi posta sulla cooperazione Sud-Sud, sulla mobilitazione delle risorse domestiche e sul ruolo del settore privato come strategia, da parte dei donatori tradizionali, per eludere le proprie responsabilità. Si sottolinea la necessità di rendere vincolante l’impegno di destinare lo 0,7% del PIL allo sviluppo, aumentare la trasparenza dei flussi e prevedere risorse addizionali per la difesa del clima e della biodiversità. Considerata l’importanza del Programma di Addis come prerequisito dell’accordo di finanziamento del Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDO) – che verrà adottato come parte integrante della Dichiarazione sugli SDO il prossimo settembre dal Summit delle Nazioni Unite – appare ancora più grave la mancata previsione di sostanziali risorse addizionali. Alla retorica sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile non segue, cioè, il necessario corollario finanziario per l’implementazione.
FOCSIV continuerà il suo impegno per un sistema finanziario democratico, che metta al centro l’uomo e i suoi diritti ed il valore della solidarietà, monitorando gli sviluppi dell’Agenda di Addis, nell’aspettativa che l’istituzione di un Forum intergovernativo e universale sul finanziamento dello sviluppo della Agenda Addis Abeba fornirà lo spazio politico per far avanzare l’agenda globale in questa direzione.
Per approfondimenti:
http://www.un.org/esa/ffd/ffd3/
http://www.cidse.org/articles/finance-and-development/financing-the-change-changing-the-finance.html