Cari leader mondiali, noi tutti vi guardiamo

FOCSIV, insieme a più di 2000 attivisti, organizzazioni della società civile, cittadini di tutto il mondo, firma una lettera indirizzata ai leader mondiali per chiedere azioni radicali, coraggiose, in questo anno cruciale per il pianeta, per invertire la rotta e rispettare gli impegni presi a Parigi, guardando agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile come ad imperativi non più rinviabili.
5 anni fa, con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, i leader mondiali coraggiosamente hanno fissato un piano globale per eradicare la povertà estrema, combattere le diseguaglianze e fronteggiare la crisi climatica.
Guardiamo il mondo oggi. A che punto siamo ?
Il clima si sta surriscaldando. I disastri naturali aumentano. Milioni di persone fuggono dalle loro case. Milioni di bambini non hanno cibo sufficiente per vivere né cure sanitarie di base. Attivisti e difensori dei diritti umani e dell’ambiente sono uccisi per il loro impegno e le loro battaglie. Bambine e ragazze sono escluse dall’ istruzione e soggette a discriminazioni e violenze.
Ma noi ancora vogliamo, osiamo sperare che in questo anno cruciale voi, leader mondiali, sarete in grado di agire con decisione e coraggio ed inaugurare un Decennio di Azione.
Abbiamo bisogno di agire in fretta. Più in fretta. Di trovare i finanziamenti per farlo. Di trovare soluzioni radicali. Noi tutti, milioni di persone in tutto il mondo, vi guardiamo. E continueremo a combattere ogni giorno, per le persone, per il pianeta. Per il nostro futuro e quello delle generazioni che verranno.
FOCSIV, con i suoi organismi federati, firmando questa lettera rinnova il suo impegno per lo sviluppo sostenibile, portato avanti anche in progetti europei (Make Europe Sustainable for All), e rafforza la pressione sui leader mondiali affinchè con coraggio e coerenza tengano fede agli impegni presi 5 anni fa a Parigi. Ascoltino, facendosene carico, il grido dei poveri e della Terra. E avviino la conversione necessaria all’ecologia umana. «Un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri» (Laudato si’, 49).
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