Preoccupazione per la situazione di Alberto Trentini

Le reti di organizzazioni della società civile AOI, CINI e Link2007 esprimono grande preoccupazione
per la situazione di Alberto Trentini, cooperante italiano fermato dalle autorità del Venezuela lo
scorso 15 novembre mentre si trovava in missione con l’ONG Humanity and Inclusion per portare
aiuti umanitari alle persone con disabilità. Da quasi due mesi non si hanno più notizie ufficiali sulla
sua sorte.
Come riportato dalla famiglia di Alberto, “dal suo arresto e cioè dal 15 novembre ad oggi, a quanto
sappiamo, nessuno è riuscito a vederlo, né a parlargli. Neppure il nostro Ambasciatore è riuscito a
comunicare con lui né ad avere sue notizie nonostante plurimi tentativi.” La famiglia Trentini ha
chiaramente espresso la propria angoscia, chiedendo di poter comunicare con Alberto, di essere
rassicurata sul suo stato di salute e di garantire la tutela dei suoi diritti fondamentali. Purtroppo,
fino ad oggi, nessuna delle richieste è stata esaudita.
“Questa assenza di informazioni non fa che accrescere le nostre preoccupazioni,” affermano le
organizzazioni, sottolineando anche che Alberto soffre di problemi di salute e non ha con sé le
necessarie medicine e beni di prima necessità.
AOI, CINI e Link2007 si uniscono alla richiesta della famiglia Trentini di fare appello al Governo
italiano affinché intensifichi gli sforzi diplomatici per riportare Alberto in Italia e garantirne
l’incolumità. Le organizzazioni ribadiscono che è “inaccettabile che cittadini italiani, impegnati a
lavorare all’estero per migliorare le condizioni di vita delle persone, si trovino privati dei loro diritti
fondamentali senza poter ricevere alcuna tutela effettiva dal nostro Paese.”
Confidiamo che le istituzioni italiane, in particolare la Presidente del Consiglio e i Ministri
competenti, agiscano con la massima urgenza e determinazione per porre fine a questa situazione,
attivando un dialogo diretto con le controparti venezuelane, per garantire la rapida liberazione di
Alberto Trentini
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