A Bruxelles i giovani scioperano per il cambiamento climatico

Migliaia di scolari belgi hanno saltato le lezioni giovedì (24 gennaio) per inondare Bruxelles in una protesta senza precedenti contro il riscaldamento globale e l’inquinamento, minacciando di perdere la scuola una volta alla settimana fino a quando il governo non intervenga. Segnaliamo questa notizia con l’auspicio che presto anche i giovani italiani agiscano concretamente per la questione climatica. Già la giovane Greta durante COP24 a Katowice era intervenuta con forza denunciando l’ingiustizia climatica e l’ìrresponsabilità dei politici.
Gli studenti che suonano i tamburi e portano cartelli che denunciano il cambiamento climatico provocato dall’uomo si sono riuniti intorno al Parlamento europeo.
La polizia ha detto che il raduno di 35.000 persone è stata la più grande affluenza degli ultimi tempi per una protesta studentesca nella capitale belga, che è anche sede delle istituzioni dell’Unione Europea.
“Se saltiamo ogni giovedì, se non andiamo a scuola, i grandi del nostro paese e del mondo vedranno che questo è un problema”, ha detto il liceale Joppe Mathys.
Un altro studente ha tenuto un cartello che diceva: “Siate parte della soluzione, non dell’inquinamento”.
Una bambina di nove anni, che ha dato il suo nome solo come Lalla ed era con il suo insegnante, ha detto che era ora che la gente smettesse di guidare l’auto e che invece camminasse e andasse in bicicletta.
“Anche i dinosauri pensavano di avere tempo”, recitava uno striscione.
Ilse Van de Keere, portavoce della polizia di Bruxelles, ha dichiarato che la manifestazione studentesca è stata la più grande della memoria recente.
Le grandi proteste sono iniziate in Belgio il 2 dicembre con la marcia “Claim the Climate”, quando oltre 65.000 manifestanti hanno chiesto ai leader belgi ed europei di adottare politiche climatiche ambiziose in linea con gli obiettivi fissati dall’accordo di Parigi nel 2015.
La dimostrazione è avvenuta prima del vertice delle Nazioni Unite sul clima COP24 in Polonia, dove è stato pubblicato un rapporto che classifica il Belgio al 31° posto su 60 sull’indice di prestazione in materia di cambiamenti climatici del 2019, ovvero una prestazione “media” nell’attuazione degli accordi di Parigi.
Negli ultimi anni Bruxelles è stata regolarmente classificata come una delle città più congestionate dell’Europa occidentale a causa dell’elevata densità di popolazione del Belgio e del gran numero di pendolari.
Un segno di vergogna per una capitale in cui l’UE definisce le politiche climatiche europee.
In tutta l’UE, secondo la Commissione europea, la congestione stradale costa il blocco dell’1% della sua produzione economica annuale, ovvero 100 miliardi di euro all’anno.
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