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DIARI BURUNDESI, TRA SANGUE E SPERANZA

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Nel 1994 la storia del Ruanda è stata insanguinata da oltre un milione di morti di etnia Hutu, in fuga dalle loro case per via delle azioni di rappresaglie dei Tutsi del Fronte Patriottico Ruandese. Un dramma umanitario, secondo solo al genocidio compiuto dai nazisti, a cui ha assistito in prima persona Francesco De Falchi, membro storico dei MASCI – Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani, autore del libro “Diari Burundesi”

 

Francesco De Falchi ha collaborato con diverse ONG per accogliere le decine di migliaia di profughi che fuggivano da una guerra fratricida nella speranza di trovare riparo oltre i confini del paese, come in Burundi.

 

Colpito da questa primo “contatto” con i rifugiati, De Falchi inizia a coinvolgere gli scout ruandesi e burundesi, mettendo in pratica la sua profonda esperienza acquisita negli anni. Con loro inizia l’attività con i bambini e i ragazzi del campo, per arricchire e rendere più divertenti, ma anche formative, le giornate trascorse all’interno di un campo profughi: un modo per sopravvivere a quell’orrore che si stava svolgendo davanti ai loro occhi.

Ha voluto memorizzare la sua esperienza in un diario che, nonostante sia pubblicato a distanza di 15 anni, offre numerosi spunti e riflessioni sui temi della solidarietà internazionale

 

 “Diari Burundesi” dà una visione completa di quegli anni di sangue, ma, al tempo stesso, è un inno alla speranza e alla pace tra i popoli. Un libro intenso, da cui lo stesso autore ne è uscito profondamente cambiato, con una nuova percezione della vita, non solo propria, ma dell’intera umanità.

 

Il libro può essere acquistato presso la cooperativa “Strade Aperte”, info@stradeaperte.org

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Data:
9 Settembre 2013
Ora:
12:11