Quali spazi di democrazia per la società civile?

FOCSIV è stata tra le 18 organizzazioni della società civile intervistate nella ricerca sugli spazi democratici per la società civile. E’ quindi con piacere che riportiamo qui informazioni sulla ricerca e le principali raccomandazioni emerse.
La ricerca “La società civile italiana: da bersaglio ad antidoto alla crisi della democrazia?” è stata redatta da Luisa Chiodi, Fazila Mat, Serena Epis di Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa, con CILD – Coalizione italiana libertà e diritti civili, e il Centro per la cooperazione internazionale di Trento. La ricerca è scaricabile da:
I risultati di questa ricerca dipingono un quadro ambivalente dello stato della democrazia e della società civile italiana. Quest’ultima sta maturando un nuovo rapporto con la politica e l’opinione pubblica in un contesto difficile: in un dialogo con partiti politici deboli e in preda al populismo e con i mass media in forte difficoltà. A ciò si aggiunga una mancanza di adeguate risorse per poter operare sui diritti fondamentali, in un contesto di frammentazione e limitato ricambio generazionale.
Le raccomandazioni sono rivolte:
Ai decisori politici, a cui raccomandiamo in particolare di:
1. Impegnarsi per assicurare al più presto la nascita di un’autorità per i diritti umani, indipendente e adeguatamente finanziata;
2. Adoperarsi per assicurare l’indipendenza dell’organismo di parità italiano e metterlo nelle condizioni di operare a sostegno della società civile;
3. Assicurare che il contributo della società civile sia incorporato a pieno titolo nei processi decisionali;
4. Rivedere il sistema dei contributi ai media per favorire la loro indipendenza;
5. Garantire adeguate risorse alle organizzazioni della società civile che opera per la tutela dei diritti umani, attraverso modalità trasparenti e tenendo conto delle necessità sia delle realtà che operano a livello internazionale che di quelle che hanno maggiore impatto a livello locale;
6. Di rafforzare la normativa contro le querele pretestuose contro attivisti e difensori dei diritti umani.
Alla società civile, a cui raccomandiamo in particolare di:
1. Adoperarsi per rafforzare l’organismo di parità italiano e fare pressione affinchè nasca l’autorità indipendente per i diritti umani;
2. Battersi per rafforzare la propria partecipazione al processo decisionale anche chiedendo regole chiare e trasparenti;
3. Lavorare sulla propria capacità di raggiungere l’opinione pubblica attraverso narrative efficaci e il rinnovo degli strumenti di comunicazione;
4. Prestare maggiore attenzione alle minacce alla propria sicurezza che derivano anche dalla digitalizzazione dello spazio pubblico;
5. Impegnarsi nella costruzione di reti e coalizioni trasversali superando protagonismi che limitano l’efficacia politica;
6. Esplorare sempre nuove modalità di coinvolgimento di portatori di interessi per unire competenze e reti di relazioni;
7. Sfruttare tutte le opportunità di azione offerte dallo spazio transnazionale ed europeo, creando alleanze con le istituzioni europee e le organizzazioni internazionali per difendere lo spazio civico.
Ai donatori internazionali, a cui raccomandiamo in particolare di:
1. Tenere in dovuta considerazione l’Italia quale paese importante per gli equilibri di tutto lo spazio europeo monitorando regolarmente il funzionamento delle sue istituzioni democratiche;
2. Esercitare nuova pressione sulle istituzioni italiane perché tengano in dovuta considerazione il tema dei diritti fondamentali e consolidino istituzioni preposte alla loro tutela;
3. Stimolare le istituzioni italiane perché riconoscano il ruolo della società civile per il funzionamento della democrazia;
4. Stimolare la società civile italiana ad attrezzarsi per essere pronta di fronte a eventuali nuove minacce al suo ruolo di pilastro del sistema democratico;
5. Spingere la società civile italiana a mettersi in rete tra realtà nazionali e territoriali per rafforzare complessivamente lo spazio di azione civica nel paese