Appello per proteggere i difensori dei diritti umani palestinesi

Dichiarazione congiunta di CIDSE e ACT Alliance EU
Il 19 ottobre, il Ministero della Difesa israeliano ha designato sei organizzazioni palestinesi per i diritti umani e della società civile come “organizzazioni terroristiche”, a cui è seguito un ordine militare il 7 novembre da parte del comandante militare israeliano nella Cisgiordania palestinese occupata, che rende illegali le attività delle sei organizzazioni in Cisgiordania.
CIDSE e ACT Alliance EU condannano fermamente questa decisione. Le organizzazioni prese di mira includono Al Haq e Defense for Children International-Palestine, così come Addameer, l’Unione dei comitati delle donne palestinesi, il Centro Bisan per la ricerca e lo sviluppo e l’Unione dei comitati del lavoro agricolo.
I nostri partner palestinesi hanno lavorato incessantemente in prima linea per mantenere i palestinesi sulla loro terra e per proteggere i loro diritti umani, documentando le violazioni del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani. Il loro lavoro vitale viene ora criminalizzato, il loro staff rischia di essere arrestato, i loro uffici chiusi, i fondi congelati e le proprietà confiscate.
CIDSE e ACT Alliance EU sono anche profondamente turbati dalle ultime notizie secondo cui i telefoni di diversi membri dello staff delle organizzazioni sono stati violati dallo spyware Pegasus del gruppo israeliano NSO, una società di sorveglianza ora sulla lista nera del governo statunitense per aver preso di mira gli attivisti dei diritti umani. L’hacking è una violazione del diritto alla privacy, alla sicurezza personale, e mina il loro diritto alla libertà di espressione.
Per anni queste organizzazioni sono state attaccate con campagne diffamatorie e accuse di legami con organizzazioni terroristiche per delegittimare il loro lavoro senza prove sostanziali per sostenere le affermazioni. Quest’ultima mossa senza precedenti arriva come un culmine di questi sforzi per minare, mettere a tacere e cancellare i difensori dei diritti palestinesi e la società civile in generale.
In diverse occasioni, l’UE ha pubblicamente confutato tali accuse rivolte alle organizzazioni palestinesi per i diritti umani: la delegazione UE in Israele, la VP/HR Mogherini e recentemente anche la Commissione europea. In una dichiarazione congiunta 16 relatori speciali ed esperti delle Nazioni Unite ci ricordano che “queste organizzazioni della società civile sono i canarini nella miniera dei diritti umani, che ci avvisano delle modalità di violazione, ricordando alla comunità internazionale i suoi obblighi per garantire la responsabilità sui diritti umani, e fornendo voci a coloro che non ne hanno.”
CIDSE, ACT Alliance EU e i suoi membri (tra cui FOCSIV) continueranno a sostenere e difendere il loro lavoro essenziale. Ricordando l’impegno dell’UE a sostenere e proteggere i difensori dei diritti umani, CIDSE e ACT Alliance EU esortano l’UE e gli Stati membri, in particolare quelli con partnership di lunga data con queste organizzazioni palestinesi, ad assumere una posizione di principio e intraprendere azioni urgenti al di là delle dichiarazioni:
- Denunciando la decisione del governo israeliano e chiedendo di revocarla immediatamente;
- Esprimere la loro solidarietà e riaffermare la collaborazione e la fiducia nelle organizzazioni palestinesi interessate e verso la più ampia comunità dei diritti umani nei territori palestinesi occupati;
Monitorare attivamente gli abusi e proteggere le organizzazioni e il loro staff dalle implicazioni che questa decisione può avere per il loro lavoro e la loro sicurezza.