Teniamo vivo lo spirito di Monterrey
Conferenza internazionale di follow-up sul finanziamento per lo sviluppo Doha 2008
La posizione della FOCSIV
La Conferenza del 2002 sul finanziamento per lo sviluppo di Monterrey fu organizzata per elaborare una ferma risoluzione e delle chiare strategie di finanziamento per attuare tutti gli impegni sottoscritti fino ad allora nei summit delle Nazioni Unite, a Rio de Janeiro (1992), Vienna (1993), Cairo (1994), Pechino (1995) e Copenaghen (1995). Il Summit del Millennio del 2000 e la conseguente formulazione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio molto simbolicamente si aggiunsero al sentimento che un’azione urgente era necessaria per “assicurare che il XXI secolo diventasse il secolo dello sviluppo per tutti”.
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Per raggiungere questo obiettivo il Monterrey Consensus (MC) invita esplicitamente ad un “approccio olistico” (MC, para. 8) che sia comprensivo degli sforzi della politica nazionale ed internazionale per affrontare le sfide interdipendenti globali.
Questi sforzi dovrebbero essere basati su un “nuovo partenariato tra Paesi sviluppati e Paesi in via di sviluppo” costruito sulla “piena ed effettiva partecipazione dei Paesi in via di sviluppo” con l’obiettivo di “sistemi economici nazionali e globali basati sui principi di giustizia, equità, democrazia, partecipazione, trasparenza, responsabilità ed inclusione” (MC, para. 4, para. 7, para. 9).
La conferenza internazionale di follow-up sul finanziamento per lo sviluppo per rivedere l’implementazione del consenso di Monterrey che si terrà a Doha, Qatar, dal 29 novembre al 2 dicembre 2008 e a cui da qui in avanti ci riferiremo come “la conferenza di revisione di Doha” è un passo importante e necessario per rivedere il progresso, gli ostacoli e le nuove sfide nell’implementazione del consenso di Monterrey. È essenziale che questa conferenza rimanga fedele all’approccio olistico e all’urgenza dell’agenda di Monterrey.
La FOCSIV condivide gli obiettivi di uno sviluppo globale per tutti pienamente inclusivo ed equo basato sull’effettiva partecipazione e sul partenariato. Ma ai nostri occhi questo partenariato non è “nuovo”. Esso rappresenta la relazione di base tra uomini donne e bambini attraverso il tempo e lo spazio. Essendo creati da Dio e nella cura che abbiamo per le creature di Dio come pure nel nostro comune destino di condividere la pienezza della vita concessa da Dio, tutti gli esseri umani costruiscono una comunità, una “famiglia umana” come Papa Benedetto XVI ha ricordato nel suo messaggio per la Giornata mondiale della pace il 1 gennaio 2008. Questo concetto basilare ha conseguenze rilevanti per lo sviluppo globale. Lo sviluppo deve essere guidato dalla solidarietà, dall’equa distribuzione della ricchezza, del potere e da un saggio uso delle risorse. Deve consentire a ciascuno di cooperare in condizioni di parità. Uno sviluppo economico come parte di un sovrastante sviluppo umano, deve essere capace di rispondere efficacemente alle esigenze di un bene comune a dimensioni planetarie.2
Basandosi su tali principi questo documento illustra le nostre conclusioni e raccomandazioni per la conferenza di revisione di Doha. Mentre si riferisce ad azioni che devono essere intraprese sotto i diversi capitoli del Monterrey Consensus (risorse domestiche, flussi privati di capitale, commercio, Aiuto pubblico allo sviluppo (APS), debito estero e questioni sistemiche), il documento è strutturato intorno a questioni chiave che noi pensiamo dovrebbero essere urgentemente e sostanzialmente affrontate per raggiungere su tutti gli obiettivi di sradicamento della povertà, crescita economica sostenuta e sviluppo sostenibile nell’ambito di un “sistema economico globale pienamente inclusivo ed equo” (MC, para. 1).