Summit Onu su rifugiati e migranti: risultati e pronostici
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Il Summit Onu sui grandi movimenti di rifugiati e migranti è giunto a conclusione con l’adozione unanime della Dichiarazione di New York, che per gran parte non prevede azioni istantanee. Le organizzazioni della società civile chiedono a gran voce di agire adesso, immediatamente nei giorni e mesi successivi al Summit.
Il vertice ha portato ad impegni espliciti per definire due Global Compact nei prossimi due anni: uno sui rifugiati e uno per la migrazione sicura, ordinata e regolare. Ma milioni di rifugiati e migranti ed i paesi da cui , e verso cui, si muovono non possono aspettare così a lungo per il cambiamento da attuare sul campo.
Toccante il discorso tenuto dal rappresentante dell’ U.N. Alto Commissariato per i diritti umani, Zeid Ra’ad Al Hussein. Egli ha ricordato agli Stati Membri l’”amara verità”; che “questo vertice è stato chiamato perché stiamo in gran parte fallendo …” . “E ‘aberrante che le donne disperate, uomini e bambini possono essere bollati come criminali, e detenuti per mesi, anche anni, ed incorrere in ulteriori danni alla loro salute fisica e mentale” . “Un’epidemia, una epidemia di amnesia è al centro di questo collasso morale in alcuni ambienti. Molti sembrano aver dimenticato le due guerre mondiali – che cosa accade quando la paura e la rabbia sono alimentate da mezze verità e menzogne. Una densità di odio si accumula. L’appuntamento con il ‘demone della storia del mondo’ ci chiama di nuovo”.
La società civile è indignata per tutte le mancate attese rispetto al risultato del Summit. In risposta alla dichiarazione di New York le organizzazioni della Società civile hanno pubblicato un documento dal titolo ActNow, in cui si valutano negativamente alcuni impegni presi nella Dichiarazione di New York, sottolineando in particolare la riluttanza dei Governi ad una concreta responsabilità condivisa verso i rifugiati ad oggi. Altri impegni sembrano invece più raggiungibili come il Global compact per le migrazioni e l’avvio della campagna globale antirazzismo “Together- Respect, Safety and Dignity for All”. Ma resta da vedere come queste iniziative globali si svilupperanno e come davvero avranno un impatto nella realtà.
Le richieste dell’ActNow si esprimono in sette azioni:
- Implementare un piano di azione entro la fine dell’anno e agire ora;
- Attuare un meccanismo di responsabilità condivisa e di protezione dei rifugiati equo e prevedibile;
- Rivedere le politiche per i confini nazionali per sostenere i diritti umani di tutte le persone alle frontiere internazionali, ed impegnarsi nello sviluppare ed implementare linee guida per le categorie vulnerabili;
- Rispettare l’impegno preso nel porre fine alla pratica della detenzione dei minori immigratiin conformità con l’interesse superiore del minore;
- Impegnarsi per lo sviluppo di un Global Compact per una migrazione sicura, ordinata e regolare;
- Implementare politiche e campagne vigorose a livello nazionale e locale per contrastare la xenofobia, la discriminazione e il razzismo;
- accordo su misure concrete per migliorare la protezione e l’assistenza per gli sfollati.
Pertanto, prima di tutto, la dichiarazione congiunta della società civile invita gli Stati a prendere sette azioni immediate per fare veramente la differenza: una “differenza sul terreno per i milioni di rifugiati, migranti e sfollati interni (IDP) che necessitano di protezione, migrazioni sicure, solidarietà, inclusione, lavoro dignitoso e mezzi di sussistenza, e per le società che li ospitano ”
Mentre la dichiarazione di New York ribadisce che “tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti”, la società civile vuole ricordare agli Stati di rispettare tale principio: i rifugiati ed i migranti “possono perdere molte cose quando attraversano i confini internazionali, ma mai i loro diritti umani e la loro dignità”.
FOCSIV ha seguito il Summit Onu ed ha espresso la sua posizione nel paper “Il vertice delle Nazioni Unite sui grandi movimenti di migranti e rifugiati: molto rumore per nulla?”, appoggia le richieste della società civile per agire adesso non lasciando che questo vertice sia solo l’ennesima occasione di mero autocompiacimento per i grandi della terra.