Risorse adeguate per la cooperazione allo sviluppo italiana?
Ufficio Policy Focsiv – Riprendiamo il dibattito in corso sul ruolo della cooperazione allo sviluppo italiana nel mondo (vedi L’aiuto pubblico allo sviluppo sostenibile in vista del summit ONU – Focsiv ), e riportiamo di seguito la discussione tenuta in seduta della Camera venerdì 15 settembre tra l’onorevole Laura Boldrini e il viceministro degli affari esteri e della cooperazione Edmondo Cirielli, ripresa da Radio Radicale, in vista del vertice Onu sull’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile (I programmi di Venerdì 15 Settembre 2023 | Radio Radicale).
Dal confronto emerge come vi sia da parte del viceministro Cirielli l’impegno per “risorse importanti aggiuntive verso l’Africa,” riconoscendo d’altro lato che “scontiamo un gravissimo ritardo, perché per il Fondo clima che è stato disposto oltre un anno fa, non si è neanche realizzato un regolamento per l’attivazione.”
La discussione sulla prossima Legge di Bilancio, di difficile quadratura a causa dei problemi del debito e di deficit, sarà da seguire con attenzione per verificare che effettivamente si mobilitino risorse adeguate per la cooperazione, più che mai necessarie in questo mondo in crisi ( vedi Campagna 070 e Progetto Generazione Cooperazione ).
L’onorevole Boldrini inizia il suo discorso riportando l’allarme del segretario generale dell’ONU Antònio Guterres: “se non agiamo ora l’agenda 2030 diventerà un epitaffio per un mondo che avrebbe potuto esistere”. Gutierres ha presentato un rapporto sullo stato di avanzamento dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite, di cui si è discusso il 18-19 settembre a New York con i capi di stato, tra cui la presidente Meloni e il Ministro degli esteri.
Boldrini fa un appello riferendosi ai dati relativi al 2030; “575 milioni di persone, quasi il 7% della popolazione mondiale, vivranno in condizioni di povertà estrema, circa 670 milioni di persone soffriranno ancora la fame, e sono livelli uguali a quelli del 2015, nessun progresso. Troppi bambini continuano a soffrire di malnutrizione, e per quanto riguarda l’istruzione se non verranno prese misure straordinarie, solo 1 paese su 6 raggiungerà nel 2030 il goal 4, garantendo un accesso universale all’istruzione di qualità. Si stima che 84milioni di bambini non andranno a scuola, e 300milioni di studenti non acquisiranno la capacità di calcolo, o anche l’alfabetizzazione di base.
Di questo passo falliremo anche l’obiettivo di raggiungere la parità di genere entro il 2030, a livello globale nessuno ha raggiunto gli obiettivi. Ci vorranno 286 anni per colmare le lacune, per assicurare la protezione legale e rimuovere le leggi discriminatorie, 140 anni perché le donne siano equamente rappresentate nelle posizioni di potere e di leadership nel mondo del lavoro, 47 anni per raggiungere una pari rappresentanza nei parlamenti nazionali, non ce l’abbiamo tutto questo tempo.” L’Italia si trova al 14° posto sui 27 paesi per il goal della parità di genere.
Miliardi di persone non hanno ancora l’accesso all’acqua e ai servizi igienico-sanitari, raggiungere la copertura universale entro il 2030, che era quello che ci eravamo previsti, richiederà un aumento di 6 volte degli attuali tassi di progresso sull’acqua potabile, e di 5 volte per i servizi igienico-sanitario.
In ambito energetico, nel 2030 “circa 660 milioni di persone non potranno contare sull’elettricità e quasi 2 miliardi di persone continueranno a fare affidamento su combustibili e tecnologie inquinanti per cucinare, le quote di fonti rinnovabili rispetto al consumo totale di energia, è oggi pari a 19,1%, cioè il 2,4% in più rispetto al 2015.
Il mondo è sull’orlo di una catastrofe climatica e le azioni attuali sono drammaticamente insufficienti. Senza decisioni immediate per ridurre le emissioni di gas serra in tutti i settori l’obiettivo di 1,5 gradi sarà a rischio, e con esso la vita di oltre 3 miliardi di persone.”
Un quarto dell’umanità vive in aree colpite da confitti. A maggio 2022, 100milioni di persone sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni. Nei primi sei mesi del 2022 1 persona su 251 in tutto il mondo era un rifugiato, una percentuale più alta mai documentata.
Il finanziamento dello sviluppo sostenibile rimane una sfida importante in particolare per i paesi a basso reddito, ma le tensioni geopolitiche, l’ascesa dei nazionalismi hanno reso più difficile la diffusione della cooperazione internazionale.
Il viceministro Cirielli alla provocazione della Boldrini risponde affermando che “il vertice sullo sviluppo sostenibile è il principale appuntamento in materia di cooperazione della 78esima assemblea generale delle nazioni unite.” Oltre all’Italia, afferma, “ci sono anche altre nazioni ad alto reddito che non vogliono neanche partecipare alla casistica degli obiettivi dell’agenda 2030.”
“Tra i temi prioritari vi sarà la sicurezza alimentare, è un tema su cui l’Italia sta giocando un ruolo importante, quale nazione europea più vicina all’Africa. Il secondo vertice sui regimi alimentari si è tenuto proprio per questo a Roma. La sicurezza alimentare sarà quindi uno dei temi centrali della presidenza italiana del G7” dichiara Cirielli.
Come precedentemente affermato in altre interviste, Cirielli conferma che “Il governo ha lanciato un principio molto chiaro, nessuno nega il fatto che ci sia un diritto a migrare, e lo sviluppo non può essere fatto per bloccare le migrazioni, perché esiste un diritto a migrare così come esiste un diritto a non migrare. Lo sviluppo nei paesi che ne hanno bisogno serve a dare una libera scelta, non ad essere costretto a migrare per guerre o per fame. Secondo canali legali che non solo servono ad una migliore gestione dell’integrazione di queste persone, ma servono per impedire ai trafficanti che diventano organizzazioni internazionali di mafia e terrorismo internazionale, di destabilizzare con i soldi che guadagnano da questa tratta di persone, i paesi di transito. La crescita di queste organizzazioni sta destabilizzando i paesi africani.
Per questo abbiamo lanciato il piano Mattei, chiamato con il nome di un grande italiano che ha cercato di avviare una partnership con l’Africa. Il piano Mattei significherà risorse importanti aggiuntive verso l’africa, un coinvolgimento di tutto il sistema paese, e di fare uscire l’unione europea da una logica che non vede uno sviluppo importante dell’Africa: lo sviluppo del capitale umano, la necessità di dare opportunità formative ai giovani, sia per migrare che per restare e dare un contributo alla crescita dell’Africa stessa.”
Giustifica inoltre il “ritardo dell’attuazione dell’agenda 2030” con la pandemia Covid-19, che “non solo ha creato crisi economiche in tutto il mondo ma ha anche distratto importanti risorse, giustamente impegnate ad esempio per fare i vaccini Covid.” “In più c’è anche una guerra che ha conseguenze globali, la Russia oltre ad aver violato il diritto internazionale aggredendo l’Ucraina, ha anche bloccato l’esportazione del grano provocando una crisi formidabile soprattutto in Africa. Nonostante questo quadro globale, è evidente che se quasi raddoppia la popolazione del pianeta, l’obiettivo del 2030 di raggiungere determinati standard è sempre più alto, perché sono sempre di più le persone che vanno raggiunte da questi obiettivi. Nonostante questo, l’Italia ha continuato a garantire la crescita all’aiuto pubblico allo sviluppo, i dati pubblicati dal comitato allo sviluppo, confermano un implemento progressivo dell’impegno italiano. Gli interventi in Ucraina non hanno sottratto risorse alla cooperazione allo sviluppo ma ne fanno parte come tutti gli organismi internazionali a ciò deputati confermano.”
In risposta alle domande della Boldrini, il viceministro afferma che “Il dialogo tra la Farnesina e i soggetti delle associazioni civili non si sono mai interrotti a tutti i livelli, hanno sempre avuto pieno accesso agli uffici del ministero e alla nostra agenzia sulla cooperazione, all’agenzia sul territorio, e sono stati fatti decini di bandi in tutti i paesi.”
“Ho anche deciso di predisporre dei bandi aggiuntivi specifici per le organizzazioni della società civile che per noi rappresentano l’elemento centrale della politica estera italiana. È stato già pubblicato un bando per l’Ucraina e a breve verrà pubblicato un bando complessivo il cui oltre l’80% sarà destinato all’Africa. Un modo concreto per fare impegnare non solo il governo ma anche i giovani italiani che hanno un ruolo fondamentale.”
Per quanto riguarda l’ambiente, il governo sta tenendo tutti gli impegni assunti sul clima, a livello internazionale. “Stiamo elaborando una proposta di piano integrato per le energie e clima, accelerazioni sulle rinnovabili, misure per l’efficienza energetica, biometano, idrogeno verde, bioenergie, ricerche sul nucleare, riscaldamento a bassa emissione. Scontiamo un gravissimo ritardo, perché il Fondo clima che è stato disposto oltre un anno fa, non si è neanche realizzato un regolamento per l’attivazione.
La narrazione di un governo negazionista dei cambiamenti climatici è priva di fondamento. Voglio anche ricordare che l’Europa inquina solo per emissioni pari all’8% del totale, e l’Italia è ben al di sotto dello 0%.”
Lo scorso 13 aprile il ministero della pari opportunità ha convocato l’osservatorio nazionale per rafforzare interventi per la parità di genere; “per incentivare le imprese alla certificazione sono previsti meccanismi negli appalti pubblici, sgravi contributivi, sostegno finanziario, per la certificazione delle piccole imprese.” Il ministro Roccella ha promosso un più agile codice di autodisciplina per le imprese, da affiancare alla certificazione, una chiamata di responsabilità nei confronti del mondo imprenditoriale.
Il governo inoltre ha consolidato ulteriori misure: incremento dei congedi parentali per madre e padre, decontribuzione per l’assunzione di donne, riduzione dell’IVA sui prodotti della prima infanzia e il ciclo mestruale, potenziamento per l’assegno unico per i figli, rafforzamento del sostegno per l’imprenditoria femminile, misure di microcredito.
“Ogni donna da gennaio potrà accedere al sostegno pubblico con ricetta alla procreazione medicalmente assistita.” Il governo ha rafforzato interventi a sostegno delle donne vittime di violenza, con misure quali il reddito di libertà e microcredito di libertà. Ma è chiaro che bisognerà anche garantire che coloro che commettono reati scontino in maniera vera, certa e adeguata le pene comminate.”
Al discorso del Viceministro, la ministra Boldrini ribadisce che “la risposta è stata veramente insoddisfacente”, però ci ha dato due notizie: “La presidente del consiglio Meloni non va a New York, se così fosse io lo troverei gravissimo, è la prima volta che questo vertice è un invito ai capi di stato e di governo, se la presidente non va, vuol dire che non considera questo incontro importante, incontro in cui si vanno a decidere le sorti del pianeta.
Inoltre il governo ha un’agenda parallela, noi non abbiamo bisogno di un’agenda parallela. Abbiamo bisogno che l’Agenda 2030 venga attuata, e che l’Italia si impegni in questo. Quello che lei ci ha detto è la conferma che questi temi che riguardano il futuro dell’umanità non sono in cima alle preoccupazioni del governo. Non è mai capitato che la presidente del consiglio venisse qua a parlare di crisi climatica, a porre l’attenzione sulla necessità di unire le forze sul far fronte, questo perché non vi interessa.”
In più, nella prima legge di bilancio il governo ha tagliato 50milioni di finanziamenti all’Agenzia italiana alla cooperazione allo sviluppo, e non si riunisce il consiglio nazionale di cooperazione allo sviluppo, che è previsto dalla legge 125 del 2014.
Non rispondono alle organizzazioni non governative impegnate nella cooperazione allo sviluppo che scrivono per avere un incontro, negano un incontro agli organismi che mettono in atto la cooperazione internazionale.
Conclude segnalando che Il 12 luglio scorso i parlamentari del governo hanno contrastato la legge per il ripristino della natura, “e per fortuna sono stati sconfitti; cosa avete intenzione di fare per tagliare almeno del 50% entro il 2030 le emissioni di gas serra per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050? “