OBIETTIVO 8 “sviluppare un partenariato globale per lo sviluppo”
Ripensare la strategia globale
Nel 2000, in occasione del Summit del Millennio, tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite si sono impegnati a raggiungere, entro il 2015, gli 8 Obiettivi di Sviluppo del Millennio (MDGs). Questi, insieme alla Dichiarazione del Millennio, sono diventati un quadro di riferimento per le politiche volte al raggiungimento dello sviluppo ed uno strumento utile per i Paesi in via di Sviluppo e per i paesi donatori che hanno concordato di lavorare insieme per costruire un futuro condiviso da tutti.
Lo sradicamento della povertà estrema continua ad essere una delle maggiori sfide del nostro tempo, ormai sempre presente nell’agenda della comunità internazionale. Al fine di perseguire tale scopo è necessario che tutti gli attori coinvolti – governi, organizzazioni della società civile e settore privato – lavorino insieme nell’ambito di una partnership globale per lo sviluppo che sia più forte ed efficace.
L’Evento di Alto Livello sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio che si terrà il 25 settembre 2008 riunirà insieme i leader di tutto il mondo che discuteranno della situazione attuale e che cercheranno di tradurre i nuovi ed i vecchi impegni in azioni decisive e puntuali volte ad assicurare che tutti i paesi possano raggiungere gli MDGs. Già nel 2007, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon annunciava che sono stati compiuti dei progressi significativi ed in prospettiva, risultava possibile compierne ulteriori anche in molte altre parti del mondo.
Nel 2008, la situazione si è aggravata con la crisi alimentare globale e l’emergenza climatica.
Nella fase storica che segue quella delle grandi conferenze internazionali e dei grandi proclami, Volontari nel mondo – FOCSIV ricorda che al momento il mondo non vuole e soprattutto non ha bisogno di nuove promesse e a tale proposito chiede in particolare al Governo italiano di rispettare gli impegni presi. Se la congiuntura economica attuale viene continuamente ribadita per giustificare i continui tagli ai fondi destinati alla cooperazione, occorre allora con più forza ripensare una strategia globale per lo sviluppo dove tutti gli attori, Stati, ONG, Imprese e altri attori privati svolgano la loro parte per la salvaguardia della pace, dell’ambiente e dello sviluppo.
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