Accordi di partenariato economico: a chi i vantaggi?

Nell’ambito dell’iniziativa promossa da Peuples Solidaires – ActionAid e sostenuta da FOCSIV e altre organizzazioni europee contro la ratifica degli accordi di partenariato economico (EPA) tra Unione Europea e Africa Occidentale, proponiamo un approfondimento sul tema grazie ad un documento esplicativo pubblicato da CONCORD Europe. Il testo offre un’analisi degli accordi e del loro significato politico e commerciale per lo sviluppo della regione africana.
Gli accordi di partenariato economico (EPA) tra Unione Europea e Africa Occidentale, la cui firma è in corso nei vari paesi coinvolti, vengono presentati come un vantaggio per lo sviluppo economico della regione africana, particolarmente in virtù della liberalizzazione del commercio. Tuttavia, l’apertura dei mercati gioverebbe esclusivamente all’UE, considerati i termini già favorevoli di cui beneficiano gli stati africani. Dietro alla facciata di aiuto si celano dunque interessi economici pronti ad impoverire e indebolire settori chiave dell’economia locale africana, primo tra tutti quello dell’agricoltura.
Esigendo la messa in atto del principio di reciprocità previsto dall’Organizzazione Mondiale del Commercio e rifiutando di chiederne una deroga, possibilità prevista per i paesi particolarmente poveri, l’UE esercita una politica coercitiva e cieca di fronte all’enorme disuguaglianza economica tra le due aree. Con l’eliminazione dei dazi doganali dell’Africa Occidentale, non solo gli introiti per i governi locali diminuirebbero, ma l’UE beneficerebbe di condizioni commerciali più vantaggiose di quelle dei paesi limitrofi, causando pertanto l’erosione dell’integrazione regionale.
La richiesta dell’UE di aprire i mercati africani a favore dei prodotti europei per una quota pari all’80% del valore totale commerciato, su un periodo di 15 anni, dà l’idea dell’impatto che ciò avrebbe sulla produzione locale. Nonostante molti dei prodotti agricoli siano considerati “sensibili” e perciò esenti da obblighi di liberalizzazione, le importazioni di materie prime di origine agricola destinate alla produzione locale sono aperte alla concorrenza, creando così una forte competitività per i mercati della regione. Analogamente, la politica agricola europea permette all’UE di esportare i suoi prodotti a prezzi fortemente convenienti, arrestando ogni processo di crescita e sviluppo dell’economia locale.
Leggi il documento di approfondimento sugli EPA al link.
Al link è possibile firmare la petizione lanciata da circa 40 organizzazioni della società civile, tra cui FOCSIV, che chiede ai parlamentari UE di votare NO alla ratifica dell’accordo EPA.