La vulnerabilità dei giovani migranti in Sudan ed Etiopia
Fonte immagine New study on Ethiopian migrants to the gulf finds many unaware of dangers | Africa Renewal
Ufficio Policy Focsiv – Tralasciando lo sguardo eurocentrico che caratterizza da sempre il dibattito sulle migrazioni, e consapevoli che la maggior parte delle migrazioni coinvolgono i paesi del Sud tra di loro a livello regionale, rilanciamo qui l’analisi che il Mixed Migration Centre ha fatto sui fattori che influiscono sulla vulnerabilità dei giovani migranti in Sudan ed Etiopia: A sharper lense on vulnerability: migrant youth in Sudan & Ethiopia | Mixed Migration Centre
Il Sudan e l’Etiopia sono importanti crocevia migratori nell’Africa orientale e le rotte che attraversano questa regione sono caratterizzate da un notevole rischio di abusi. Lo studio presenta un’analisi statistica basata sui dati raccolti nel 2022-2023 in Sudan ed Etiopia. Scarica il report
Principali risultati
Il 75% dei giovani migranti intervistati ha riferito di aver subito almeno un tipo di abuso durante il proprio percorso migratorio. I risultati mostrano tre fattori principali associati alla vulnerabilità dei giovani migranti:
1. Lavorare per guadagnare denaro durante il loro viaggio
Lavorare durante il viaggio è stato il più forte predittore complessivo della vulnerabilità dei giovani migranti intervistati agli abusi e ai danni. Secondo i risultati dell’analisi di regressione, i giovani migranti che hanno lavorato durante il loro viaggio avevano una probabilità 2,7 volte maggiore di riferire di aver subito abusi e/o danni.
2. Utilizzo di un trafficante
L’analisi di regressione ha dimostrato che l’utilizzo di un trafficante ad un certo punto durante il viaggio era uno dei più forti predittori di abusi. I giovani migranti che si sono rivolti a un trafficante avevano una probabilità 1,8 volte maggiore di subire abusi in generale, e hanno mostrato una maggiore vulnerabilità a ciascuno dei tipi di abuso. L’analisi di regressione non può confermare se siano stati i trafficanti stessi a perpetrare gli abusi
3. Essere cittadino di determinati paesi
Esaminando gli episodi di abusi o lesioni specifiche, gli intervistati del Sud Sudan e della Repubblica Centrafricana tendono a mostrare la maggiore vulnerabilità a seconda della nazionalità. I giovani migranti provenienti dal Sud Sudan hanno assistito a decessi più frequenti (71%, rispetto al 15%-41% di tutte le altre nazionalità). Per quanto riguarda la violenza sessuale, le percentuali più elevate di tali abusi sono state riscontrate tra i giovani migranti provenienti dalla Repubblica Centrafricana (78%) e dal Ciad (55%).
Altri fattori determinanti sono stati il conflitto in Sudan, il genere, il livello di istruzione, il fatto che un intervistato abbia iniziato il proprio viaggio da solo o con altri, e la durata del viaggio. Ad esempio, i giovani migranti che si trovavano a Khartoum al momento dello scoppio del conflitto nell’aprile 2023 avevano maggiori probabilità di subire abusi rispetto a quelli che non lo erano.
Metodologia
I risultati della ricerca si basano su 1.588 sondaggi condotti tra giovani migranti (di età compresa tra 18 e 24 anni) in Sudan ed Etiopia raccolti da novembre 2022 a dicembre 2023. Tredici caratteristiche (come il sesso, la nazionalità, l’uso da parte dei trafficanti, ecc.) sono state analizzate come variabili che potrebbero influenzare il rischio di subire una serie di abusi, come rapine, detenzione e violenza sessuale.
Cruscotto interattivo, esplora i dati utilizzati nel report nella dashboard interattiva.
I dati raccolti fanno parte di un progetto biennale East African Migration Route (EAMR) dedicato alla programmazione basata sull’evidenza dei flussi migratori per bambini e giovani, condotto in collaborazione con Save the Children e finanziato dalla Direzione svizzera per lo sviluppo.