L’Unione europea finanza la guardia costiera egiziana

Aggiornamento sulle migrazioni miste nel mondo nel terzo trimestre 2022
Quella che segue è la traduzione del rapporto “Quarterly Mixed Migration Updates” del Mixed Migration Centre (Quarterly Mixed Migration Updates, July to September 2022 | Mixed Migration Centre) che presenta gli aggiornamenti chiave sulla migrazione mista da cinque regioni del mondo durante il terzo trimestre del 2022. Il seguente testo traduce gli avvenimenti sulle migrazioni dalle regioni di interesse per l’Italia e l’Europa, e quindi in particolare dall’ Africa e Medio Oriente (Asia e Pacifico).
Tra le notizie rilevanti indicate dal Migration Centre quella sull’UE che ha impegnato 300 milioni di euro a sostegno della guardia costiera egiziana nella gestione delle frontiere per scoraggiare la migrazione irregolare attraverso il Mediterraneo. Secondo Statewatch e a seguito delle questioni rivolte da alcuni parlamentari europei alla Commissione (Parliamentary question | EU funding for the Egyptian coast guard | E-002428/2022 | European Parliament (europa.eu)) per ora sono stati impegnati 80 milioni di euro per operazioni di search and rescue e di sorveglianza marina e sulla terra, questo per prevenire le migrazioni irregolari verso l’Europa, mentre in questo paese non vengono rispettati i diritti umani. Il finanziamento per ora non prevede la spesa in attrezzature ( Statewatch | European Commission: No specifics offered as €80 million confirmed to Egyptian coast guard).
Questo mentre si sta attendendo, e contestando, la proroga del memorandum Italia-Libia che consentirebbe di proseguire il sostegno alla guardia costiera libica che respinge i migranti nei campi di concentramento. Inoltre l’UE ha finalizzato un accordo per sostenere il governo del Marocco con 500 milioni di euro nel periodo 2021-2027 – un aumento di quasi il 50% (343 milioni) rispetto al periodo precedente – per prevenire la migrazione irregolare
Asia e Pacifico (Medio Oriente incluso)
- Le risposte incoerenti allo sfollamento afgano continuano a mettere a rischio vite umane: permane una mancanza di coerenza nella risposta dei paesi che si sono dichiarati disposti a realizzare programmi di reinsediamento e quindi a ospitare un gran numero di cittadini afgani che si spostano per cercare sicurezza e stabilità, nonostante gli impegni presi da Stati Uniti, Australia e alcuni paesi dell’UE.
- Aumento della migrazione in Sri Lanka a causa di crisi economiche e politiche: le crisi politiche ed economiche in Sri Lanka hanno portato molti a lasciare il paese. I movimenti in uscita sono aumentati verso Medio Oriente, Australia e India.
- I rifugiati Rohingya sono a rischio di espulsione dall’India e dal Bangladesh: entrambi i paesi hanno intensificato gli sforzi per classificare i rifugiati Rohingya come “illegali” e successivamente deportarli in Myanmar.
- Preoccupazione per la salute mentale tra i rifugiati in Malesia: un incidente a Kuala Lumpur il 2 agosto in cui un padre ha gettato i suoi tre figli piccoli da un cavalcavia prima di precipitare e morire, richiama l’attenzione sui problemi di salute mentale tra i rifugiati, in particolare sulla scia dell’isolamento correlato al Covid-19.
- La domanda di lavoratori migranti è in aumento nella ripresa post-pandemia: paesi come la Malesia e la Thailandia stanno affrontando una carenza di lavoratori nei settori ad alta intensità di manodopera.
- Le inondazioni del Pakistan hanno provocato milioni di sfollati, compresi i rifugiati afgani e le comunità locali pakistane: le inondazioni indotte dai cambiamenti climatici in Pakistan hanno sradicato non solo i pakistani, ma anche migliaia di rifugiati, anche dall’Afghanistan.
- L’Australia intende attrarre migranti per occupare posti di lavoro e i suoi bisogni di talenti: l’Australia ha aumentato i suoi obiettivi di attrarre talenti dall’estero, dimostrando il vantaggio di consentire un maggiore accesso dei migranti al mercato del lavoro.
Africa orientale e meridionale
- La siccità nel Corno d’Africa porta a un aumento degli sfollati. A settembre, 1,1 milioni di persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case in cerca di cibo e acqua con ulteriori sfollamenti previsti.
- Il programma di ricollocazione del Regno Unito in Ruanda è messo in discussione dall’Alta Corte britannica. Rappresentanti e avvocati delle Nazioni Unite non considerano il Ruanda un paese terzo sicuro e spiegano che il programma violerebbe la Convenzione sui rifugiati del 1951.
- In aumento gli sfollati in Sudan. La crisi economica e politica del Paese è ulteriormente peggiorata e gli eventi climatici avversi hanno causato lo sfollamento di 96.457 persone a settembre.
- L’Etiopia ha lanciato un programma di rimpatrio rivolto a circa 12.000 dei suoi cittadini in 12 paesi lungo le rotte orientali e meridionali.
- Gli africani orientali arrivano lungo le rotte mediterranee. Sono arrivati in Italia 1.591 eritrei, 757 sudanesi e 335 etiopi; mentre dall’inizio dell’anno sono arrivati in Grecia 424 somali, 99 congolesi (RDC) e 98 yemeniti.
- L’UE impegna 300 milioni di euro a sostegno della guardia costiera egiziana nella gestione delle frontiere per scoraggiare la migrazione irregolare dall’Egitto attraverso il Mediterraneo.
- I tunisini si spostano sempre più nell’Africa meridionale. Un numero crescente di tunisini preferisce migrare per lavoro nell’Africa meridionale, piuttosto che in Europa o negli Stati del Golfo, a causa delle procedure di arrivo più facili e della forte domanda di manodopera.
- Il Sudafrica mette fine ai permessi speciali per i migranti provenienti dallo Zimbabwe e dal Lesotho per vivere e lavorare nel Paese.
- Migrazione in aumento dall’Africa orientale e meridionale all’isola francese di Mayotte.
Nord Africa
- Conseguenze di Melilla: in seguito alla morte di dozzine di rifugiati e migranti che hanno tentato di entrare nell’enclave spagnola di Melilla il 24 giugno, è attuata una serie di procedimenti giudiziari nei confronti dei migranti e di indagini sull’incidente.
- Aumento della cooperazione tra Marocco e UE: pochi giorni dopo l’incidente di Melilla, il commissario europeo per gli Affari interni ha incontrato a Rabat il ministro dell’Interno marocchino. Hanno annunciato una “nuova partnership operativa contro il contrabbando di persone”. Ad agosto, l’UE ha finalizzato un accordo per sostenere il governo del Marocco con 500 milioni di euro nel periodo 2021-2027 – un aumento di quasi il 50% (343 milioni) rispetto al periodo precedente – per prevenire la migrazione irregolare.
- Intercettazioni in mare e rimpatri in Libia: secondo l’UNHCR, al 4 ottobre 2022, 16.733 rifugiati e migranti sono stati sbarcati sul suolo libico dopo 160 operazioni di intercettazione e soccorso nel corso dell’anno. Un rapporto del 30 agosto del Segretario generale delle Nazioni Unite pubblicato nell’agosto 2022 afferma che “i rimpatri in Libia spesso violavano il principio di non respingimento”, con i migranti che affrontavano una serie di violazioni dei diritti umani nel ritorno in Libia. Il rapporto ha anche sottolineato che “Le Nazioni Unite sono pronte ad assistere allo sviluppo di un meccanismo di sbarco regionale e di solidarietà prevedibile su entrambe le coste del Mediterraneo”.
- Espulsioni dall’Algeria: durante il trimestre, si sono verificati più round di espulsione di rifugiati e migranti dall’Algeria al Niger, con l’ONG Alarme Phone Sahara (APS) che ha stimato che almeno 4.747 persone sono state espulse nei mesi di agosto e settembre.
- Andamento delle rotte del Mediterraneo centrale: l’UNHCR ha registrato 43.287 arrivi in Italia dal 1° luglio al 30 settembre 2022, un aumento sostanziale rispetto ai 22.826 arrivi nel luglio-settembre 2021. Tunisini ed egiziani costituivano le prime nazionalità, rappresentando rispettivamente il 22% e il 21% degli arrivi.
Africa occidentale
- Cooperazione europea in materia di migrazione con il Niger: a metà luglio a Bruxelles, il Niger e l’Unione europea hanno avviato una partnership operativa per combattere il traffico di migranti. Tra gli altri obiettivi, questo partenariato mira a rafforzare il modello della squadra investigativa comune e ad attuare nuove campagne di sensibilizzazione sui pericoli della migrazione irregolare. Lo stesso giorno è stato firmato un accordo di lavoro tra Frontex ed EUCAP-Sahel alla presenza del ministro dell’Interno del Niger. Resta in discussione un altro accordo di lavoro tra Frontex e il Niger. Nel frattempo, a Niamey, l’International Center for Migration Policy and Development (ICMPD) ha firmato un accordo con il Niger, che aiuterà a “definire e rafforzare la relazione”.
- Il ritmo degli arrivi alle Isole Canarie rallenta: secondo il ministero dell’Interno spagnolo, 12.506 persone sono arrivate irregolarmente via mare nelle Isole Canarie dal 1° gennaio al 30 settembre 2022. Si tratta di una riduzione del 5% degli arrivi finora rispetto allo stesso periodo nel 2021. In particolare, questo trimestre segna una decelerazione, poiché i dati sugli arrivi alla fine del secondo trimestre 2022 erano del 26% superiori rispetto al 2021 e alla fine del primo trimestre erano del 71% superiori a quelli del 2021.
- Continuano le espulsioni in Niger: l’ONG Alarme Phone Sahara ha stimato che almeno 4.747 persone sono state espulse dall’Algeria al Niger nei mesi di agosto e settembre. Circa la metà di coloro che sono stati espulsi erano cittadini nigerini e il resto aveva diverse nazionalità dell’Africa subsahariana, provenienti principalmente dal Mali, dalla Guinea e da altri paesi dell’Africa occidentale.
Missione dell’ECOWAS in Niger: alla fine di settembre, l’ECOWAS ha inviato una delegazione di alto livello in Niger per esaminare la situazione dei migranti bloccati lì – molti dei quali erano stati espulsi dall’Algeria – con l’obiettivo di proporre “un adeguato piano di recupero e reinserimento per questi migranti”. La delegazione ha formulato una serie di raccomandazioni, denunciando le frequenti espulsioni dal Nord Africa verso il Niger, e sottolineando la necessità di una migliore gestione della migrazione tra ECOWAS e stati del Maghreb. La visita segue un periodo di proteste dei migranti nei centri di transito nigerini dell’OIM