Bonifiche Ferraresi con CIHEAM in Ghana

Fonte immagine da FRANCK FIFE / AFP in L’italiana Bf produrrà mais, soia, grano, riso e banane in Ghana – Il Sole 24 ORE
Ufficio Policy Focsiv – Guardando all’impegno di Bonifiche Ferraresi in Africa, nel contesto del Piano Mattei e delle possibili ripercussioni in termini di land grabbing, dopo aver riportato Bonifiche Ferraresi in Costa d’Avorio – Focsiv, riprendiamo qui un altro articolo su una iniziativa sostenuta dal governo italiano con il Ghana di sostegno agricolo per 154 milioni di euro apparso in farmlandgrab.org | Ghana secures €154m agric support from Italy – Minister says it’ll transform agri-food systems.
L’investimento di Bonifiche Ferraresi è accompagnato da una attività di CIHEAM (International Centre for Advanced Mediterranean Agronomic Studies: Our priorities – CIHEAM), organizzazione intergovernativa la cui sede principale è a Bari. Il CIHEAM fa formazione, ricerca e sperimentazione per l’agricoltura e la gestione delle risorse naturali, tra cui in particolare l’acqua, a beneficio soprattutto dei paesi mediterranei meridionali. Le sue attività si sono espanse anche in Africa subsahariana.
Il Ghana ha ottenuto un finanziamento di 154 milioni di euro dal governo italiano per modernizzare la catena del valore agricolo e aumentare la sicurezza alimentare nel paese. Il ministro dell’Alimentazione e delle Politiche Agricole, Eric Opoku, ha firmato l’accordo a nome del Paese a margine dell’ottava fiera Agrilevante di Bari, in Italia. Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha firmato a nome del suo paese (ndr. l’articolo non cita il Piano Mattei, ma è molto probabile che questa iniziativa sia parte del Piano, utilizzando finanziamenti della cooperazione italiana). L’amministratore delegato di BF International Best Fields Best Food Limited, M. Federico Vecchion, e Georges Mikhael di S.r.I. (ndr uomo d’affari di origine libanese), hanno firmato per le imprese italiane del settore privato.
Il finanziamento fa parte di un progetto noto come “Rafforzamento degli ecosistemi agroalimentari in Ghana”, un’iniziativa triennale che inizia in autunno e durerà fino al 2027. Le risorse saranno incanalate in investimenti e partenariati pubblico-privato tra le istituzioni agricole ghanesi e italiane e gli attori del settore privato per migliorare la sicurezza alimentare e rafforzare la resilienza ai cambiamenti climatici.
Opoku ha detto al Daily Graphic che nell’ambito del progetto, 10.000 ettari di terreno saranno trasformati in un’azienda agricola modello per la produzione di mais, riso, pomodori e soia. “L’azienda opererà con l’irrigazione per tutto l’anno per garantire una produzione continua, con tutti i prodotti destinati a rifornire il mercato interno. Questo fa parte dell’agenda del presidente John Dramani Mahama per l’agricoltura per la trasformazione economica”, ha detto il ministro dell’Alimentazione e dell’Agricoltura.
Ha spiegato che in base all’accordo, un’organizzazione italiana, vale a dire il Centro Internazionale di Studi Agronomici Mediterranei Avanzati (CIHEAM), collaborerà con il Consiglio per la Ricerca Scientifica e Industriale (CSIR) del Ghana per produrre un test del suolo e una tabella di idoneità delle colture per guidare la produzione e migliorare l’efficienza. Inoltre, il CIHEAM collaborerà con il West Africa Centre for Crop Improvement (WACCI) dell’Università del Ghana per istituire una banca nazionale dei semi.
Opoku ha rivelato che i beneficiari diretti dell’iniziativa includeranno lavoratori e personale dell’azienda agricola modello, analisti del suolo, agenti della banca dei semi, associazioni di agricoltori, funzionari del Ministero dell’Alimentazione e dell’Agricoltura e giovani imprenditori agricoli. I beneficiari indiretti sarebbero circa 23.000 residenti dell’area di Aveyime-Battor, così come della più ampia regione del Volta, che ospita oltre 1,6 milioni di persone, che beneficerebbero della scalabilità del progetto.
La partecipazione di Opoku alla Fiera Agrilevante, svoltasi dal 7 all’11 ottobre di quest’anno, si inserisce nella più ampia collaborazione con il settore privato italiano volta a trasformare il sistema agroalimentare del Ghana in un settore più produttivo, inclusivo e sostenibile. Ha detto che oltre alla produzione agricola, il progetto coprirà un significativo sviluppo delle infrastrutture sociali, con la costruzione di scuole, servizi igienici, centri sociali e hub di tecnologia dell’informazione e della comunicazione (ICT) per le comunità nell’area del progetto.
L’obiettivo generale dell’iniziativa è migliorare la sicurezza alimentare e costruire sistemi alimentari locali resilienti al clima in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite.