Storie dal campo: la Scuola di Karenge ferma la fame e risveglia i sogni
Non esistevano scuole materne a Karenge, in Ruanda, e nelle altre zone rurali del Paese quando nel 2012 la Parrocchia locale ha avviato, in condizioni precarie, una scuola materna nelle due vecchie aule che fino allora erano servite per il catechismo.
La spinta e la sollecitudine dei genitori, desiderosi di avere l’opportunità di una scuola di qualità accessibile in particolare alle famiglie povere, ha permesso di coinvolgere l’Associazione Amahoro che, insieme alla Parrocchia di Karenge, hanno costruito la scuola Inguscio Cherubino trasformando il sogno delle famiglie in realtà.
L’accogliente nuova scuola ospita attualmente 500 bambini – dalla materna alla primaria e secondaria – e dispone non soltanto di aule moderne per le classi e relativi uffici amministrativi, ma anche di un sistema di depurazione e di batterizzazione dell’acqua, oltre a due refettori con relativa cucina per la mensa dei bambini.
È la mensa la novità assoluta: questa permette a tanti bambini di usufruire di un pasto caldo soprattutto a scuola; ciò consente un miglioramento della salute dei bimbi e conferisce valore alla scuola stessa.
Akariza Ange Douce è la prima nata della sua famiglia. Ha 8 anni e frequenta il terzo anno della primaria e vive con la nonna. Non è orfana, ma i suoi genitori non vivono con lei. La mamma era una ragazza madre, ora è sposata con un altro uomo e l’ha lasciata dalla nonna.
Oggi studia nella scuola Inguscio Cherubino grazie al sostegno a distanza e, grazie a questo, è potuta rinascere; come ci racconta, ha provato una grande gioia: lei che non aveva nessun mezzo economico, l’andare a scuola è stato un vero miracolo. Da quel momento ha avuto una vita nuova, è vissuta nel calore dell’amore di tutti gli insegnanti ed educatori; ha potuto mangiare regolarmente e può seguire bene le lezioni: prima lo studio era difficile dati i morsi della fame che glielo impedivano.
A casa non sempre era possibile avere almeno un pasto. La nonna non ha lavoro fisso, ha occupazioni occasionali, zappa i campi dei più ricchi e guadagna mezzo euro al giorno. Quando non trovava dove zappare, rimanevano senza cibo.
Ora grazie al pasto completo e nutriente offerto dalla scuola se torna a casa e se il cibo scarseggia si sente bene comunque. Se la sera non ha cenato, alla mattina del giorno dopo, a scuola, le viene dato la “bouillie”: farina di mais con quella di sorgho, un altro cereale, e di soia, che viene messa nell’acqua e poi cotta. È una specie di pappa per i bambini; le persone povere la mangiano come pasto unico e dà tanta forza.
È grata a chi con il sostegno a distanza le permette di andare a scuola e nutrirsi adeguatamente. Si sente molto ricca con i suoi materiali scolastici, la divisa e la possibilità di giocare, di mangiare e studiare con buoni risultati. Il suo sogno è di diventare una grande persona grazie allo studio.
I bambini attualmente sono più motivati e frequentano la scuola con entusiasmo e regolarità; pertanto, la frequenza è assidua, nessuno bambino abbandona più la scuola.
Come ulteriore vantaggio, i genitori, molti dei quali sono contadini, sapendo che ai bambini è assicurato il pranzo a scuola, svolgono molto più tranquillamente le loro attività lavorative e sociali.
Tra le sfide che la scuola contemporaneamente sta affrontando, ci sono: l’insufficienza dei libri e del materiale didattico, l’ampliamento dell’aula multimediale con ulteriori postazioni e, infine, la non meno importante costruzione di due dormitori per ospitare i ragazzi provenienti da lontano.
Ringraziamo tutte le persone che contribuiscono per rendere la scuola Inguscio Cherubino più accogliente.
Don Gakindi Jean Marie Vianney
Per continuare a sostenere il diritto allo studio e la sicurezza alimentare dei bambini della scuola Inguscio Cherubino di Karenge, in Ruanda, è in corso la Campagna “Dacci oggi il nostro pane quotidiano” promossa da FOCSIV e Caritas Italiana. Le conseguenze provocate dalla pandemia COVID-19 hanno colpito tutti ma, hanno un impatto maggiore sulla popolazione più vulnerabile, come Akariza e la sua famiglia. La testimonianza riportata da Sebastiano Sparascio Deglio, dell’Associazione Amahoro, è una delle tante “storie dal campo” raccolte nel Sito della Campagna. Moltiplicare la speranza è possibile attraverso una donazione in sostegno degli interventi proposti dagli organismi promotori.
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