Earth Overshoot Day 2023: dal 2 agosto in debito col Pianeta
Ufficio Comunicazione Focsiv – Il 2 agosto del 2023, inizia il debito dell’umanità verso il Pianeta Terra, avendone consumato tutte le risorse a disposizione per l’intero anno.
Nel 2022 l’overshooting day era stato raggiunto 5 giorni prima, il 28 di luglio. È un piccolo miglioramento dovuto più a una maggiore accuratezza nella raccolta dei dati che a reali miglioramenti attivati dalle politiche globali secondo GFN – Global Footprint Network, think-tank di ricerca impiegato nell’implementazione e nell’ideazione di sistemi di sviluppo ecosostenibili avanzati.
Come Focsiv, da sempre impegnati sui temi della sostenibilità e di uno stile di vita e produttivo più moderato e attento alla salvaguardia dell’ambiente, ( Cambiare la finanza che minaccia il nostro ecosistema – Focsiv) andiamo qui a riportare un report pubblicato da Etica SGR, sull’overshooting day e sui dati relativi alle abitudini di consumo dei Paesi con l’impronta antropica più elevata nel mondo.
Cos’è e come nasce l’Overshoot Day?
Il Global Footprint Network calcola il numero di giorni dell’anno in cui la biocapacità terrestre riesce a provvedere all’impronta ecologica umana. Dal 1971, anno in cui la data fu segnata al 25 dicembre, e per gli ultimi 30 anni, si è registrata una riduzione sempre più vertiginosa della data di “superamento terrestre delle risorse”.
La formula del calcolo del giorno, un risultato dato dall’ammontare di tutte le risorse prodotte dalla Terra in un anno e la richiesta totale del fabbisogno annuale umano a livello globale, non aveva contato alcun sovraccarico ambientale nel 1969 e nel 1970, anni dai quali però abbiamo iniziato a consumare anticipatamente risorse e servizi ecologici a tal punto da non consentire alla Terra di rigenerarsi nello stesso anno.
Da mezzo secolo fa la data si è ridotta sempre di più, dalla stabilità in fine autunno degli anni 70, a scendere a ottobre negli anni ‘90 fino ad arrivare ai mesi di settembre-agosto nei primi anni del 2000, segno di una sempre più crescente mancanza di attenzione in merito all’impronta antropica dell’uomo. Sono aumentati gli sprechi, tanto che, per una maggiore accuratezza sulla raccolta dei dati, si è deciso di stilare un overshoot day anche per singolo materiale di produzione, come la plastica, per la quale viene prodotto molto più materiale di quanto si usa e si riesca effettivamente a riciclare (Oggi la Terra ha raggiunto l’overshoot day della plastica (wateronline.info)
La data nefasta è quella del 2019 quando l’overshoot day viene raggiunto il 29 di luglio, poi si registra una piccola parentesi positiva nel 2020, il 22 di agosto per via del rallentamento dell’economia globale dovuto alla pandemia COVID-19. Nel 2021 si è tornati al 30 di luglio e, come detto, il 28 di luglio lo scorso anno.
Una data di overshoot day più prossima alla fine dell’anno indica quindi un consumo inferiore delle risorse e una maggiore attenzione dell’uomo nel rispetto della capacità del pianeta di poter sostenere le attività antropiche.
Attività che vengono poi classificate anche per ogni singolo Paese. Dopo l’Overshoot Day, ogni singolo Paese (o l’insieme di 180 paesi mondiali) comincia a consumare le risorse che dovrebbero essere utilizzate in futuro. In Italia le risorse sono state esaurite il 15 di maggio e l’unica nota positiva è che non è peggiorata in confronto all’anno scorso. Dal 16 di maggio di quest’anno stiamo quindi consumando le risorse dell’anno successivo.
I settori di maggiore consumo in Italia sono quelli su alimentazione e trasporti, rispettivamente al 30% e al 25%. Altre percentuali molto elevate sono registrabili nell’edilizia, nell’agricoltura, nell’allevamento e nell’energia. Uno stile di consumo che, se adottato da tutti gli altri paesi del mondo, richiederebbe lo sfruttamento delle risorse di 2,5 pianeti Terra.
Non va meglio, se non addirittura peggio, per altri Paesi europei che registrano tutti delle date di sovra- sfruttamento delle risorse qualche giorno prima dell’Italia. La Germania il 4 di maggio, la Francia il 5, portogallo il 7 e la Spagna il 12. Si posizionano nei mesi tra marzo e aprile i Paesi del centro-nord Europa e quelli della penisola Scandinava, con il Lussemburgo che si attesta secondo in classifica mondiale nella “fascia nera” dopo il Qatar, con un overshooting day al 14 di febbraio di quest’anno.
Più positive le posizioni invece di Cina e India. Il gigante asiatico, seppur tra i paesi della BRIC con il più alto tasso di inquinamento e rilascio dei combustibili fossili nell’aria, registra il proprio over shooting day al 2 di giugno, mentre l’India non sfrutta nemmeno tutte le sue risorse, avendo un’impronta ecologica inferiore rispetto alla capacità di approvvigionamento del suo territorio.
I Paesi in via di sviluppo sono quelli più virtuosi, al primo posto Giamaica con un overshoot day al 20 di dicembre, l’Ecuador il 6 e l’Indonesia il 3.
Sempre secondo GFN, sarà necessario posticipare l’overshooting day di tutti i paesi del mondo di almeno 19 giorni nei prossimi 7 anni, se si vuole rispettare l’obiettivo dell’IPCC, Intergovernmental Panel on Climate Change dell’ONU, di ridurre del 43% le emissioni di C02 entro il 2030.
Obiettivo non impossibile da raggiungere se nei settori di maggior consumo si consumasse in modo più ecosostenibile e coscienzioso, in particolare nel campo dell’alimentazione. Si dovrebbero rispettare le abitudini alimentari in maniera da andare di pari passo ai periodi delle colture, delle politiche di consumo del suolo agricolo da parte delle multinazionali che dovranno salvaguardare la biodiversità e i diritti delle comunità agricole e indigene locali. Tutto ciò, consentirebbe di avere un approccio non solo più orientato alla protezione ambientale, ma anche alla difesa dei diritti umani per essere parte integrata e non indipendente dell’ecosistema affinché, nel corso della storia, la società umana non si allontani dalla sua identità olistica. (Quali sistemi alimentari? Di chi e per chi? – Focsiv).
Per ulteriori approfondimenti sul tema del rapporto uomo- ambiente, si legga il Manifesto del CIDSE sulla Due Diligence per la difesa dei diritti umani ed ambientali. Insieme, dobbiamo prenderci cura del Creato: un appello dei leader religiosi per la responsabilità aziendale – Focsiv.