RACCONTI DAL BURUNDI
Direttamente da Bugenyuzi in Burundi, Francesca Leoni ci raggiunge e coinvolge con un suo nuovo scritto.
È veramente impressionante che sia qui in Burundi già da 5 mesi! Il tempo passa veramente in fretta, così in fretta che sembra ieri, quando all’aeroporto di Malpensa, ho salutato la mia famiglia, i miei amici ed il mio bello! Sembra ieri che dicevo: “parto per il Burundi…”, eccomi qui, pronta a vivere un altro mese! All’asilo procede tutto molto bene, sono arrivati altri due bimbi nuovi, una bimba di 2 mesi con sua sorella di 9 anni. Questo significa più bambini da curare, ovvero, più casino e più pazienza!
Le attività sono state molte in questo mese e questo perché non ero più da sola a fare il tutto ma con me c’era anche Eugenia! Abbiamo fatto un’ attività per imparare a lavarci i denti! È stato troppo divertente perché molti bimbi hanno scoperto una cosa nuova e qualcun altro non era abituato al sapore del “colgate” e perciò mentre si spazzolava i denti energicamente aveva una faccia a dir poco schifata.
A fine attività ho regalato ad ognuno uno spazzolino ed un tubetto di dentifricio!
Un’altra attività molto bella è stata quella di costruire una macchina fotografica di cartoncino che prima del montaggio ogni bimbo ha colorato a suo piacere, con un cordino ce la siamo attaccata al collo e abbiamo immaginato di farci molte foto facendo le smorfie più buffe e divertenti che riuscivamo a fare!
Per Pasqua io ed Eugenia abbiamo scritto in grassetto su dei cartoncini rigidi la scritta: “PASIKA NZIZA” (buona Pasqua), e ogni bimbo facendo un collage ha decorato le proprie lettere, alla fine abbiamo dato a ciascuno una puntina per poter appendere il loro piccolo capolavoro in casa propria. Cerco di tenere le attività più manuali sempre per il mattino per poter passare tutti i pomeriggi, se c’è il sole, in giardino a giocare! Ormai sanno fare molti giochi come “il gatto e il topo”, staffetta, bandiera, corsa ad ostacoli, guardie rosse, scalpo, strega ghiaccio, nascondino….etc, etc…
Anche a Masabo procede tutto molto bene, finalmente le pannocchie che sono state raccolte i mesi scorsi per essere sgranate sono quasi finite, quindi abbiamo fatto altri lavori! Abbiamo trasportato delle tegole per la costruzione di una casa per orfani. Il lavoro consisteva nel trasportare le tegole da dove le avevano fatte asciugare alla casa in costruzione ed i due posti distavano l’uno dall’altro circa 1 km. Ma la cosa più faticosa non era la lunghezza del percorso, ma bensì il peso di una singola tegola!! Dovete sapere che erano tegole molto grandi e quindi pesanti circa 1kg l’una. Ma la cosa ancora più faticosa non era il peso di una singola tegola, ma bensì il fatto che qui in Burundi non trasportano le cose sotto braccio o sulla schiena ma sulla testa!! Sono riuscita a portare in testa solo 6 tegole, ovvero 6 kg. È stato veramente umiliante perché mentre io, a stento, camminavo con 6 tegole in testa, sotto il sole e per 1 km, venivo sorpassata da bambinetti di 6-7-8 anni con in testa 10 tegole! Non era possibile!! Non potevo accettare questa cruda verità e quindi nei successivi viaggi ne ho portate 7! Eheh 😉
I bambini con cui lavoro sia a Masabo che qui a Bugenyuzi sono veramente straordinari!! A Masabo ho tante occasioni per conoscere diverse realtà famigliari e la storia di qualche bimbo con cui lavoro.
Vorrei raccontarvi la storia di 2 bimbe , che ho conosciuto da un po’, si chiamano Zayine e Nadine. La loro storia non è diversa o l’unica tra tutte le storie che potrei raccontarvi o che ci sarebbero da conoscere…
Nadine è una bimba di 4 anni e Zayine ne ha 8. La mamma è morta di malaria quando Nadine non aveva compiuto ancora il primo anno di vita, Zayine avendo solo 4 anni si è presa cura della sorellina. Il padre è un vero balordo, spende tutto quello che ha in birra e per i propri interessi. Queste due bimbe sono sempre vestite nello stesso modo, ovvero, con i soliti stracci…l’altro giorno vedendo che indossavano ancora gli stessi stracci e vedendo che erano sporche da far paura, non ho potuto stare ferma…le ho portate nel cortile di casa e con la Gore, suora che vive a Masabo, abbiamo fatto a loro un bel bagnetto! Mi chiedo quanto sia servito, insomma, potevo regalare loro dei vestiti nuovi e puliti, potevo andare al mercato e comprare loro del pane o del riso da poter cuocere…avrei potuto fare mille cose per loro…ma purtroppo non è possibile.
Recentemente ho letto una frase di Pietro Crisologo ( non so chi sia 😉 ) ma mi è piaciuta! Diceva: “Uomo, donando al povero tu dai a te stesso, poiché ciò che non avrai dato al povero lo avrà un altro, mentre tu possiederai solo ciò che hai dato al povero”.
Settimana scorsa Eugenia è partita ma l’avventura è nuovamente arricchita dalla presenza di Miriam, ostetrica che starà qui per 6 mesi! YUPPI!!!! Ora vi saluto e…alla prossima!!!
AMAHOROOOOOOO!