APPELLO PER ROMPERE IL SILENZIO SU GIOVANNI LO PORTO
AOI, CINI e Link 2007 hanno lanciato in rete un Appello al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio per chiedere di rompere il silenzio su Giovanni Lo Porto e di fare tutti gli sforzi possibili per riportarlo finalmente a casa, restituirlo alla sua famiglia, alla comunità e alla certezza che impegnarsi per un mondo più umano è giusto ed è possibile.
Giovanni è il giovane cooperante che fino al 19 gennaio del 2012 lavorava nel sud del Punjab per la ong tedesca Wel Hunger Hife e che è stato rapito 1 anno e 9 mesi fa nelle aree tribali a cavallo tra Pakistan e Afghanistan. È un operatore umanitario che si è recato in Pakistan per aiutare migliaia di persone sconvolte da un’alluvione eccezionale. Stava facendo ciò che fanno altre centinaia di volontari come lui. Ma è prima di tutto un cittadino italiano e il Paese, il Governo italiano e le autorità non possono abbandonarlo.
Firma e diffondi l’Appello “Non lasciamolo solo, #VogliamoGiovanniLibero“
Leggi l’intervista rilasciata da Pietro Barbieri, presidente del Forum nazionale Terzo settore, a La Repubblica.it