Le critiche all’Alleanza per una Rivoluzione Verde in Africa

Fonte immagine Questioning the Green Revolution: Pulling Back the Veil on AGRA’s Policy Power – AFSA
Ufficio Policy Focsiv – Seguendo l’importanza di sostenere l’agroecologia in Africa (Misurare l’agroecologia per cambiare il sistema – Focsiv), Focsiv è lieta di condividere l’ultima indagine dell’Alliance for Food Sovereignty in Africa (AFSA) che critica l’influenza politica che l’iniziativa dell’Alleanza per una Rivoluzione Verde in Africa (AGRA) spinta da Bill Gates sta portando avanti nei governi dei Paesi africani e nell’Unione Africana. Una iniziativa che sostiene gli interessi agroindustriali a detrimento della sovranità alimentare delle comunità locali africane (Questioning the Green Revolution: Pulling Back the Veil on AGRA’s Policy Power – AFSA)
Una nuova indagine rivela come l’Alleanza per una Rivoluzione Verde in Africa (AGRA), finanziata da Bill Gates, stia rimodellando la politica agricola africana a porte chiuse e a caro prezzo per gli agricoltori, la sovranità alimentare e la democrazia.
Per oltre 15 anni, AGRA ha promesso una rivoluzione della produttività per gli agricoltori africani attraverso il suo modello di Rivoluzione Verde: sementi ibride, fertilizzanti chimici e un maggiore coinvolgimento del settore privato. Ma dopo miliardi di finanziamenti e anni di interventi sul campo, la fame rimane alta, la fertilità del suolo è in declino e i benefici promessi non si sono materializzati.
Ora è in corso un cambiamento critico. A seguito di una valutazione schiacciante del 2022 del suo impatto, AGRA ha abbandonato la collaborazione diretta con gli agricoltori e sta invece concentrando le sue vaste risorse nell’influenzare la politica agricola, non solo a livello nazionale, ma in tutto il continente africano.
Questo rapporto, Questioning the Green Revolution, si basa su casi di studio originali provenienti da Zambia e Kenya e sui processi chiave dell’Unione Africana, esponendo come AGRA:
- Si infiltri nei ministeri nazionali con consulenti che modellano le politiche dall’interno;
- Finanzi incontri a porte chiuse che mettono da parte le voci dei piccoli proprietari terrieri e le alternative agroecologiche;
- Guidi le agende pro-corporative che favoriscono gli OGM, i sussidi ai fertilizzanti e l’agrobusiness su scala industriale;
- Mini la sovranità alimentare e lo sviluppo democratico delle strategie agricole nazionali.
Dal controverso piano di investimenti CATSP dello Zambia alla silenziosa cooptazione delle politiche agroecologiche nella contea di Vihiga, in Kenya – e fino alla strategia continentale post-Malabo – i risultati dell’indagine sollevano seri interrogativi su chi stia davvero scrivendo il futuro agricolo dell’Africa e a quali interessi servano queste politiche.
Non si tratta solo di AGRA. Si tratta di una lotta più profonda per il diritto dell’Africa a plasmare i propri sistemi alimentari, fondati sulla conoscenza locale, sulla biodiversità e sulla resilienza ecologica.
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