LA NUOVA ALLEANZA DEL G8 PER LA SICUREZZA ALIMENTARE: UN NUOVO REGIME D’AFFARI PER LE MULTINAZIONALI A DISCAPITO DEI PICCOLI PRODUTTORI AFRICANI?
Il 17 e il 18 giugno presso Lough Erne in Irlanda del Nord si terrà il nuovo vertice del G8 sulla Sicurezza Alimentare. L’incontro sarà l’occasione per rilanciare la“Nuova Alleanza per la Sicurezza Alimentare e Nutrizionale” e l’iniziativa sulla “Nutrizione per la Crescita” come risposta al land grabbing.
Il Comitato Italiano per la Sovranità Alimentare in linea con quanto stabilito con il coordinamento delle organizzazioni non governative europee Concord, così come l’alleanza delle Ong di sviluppo cattoliche Cidse, e la Nuova Alleanza Ecumenica, sollevano preoccupazioni per l’approccio del G8 che non si pone in linea con le recenti raccomandazioni del Comitato sulla Sicurezza Alimentare (CFS) dell’Onu, rischiando di rallentare la lotta alla fame in Africa. La FOCSIV, parte di CISA e di CIDSE, condivide queste preoccupazioni e sostiene come al centro dell’azione debbano porsi gli agricoltori africani, come protagonisti concreti della sovranità alimentare delle loro comunità, e le nuove e tradizionali tecniche dell’agro-ecologia come risposta ai bisogni alimentari locali.
L’obiettivo dichiarato della New Alliance del G8 per la sicurezza alimentare è quello di risollevare 50 milioni di persone dalle condizioni di povertà per i prossimi dieci anni, mirando ad azioni che riguardano soprattutto l’incremento degli investimenti privati e ad aprire le risorse naturali e i mercati africani alle multinazionali. Gli impegni assunti negli accordi quadro sono rivolti alla creazione di un ‘ambiente favorevole’ per le imprese, piuttosto che a favorire i produttori locali di piccola scala e a coinvolgere le classi sociali più emarginate e le donne.
Le principali critiche sollevate dalle organizzazioni della società civile quindi riguardano:
- il mancato rispetto delle linee guida e decisioni politiche definite a livello internazionale in materia di investimenti agricoli, tra cui quelle previste dal Global Strategic Framework e dalle Voluntary Guidelines On Land Tenure del Comitato di Sicurezza Alimentare dell’Onu.
- le nuove proposte politiche, comprese le misure previste per tutelare i diritti di proprietà intellettuale, che rischiano di causare danni alla biodiversità agricola e di compromettere le capacità di produzione delle comunità locali.
- la mancanza di definizione di adeguati requisiti per la valutazione degli impatti ambientali e sociali nell’ambito della New Alliance, che potrebbe consentire investimenti che violano i diritti dei produttori su piccola scala e che provocano danni all’ambiente.
In riferimento al continente africano, gli accordi di cooperazione non sembrano prevedere alcuna misura per proteggere i diritti dei produttori su piccola scala o per favorirne gli investimenti. Al contrario, la grande impresa è considerata come unico veicolo alla riduzione della povertà, alla sicurezza alimentare e nutrizionale, senza inoltre specificare come questo debba avvenire.
CISA richiede pertanto al Governo italiano di non appoggiare la Nuova Alleanza e l’Iniziativa sulla trasparenza.
Nelle proposte avanzate dai documenti di CIDSE e CONCORD si invitano gli Stati europei a sostenere il ruolo centrale del CFS nel fissare le linee guida globali per le questioni inerenti i diritti di proprietà e gli investimenti agricoli. E’ necessario puntare su un approccio inclusivo al problema, rispettando l’esigenza di un dibattito aperto sul piano nazionale e internazionale, favorendo la partecipazione delle fasce più deboli, utilizzando le Linee Guida del CFS come riferimento, ed evitando di imporre misure cha mancano di legittimità e che sono guidate da esclusivi interessi di mercato.
Le raccomandazioni proposte da CIDSE rispetto alla ‘Nascita di un Regime d’affari globale sull’Agricoltura”, ovvero la Nuova Alleanza del G8 , nello specifico includono:
- Assicurare che le politiche siano volte alla tutela del diritto al cibo attraverso una governance globale coerente, mettendo al centro il Comitato delle Nazioni Unite per la sicurezza alimentare mondiale,
- Realizzare il passaggio ad un’ agricoltura sostenibile attraverso il ricorso a modelli di produzione agro-ecologici e di supporto ai mercati locali come strumento principale per lo sviluppo economico,
- Sostenere i piccoli produttori di cibo -in particolare le donne- e garantire il loro empowerment, e il loro accesso e controllo sulle risorse produttive.
Leggi i documenti integrali:
CONCORD Statement on G8 and New Alliance