TERRA FUTURA, WORKSHOP FOCSIV SU SPECULAZIONI FINANZIARIE E PREZZI ALIMENTARI
Nell’ambito dell’VIII edizione di Terra Futura, sabato 21 maggio dalle ore 12 alle 13.45 presso la sala 26, palazzina Lorenese – I° piano, FOCSIV in collaborazione con CISA (Comitato Italiano Sovranità Alimentare) e Campagna 005 promuove il workshop di lavoro dal titolo “Speculazione finanziaria e volatilità dei prezzi alimentari: impatto sui Sud del mondo e possibili soluzioni”.
Il workshop è promosso dalla FOCSIV e da Misereor e realizzato con il contributo della Commissione Europea. Introdurrà Sergio Marelli Segretario Generale FOCSIV e Presidente CISA. A discutere di speculazione finanziaria, prezzi alimentari e impatto sui Sud del mondo ci saranno Andrea Baranes (Portavoce Campagna Zerozerocinque); Roberto Sensi (Action Aid Italia Gruppo di lavoro Governance Globale, CISA); Leonardo Becchetti (Ordinario di Economia Politica presso la Facoltà di Economia dell’Università di Roma “Tor Vergata”); Marco Foschini (Coldiretti Coordinatore Gruppo di lavoro PAC, CISA); e Michele Zannini (Presidente nazionale Acli Terra).
In particolare, il workshop si propone come momento di approfondimento trasversale delle tematiche legate al diritto al cibo e alle speculazioni finanziarie grazie al contributo di esperti delle Organizzazioni della società civile che lavorano sulle ripercussioni e sulle possibili soluzioni di questo fenomeno.
Mentre prima una modesta attività finanziaria speculativa sui generi alimentari era considerata persino un fattore positivo, una sorta di assicurazione per l’agricoltore che poteva garantirsi un’entrata sicura vendendo ad un possibile acquirente i prodotti prima del raccolto ad un prezzo vantaggioso, con il tempo questo sistema si è evoluto facendo entrare nel gioco soggetti nuovi. In pratica i contratti di compravendita di prodotti alimentari sono stati trasformati in titoli derivati sempre più slegati dall’economia esistente, dando agli operatori finanziari la possibilità di vendere o acquistare i titoli rapidamente massimizzando il loro profitto nel breve periodo e senza tenere conto dell’economia globale, dei picchi inflattivi o semplicemente dell’esigenze basilari di milioni di persone nei Sud come nel Nord del mondo.