SIRIA, IL PIANTO DEI BAMBINI CI INTERPELLA
Una veglia di preghiera venerdì nella chiesa del Gesù a Roma a partire dalle ore 21. È l’iniziativa del movimento e azione dei gesuiti italiani per lo sviluppo (Magis) a cui Focsiv si unisce per ripercorrere la vita, le tappe, il cammino di padre Frans vander Lugt, il gesuita olandese ucciso in Siria il 7 aprile 2014 da uomini armati che lo hanno prima picchiato, poi colpito con due pallottole alla testa, davanti alla residenza dei Gesuiti ad Homs.
“Insieme ai musulmani viviamo in una situazione difficile edolorosa e soffriamo di tanti problemi. Il maggior di questi è la fame. Lagente non trova da mangiare. Niente è più doloroso che vedere le madri perstrada in cerca di cibo per i loro figli” disse p. Frans nel suo ultimoappello, registrato in un drammatico video in cui il religioso chiede aiuto per la Siria e per i cristiani.
Negli ultimi tre anni di guerra il religioso olandese aveva spesso denunciato la mancanza di medicinali, viveri e aiuti per la popolazione assediata, affermando l’urgenza di trovare un accordo per intervenire in favore dei civili malati, stremati, affamati.
“Solo l’idea del pianto di un bambino che soffre per la fame e per le ferite della guerra che lacerano la sua famiglia, la sua comunità e la sua terra è insopportabile – dice il Presidente FOCSIV Gianfranco Cattai -. Troppi bambini invece soffrono in Siria, nei Paesidel Sud del mondo e nelle periferie esistenziali anche delle nostre città”.
Riecheggiano allora le parole di Papa Francesco in Terra Santa: «Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia (Lc2,12). Anche oggi i bambini sono un segno. Segno di speranza, segno di vita, maanche segno diagnostico per capire lo stato di salute di una famiglia, di una società, del mondo intero. Quando i bambini sono accolti, amati, custoditi, tutelati, la famiglia è sana, la società migliora, il mondo è più umano» ha detto il Papa.
“Queste parole del Santo Padre particolarmente ciinterpellano, tutti, e ci indicano ancora una volta la strada per dare uncontributo di amore e di speranza laddove è più urgente e necessario. I bambinisono sempre innocenti ed è dovere di tutti fare ciascuno il possibile, a tuttii livelli, per meglio salvaguardarli” conclude Cattai.