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Home News news Sviluppo Sostenibile Quali saranno le conversioni italiane del debito dei paesi impoveriti?

Quali saranno le conversioni italiane del debito dei paesi impoveriti?

Segreteria
7 Ottobre 2025
News, news Sviluppo Sostenibile

Fonte immagine Do debt swaps deliver on development finance? – OMFIF

Ufficio Policy Focsiv – Nell’ambito della Campagna sul debito Cambiare la rotta. Trasformare il debito in speranza – Focsiv, portata avanti da Focsiv con Caritas Italiana e altri partner, presentiamo di seguito una breve analisi sulle possibili conversioni del debito future. Infatti, lo scorso 20 giugno la premier Giorgia Meloni ha annunciato di star lavorando ad un’iniziativa che permetterà di convertire circa 235 milioni di euro di debito dei paesi africani in progetti di sviluppo da attuare in loco.

L’obiettivo è di “convertire nei prossimi 10 anni l’intero ammontare del debito delle nazioni meno sviluppate (secondo i criteri della Banca Mondiale) e abbattere del 50% quello delle nazioni a reddito medio basso”. La notizia è stata diffusa durante la conferenza stampa del secondo vertice Italia-Africa “Il Piano Mattei per l’Africa e Global Gateway: uno sforzo comune con il Continente Africano”, che ha visto la partecipazione dei vertici dell’Unione Africana, capi di stato di Angola, Zambia, RDC e Tanzania, e dei rappresentanti del FMI e della Banca Mondiale, Banca di Sviluppo africana e Africa Finance Corporation e anche la partecipazione della Commissione Europea come partner privilegiato.

L’incontro ha portato alla sottoscrizione di impegni concreti per progetti dal valore di 1.2 miliardi di euro volti a potenziare le sinergie tra Italia e continente Africano, a partire dalle iniziative del Global Gateway in armonia con gli obiettivi del piano Mattei. (corridoio di Lobito, estensione del blue ramen cable, rafforzare la catena del caffè).

In questo contesto, il tema del debito, come ha affermato alla stampa la premier stessa, è “centrale per lo sviluppo del continente africano” poiché “se non affrontato adeguatamente rischia di vanificare tutti gli altri sforzi che noi stiamo portando avanti”.

A sua volta il Viceministro Cirielli ha presentato questa iniziativa alla Conferenza ONU di Siviglia sulla finanza per lo sviluppo, affermando che il debito verrà convertito in “acceleratori di sviluppo in linea con le strategie dei partner africani interessati a progetti della nostra Cooperazione”.

L’impegno nel progetto di conversione è stato ribadito dalla Premier Meloni anche il 26 settembre nel suo discorso davanti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, ricalcando gli stessi elementi annunciati a giugno e legando l’importanza dell’iniziativa al contesto dell’anno giubilare, con l’auspicio che altre Nazioni prendano ad esempio l’Italia e si impegnino nella cancellazione del debito estero dei paesi impoveriti.

I POTENZIALI BENEFICIARI DELLA CACELLAZIONE

Per capire quali siano i paesi potenzialmente beneficiari dell’intervento di cancellazione del debito promosso dal governo, si possono consultare i dati dello stock del debito italiano dal portale online del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Secondo i dati pubblicati, lo stock del debito dei paesi in via di sviluppo verso l’Italia al 31 dicembre 2024 ammonta a 2.933.951.430 euro, di cui il 13,9% è dovuto da low income countries come classificati dalla Banca Mondiale. Di questi, quattro paesi si trovano in Africa e sono quindi i candidati indicati come beneficiari dell’intervento di cancellazione totale del debito: Eritrea (50 milioni), Mali (5 milioni), Niger (14 milioni) e Mozambico (14 milioni). Il totale del debito da loro detenuto è di circa 84.126.121 euro cioè il 2,8% del totale.

Caso a parte per l’Etiopia, attualmente in uno stato di non classificazione per mancanza di affidabilità dei dati forniti. La Banca mondiale ha rilevato come sotto il governo di Abiy Ahmed, l’Etiopia stia scivolando in “uno stato di maggiore povertà e fragilità dello stato”. L’obiettivo di rientrare nella categoria dei middle income nel 2025 non è stato raggiunto per conflitti e instabilità che attraversano il paese.

Assumendo come riferimento i dati 2023, l’Etiopia è il maggior debitore tra i paesi a basso reddito, con 235 milioni di euro.

QUALI PAESI POTREBBERO VEDERE IL LORO DEBITO DIMEZZATO?             

Cancellati questi, i restanti 150 milioni dell’iniziativa avanzata dalla Meloni saranno da ripartire per dimezzare il debito dei paesi a basso medio reddito, sempre secondo i criteri della Banca Mondiale. Stando sempre ai dati riportati dal MEF, sono dieci i paesi africani potenzialmente interessati: Angola (14 milioni), Gibuti (47 milioni), Egitto (30 milioni), eSwatini (7 milioni), Ghana (101 milioni), Guinea (3 milioni), Kenya (11 milioni), Marocco (137 milioni), Senegal (109 milioni) e Zimbabwe (94milioni) (fonte https://ethiopianpolicy.com/2025/07/10/ethiopia-unclassified-in-latest-income-ranking/).

È possibile ipotizzare che si scelga di alleviare il peso dei quattro paesi con il maggior debito, cioè Marocco, Senegal, Ghana e Zimbabwe. È anche ragionevole ipotizzare che per gli interessi economici legati al piano Mattei, e nello specifico al corridoio di Lobito, l’Angola potrebbe essere scelta come beneficiaria, così come l’Etiopia, partner importante per la sua catena di produzione del caffè.

Al fine di analizzare e negoziare la cancellazione del debito è stata costituita presso la Presidenza del Consiglio una “task force sul debito” legata alla Struttura di missione del Piano Mattei. Nei prossimi mesi verranno rese note le decisioni al riguardo.

OPERAZIONI DI CANCELLAZIONE DEL DEBITO IN PASSATO

L’Italia si è già resa in passato protagonista di importanti interventi di cancellazione del debito. Informazioni chiare a riguardo sono fornite dal Rapporto CeSPI Next Cooperation 24, che analizza i dati dell’APS (aiuto pubblico allo sviluppo) italiano nel quinquennio 2018-2022, ricavati dal dataset predisposto dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), il Creditor Reporting System (CRS), dove figurano gli esborsi lordi senza detrazione degli eventuali importi di restituzione derivante dagli aiuti erogati a prestito.

Tra il 2018 e il 2022, le operazioni di riduzione del debito hanno rappresentato l’8% dell’APS totale, equivalenti a flussi d’aiuto per 830 milioni, distribuiti su 103 progetti e 14 Paesi.

Come si osserva dalla tabella seguente, mediamente la quota annuale di riduzione del debito pesava intorno al 5% dell’APS annuo, registrando un’eccezione nel 2021, con un forte aumento della percentuale al 24%, pari a 615 milioni di euro. Questo dato è dovuto ad un intervento di carattere non ordinario: a seguito di un accordo bilaterale, entrato in vigore l’11 marzo 2021, l’Italia ha estinto i 574 milioni di debito della Somalia. Nello stesso anno, anche Kenya, Cuba ed Egitto sono stati beneficiari di interventi di riduzione del debito.

Nel 2022, l’importo di aiuti attraverso la cancellazione del debito è stato di 191 milioni, 84 dei quali impiegati per una riprogrammazione del debito argentino, 29 in un accordo di riconversione del debito egiziano, 17 in favore della Giordania, 4 al Pakistan.

Se guardiamo al quinquennio nella sua interezza, i paesi maggiormente beneficiari di aiuti per la cancellazione del debito da parte dell’Italia sono stati: Somalia (574 milioni), Argentina (84 milioni), Egitto (70 milioni), Cuba (26 milioni), Giordania (17 milioni), Gibuti (16 milioni), Kenya (11 milioni), Pakistan (11milioni). Quote inferiori a 10 milioni hanno riguardato Sri Lanka, Myanmar, Ciad, Marocco, Filippine e Tunisia. Tutto ciò si deve alla legge n.209 sul debito approvata nel 2000 proprio in occasione del Giubileo, che ha aperto la possibilità per il Governo italiano di avviare misure di cancellazione.

Come si è visto l’Italia ha un buon “curriculum” nelle operazioni di cancellazione del debito, con alcune misure molto rilevanti, come quella a favore della Somalia. La nuova iniziativa di cancellazione verso i Paesi africani si applicherà nei prossimi 10 anni. Sarà importante monitorare questo impegno per capire se e quanto le società civili africane verranno coinvolte in conversioni del debito a favore di progetti locali realmente efficaci in termini sociali ed ambientali, oppure in altre operazioni legate più ad interessi economici italiani.

Tags: #africa #debito #pianomattei
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