Campagna referendaria “Acqua pubblica”, il 26 e 27 giugno le ONG della FOCSIV tornano in piazza
Un milione di firme. E’ il risultato raggiunto anche grazie al sostegno della FOCSIV nell’ambito della Campagna referendaria “Acqua pubblica” ad un mese dalla consegna delle firme in Cassazione per chiedere un referendum che abroghi il decreto Ronchi approvato lo scorso 19 novembre 2009 il cui art. 15 sancisce la totale e definitiva privatizzazione dell’acqua potabile in Italia.
Un milione è un numero importante ma che potrebbe ulteriormente crescere. Proprio per questo motivo il 26 e 27 giugno la FOCSIV con le sue ONG ritorna in piazza per “Acqua pubblica”. In particolare iniziative si terranno in Basilicata (Potenza), Calabria (Cosenza), Campania (Castellamare di Stabia), Lombardia (Lodi), Marche (Fermo) organizzate rispettivamente da Gvs, Moci, Cps, Mlfm e Cvm.
L’obiettivo è quello di contribuire a portare almeno 25 milioni di italiani alle urne nella primavera 2011. L’impegno della FOCSIV e dei suoi organismi soci alla raccolta delle firme nasce dalla convinzione della necessità di difendere il diritto all’acqua da ogni sorta di privatizzazione che la possa sottrarre dall’essere un bene comune gestito dalle amministrazioni pubbliche.
La Focsiv e le sue ONG infatti sono convinte che l’acqua, sinonimo di vita, non possa essere privatizzata, non essendo una merce alla stregua delle altre. Il contributo specifico che la Federazione porta alla Campagna referendaria è la testimonianza diretta dei suoi volontari nei Paesi del Sud del mondo e dei danni che la privatizzazione di questo bene sta già portando in quelle realtà. I tre quesiti che la FOCSIV propone di sottoscrivere sono: Fermare la privatizzazione dell’acqua; Aprire la strada della ripubblicizzazione; limitare i profitti dal bene comune acqua.