La Banca Centrale Europea deve affrontare sia il COVID-19 che la crisi climatica con misure di ripresa giuste e sostenibili

comunicato stampa
Bruxelles, 30 aprile 2020
Oggi un gruppo di 45 think-tank e ONG di tutta Europa ha scritto a Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea, esortando la BCE a tenere conto dei rischi che la crisi climatica pone all’economia globale nelle sue misure di risposta alla pandemia. Le organizzazioni invitano la BCE ad allineare il suo lavoro con il rinnovato impegno delle istituzioni europee a rispettare il Green Deal e gli impegni dell’UE in materia di clima, per fare un fronte unito di fronte a questa tragedia globale.
Clémence Dubois, sostenitrice francese di 350.org ha sostenuto: “La Banca Centrale Europea sta liberando 750 miliardi di euro per sostenere i mercati europei attraverso il suo piano di risposta alla pandemia. Le misure in corso di attuazione contribuiranno a plasmare le nostre economie e società per gli anni a venire. Christine Lagarde si è ripetutamente impegnata a incorporare il rischio climatico nel funzionamento della Banca, ma ora sta acquistando obbligazioni da società inquinanti come Shell e Total che stanno causando il crollo climatico. Le nostre Istituzioni pubbliche non devono cercare di risolvere una crisi solo per crearne un’altra, la Banca deve salvare le persone, non le compagnie di combustibili fossili, e sostenere una giusta ripresa incentrata su un Green Deal.”
A sua volta Gianfranco Cattai, presidente FOCSIV, ha affermato “la pandemia COVID-19 ha origine dalla distruzione degli eco-sistemi e, quindi, dallo stesso sistema economico e finanziario che causa il riscaldamento globale. Le grandi Istituzioni finanziarie come la BCE, che sono parte di questo sistema, devono operare una grande conversione ecologica, come indicato nella Laudato Sì di Papa Francesco. La BCE deve coniugare le sue misure finanziarie per sostenere le economie colpite dalla crisi provocata dal virus con l’impegno a ridurre ed eliminare i finanziamenti a chi sostiene la distruzione dell’eco-sistema. Ci vuole una ripresa economica giusta, equa e sostenibile per tutti.”
La lettera, inviata in anticipo rispetto alla riunione del Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea del 30 Aprile, raccomanda cinque punti da intraprendere per lo sviluppo di misure di ripresa sostenibili. Queste includono:
- Allineare i programmi di acquisto di titoli e le strutture di garanzia della BCE con l’Accordo di Parigi;
- Allineare le operazioni di rifinanziamento al settore bancario con l’Accordo di Parigi;
- Sostenere i mercati finanziari per gli investimenti sostenibili e coordinare le operazioni con la Banca europea per gli investimenti (o altre istituzioni europee equivalenti) per incrementare gli investimenti verdi;
- Attuare misure prudenziali per aumentare la resilienza del settore bancario europeo ai rischi climatici e ridurre i flussi finanziari cosiddetti “marroni” (il finanziamento dei combustibili fossili);
- Valutare e comunicare regolarmente ai funzionari eletti nel suo Consiglio informazioni sull’allineamento delle sue operazioni all’Accordo di Parigi e a quelle del settore bancario europeo.
FOCSIV è tra i firmatari della lettera alla presidente della BCE nel quadro del suo impegno contro il cambiamento climatico e per l’ecologia integrale. Impegno che intraprende anche insieme al socio ENGIM nel progetto Make Europe Sustainable for All.
Tra i firmatari figurano le principali ONG internazionali come Greenpeace e Oxfam, nonché le principali istituzioni europee, come ad esempio: Finanzwende dalla Germania; Reclaim Finance dalla Francia; WWF Grecia; Economic Democracy Finland; Trocaire dall’Irlanda; IIDMA dalla Spagna; FOCSIV dall’Italia; e Klima Allianz Svizzera.
Leggi qui il testo della lettera
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