111 milioni di bambini impattati dal riscaldamento climatico. Pt. 2

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Ufficio Policy Focsiv – Dopo aver letto la prima parte (111 milioni di bambini/e impattati dal riscaldamento climatico – Focsiv), proseguiamo nella lettura dell’articolo di Carbon Brief riguardo l’impatto del riscaldamento climatico sui bambini nel mondo (Children born in 2020 will face ‘unprecedented exposure’ to climate extremes – Carbon Brief). In questa seconda parte l’articolo termina guardando all’impatto di cinque tipi di eventi estremi sulle persone nate nel 2020 secondo i diversi scenari di aumento delle temperature, per poi incrociare i dati con il grado di vulnerabilità delle persone. Saranno soprattutto le ondate di calore e i cattivi raccolti a colpire i più vulnerabili ovvero i poveri abitanti soprattutto dei paesi africani. |
Dalle inondazioni agli incendi
Gli autori hanno applicato lo stesso metodo ad altri cinque eventi climatici estremi: fallimenti delle colture, incendi, siccità, inondazioni e cicloni tropicali. Il grafico sottostante mostra i risultati principali. La parte colorata della barra mostra il numero di persone nate nel 2020 che si troveranno ad affrontare un’esposizione senza precedenti a ciascun evento estremo in un percorso di riscaldamento di 1,5°C. Le barre verde scuro e verde chiaro mostrano il numero di persone nate nel 2020 che si troveranno ad affrontare un’esposizione senza precedenti a ciascun evento estremo. Le barre verde scuro e verde chiaro mostrano l’esposizione aggiuntiva in caso di riscaldamento di 2,7C e 3,5C.

Numero di persone nate nel 2020 che dovranno affrontare “un’esposizione senza precedenti” a ondate di calore, cattivi raccolti, inondazioni fluviali, cicloni tropicali, incendi e siccità con un riscaldamento inferiore a 1,5°C, 2,7°C e 3,5°C. Fonte: Salva i bambini
Gli autori scoprono che l’esposizione senza precedenti alle ondate di calore colpirà la maggior parte delle persone, con 62 milioni di persone nate nel 2020 che probabilmente dovranno affrontare un’esposizione senza precedenti al calore nel corso della loro vita se il riscaldamento è limitato a 1,5°C. Seguono i cattivi raccolti e le inondazioni dei fiumi, che avranno un impatto rispettivamente su 23 milioni e 10 milioni di persone della coorte di nascita del 2020 sotto il percorso di riscaldamento di 1,5°C.
D’altra parte, gli eventi estremi come il fallimento delle colture dipendono da una serie di fattori tra cui l’umidità del suolo, le interazioni terra-atmosfera e le precipitazioni, che possono rendere più difficile per i modelli catturare con precisione i cambiamenti.
Vulnerabilità
Gli autori valutano anche come la “vulnerabilità socioeconomica” influenzi i loro risultati utilizzando un indice di deprivazione globale, uno strumento che misura il livello di svantaggio e difficoltà vissuto da individui o comunità in una particolare area geografica. Gli autori utilizzano l’indice per identificare il 20% delle persone più e meno vulnerabili in ogni coorte di età. Hanno scoperto che i gruppi più vulnerabili provengono in gran parte dai paesi africani. Gli autori concludono inoltre che “le persone socioeconomicamente vulnerabili hanno una probabilità costantemente maggiore di affrontare un’esposizione senza precedenti alle ondate di calore nel corso della vita rispetto ai membri meno vulnerabili della loro generazione”.
Il grafico sottostante, tratto da un articolo sullo studio, mostra la percentuale di persone ad alta vulnerabilità (rosso) e bassa vulnerabilità (rosa) in ogni coorte di età che sarebbero esposte a un caldo senza precedenti, in uno scenario di riscaldamento di 2,7°C.

La percentuale di persone ad alta vulnerabilità (rosso) e bassa vulnerabilità (rosa) in ogni coorte di età che sarebbero esposte a un caldo senza precedenti, in uno scenario di riscaldamento di 2,7°C. Fonte: Gualdi e Muttarak (2025).
La dottoressa Marina Romanello, ricercatrice presso l’University College di Londra e direttrice della ricerca di Lancet Countdown on Health and Climate Change, che non è stata coinvolta nello studio, ha dichiarato a Carbon Brief che il documento “è un’importante aggiunta alla letteratura scientifica, che mostra come i nostri ritardi nell’affrontare il cambiamento climatico stiano mettendo a rischio il futuro dei nostri figli”.
E aggiunge: “Gli autori hanno utilizzato modelli consolidati per proiettare le future minacce per la salute, inquadrandole intorno a ciò che conta di più: il benessere, la salute e la sopravvivenza delle generazioni presenti e future”.