LOBBYING E ADVOCACY: ELEMENTI METODOLOGICI
La motivazione che ha ispirato la realizzazione di questo strumento è la volontà di raccogliere insieme ciò che abbiamo imparato nel nostro lavoro e metterlo a disposizione di tutti coloro che come noi quotidianamente si impegnano per rafforzare la consapevolezza politica e l’opinione pubblica della necessità di agire per combattere la fame e la povertà nei paesi più svantaggiati.
Siamo nati più di 35 anni fa come organizzazioni cristiane di volontariato internazionale con l’obiettivo di costruire ponti tra il Nord e il Sud del mondo perché “l’altro” non fosse concepito come una minaccia, e perché i più fortunati e più agiati condividessero una parte delle loro ricchezza per
contribuire a garantire una vita dignitosa a chi fino ad allora era stato sfruttato dalla colonizzazione. Nel tempo abbiamo capito che senza un’azione mirata a richiedere impegni per la giustizia sociale mondiale qui nel nostro paese, promuovere progetti di cooperazione allo sviluppo nei Sud del mondo non sarebbe bastato. La maggior parte infatti delle ingiustizie sono il frutto di un sistema economico-politico che non funziona, e non di singole arretratezze o carenze presenti nei paesi impoveriti. Certo queste esistono e non bisogna sottovalutarle. Ma senza cambiare la nostra mentalità e la nostra cultura, il nostro modello di sviluppo, i nostri consumi, e quindi le politiche dei nostri governi, la nostra azione resterebbe incompleta e inefficace. Per riuscire a influenzare i nostri decisori politici abbiamo dovuto imparare a fare pressione sulle istituzioni e sui decisori, o come più correttamente si dice in questo sussidio, a fare lobbying.
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