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Home News Diritti verso il caos climatico

Diritti verso il caos climatico

Segreteria
21 Marzo 2023
News

Fonte immagine Banking on Climate Chaos, le pagelle di Intesa Sanpaolo e Unicredit (valori.it)

Ufficio Policy Focsiv – Ieri è stato diffuso il sesto rapporto di valutazione sul cambiamento climatico del Panel Internazionale di scienziati sul cambiamento climatico (AR6 Sesto Rapporto di valutazione – IPCC – Focal Point Italia (cmcc.it).  Qui riassumiamo i principali messaggi della sua presentazione che indicano come le politiche della comunità internazionale, degli Stati, delle imprese, siano insufficienti ed inique; è necessaria una grande cooperazione internazionale per ridurre le emissioni e sostenere gli investimenti di adattamento con finanziamenti adeguati per uno sviluppo equo e resiliente.

L’avvertimento: il ritmo e la portata dell’azione per il clima sono insufficienti per affrontare i cambiamenti climatici.

Gli impatti negativi dei cambiamenti causati dall’uomo si intensificheranno: vi sarà maggiore scarsità d’acqua e minore produzione alimentare; la salute e il benessere si ridurranno; le città, gli insediamenti umani e le infrastrutture decadranno; peggioreranno la struttura degli ecosistemi, gli spostamenti dell’areale delle specie e i cambiamenti nei tempi di vita.

Gli eventi estremi diventano più diffusi e pronunciati a ogni incremento del riscaldamento.

La speranza è integrare ora un’azione climatica efficace ed equa che ridurrà le perdite e i danni. Sono disponibili opzioni multiple, fattibili ed efficaci per ridurre le emissioni di gas serra e adattarsi ai cambiamenti climatici causati dall’uomo. L’azione per il clima offre co-benefici.

La sfida è ridurre le emissioni in modo rapido e deciso per creare un mondo più sicuro e sostenibile; sviluppare le pratiche e le infrastrutture per aumentare la resilienza; ridurre le emissioni globali di gas serra di quasi la metà entro il 2030. È necessario intervenire su più fronti.

Il percorso da seguire è chiaro Sono disponibili opzioni già sperimentate e testate che devono essere progettate per contesti diversi e diffuse su più ampia scala.

L’equità è una delle soluzioni. Coloro che hanno contribuito meno al cambiamento climatico sono spesso i più vulnerabili ai suoi impatti. Milioni di persone sono esposte a una grave insicurezza alimentare e a una minore sicurezza idrica. Gli impatti maggiori si registrano in alcune zone dell’Africa, dell’Asia, dell’America centrale e meridionale, dei Paesi meno sviluppati, delle piccole isole e dell’Artico. Le persone nelle aree altamente vulnerabili hanno fino a 15 volte più probabilità di morire in caso di inondazioni, siccità e tempeste (rispetto a quelle nelle aree più resilienti).

Occorre un aumento dei finanziamenti per l’azione per il clima pari a 3-6 volte gli attuali investimenti per il clima. Ma i finanziamenti globali sono sufficienti per ridurre rapidamente le emissioni. I Paesi in via di sviluppo hanno bisogno di finanziamenti esterni per soddisfare le esigenze di adattamento. Sono disponibili opzioni per aumentare i finanziamenti.

La strada da percorrere è uno sviluppo resiliente ai cambiamenti climatici. Integrare le misure di adattamento ai cambiamenti climatici con le azioni di riduzione delle emissioni in modo da fornire benefici più ampi: migliorare la salute e i mezzi di sussistenza delle popolazioni; ridurre la povertà e la fame; provvedere a energia, acqua e aria pulite.

I fattori abilitanti per un’azione efficace sul clima sono un maggiore impegno politico, la condivisione di conoscenze diverse; la cooperazione internazionale; la gestione efficace degli ecosistemi; una governance inclusiva.

Anche i fattori umani permettono di agire e sono: Fiducia, Riconoscimento, Collaborazione, Condivisione dei benefici e dell’onere, considerato che alcuni possono contribuire più di altri.

Le nostre scelte si ripercuoteranno per centinaia, o addirittura migliaia, di anni.

Qui il comunicato stampa

Tags: #cambiamenticlimatici #IPCC
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