Easy Soft Skills: importante valorizzare le competenze
Giovedì 15 Febbraio si è concluso il corso “SOFT SKILLS COMPETENCES IN YOUTH INTERNATIONAL VOLUNTEERING – Training of trainers”. Una tavola rotonda ha accolto istituzioni sul tema del valore del volontariato internazionale per promuovere l’impiegabilità dei giovani in Europa.
L’obiettivo del progetto è sempre stato quello di “raccogliere e valutare soft skills durante l’esperienza di volontariato”, introduce Attilio Ascani. Durante la mattinata sono intervenuti: Prof.ssa Elena Marta, Osservatorio Giovani Istituto Toniolo, Università Cattolica (Psicologia sociale e Psicologia di comunità); Adele Tinaburri, Agenzia Nazionale per i Giovani; Mr. François Grolier, Forum des Acteurs et des Initiatives de Valorisation des Engagements – FAIVE, France Volontaires; Ms. Giuseppina Tucci – Steering committee member, Lifelong Learning Platform.
La tavola rotonda, dal titolo “MIND THE GAP- The added value of International volunteering to Youth employability in Europe”, ha concluso il corso per Formatori di giovani volontari internazionali sul tema delle Competenze trasversali o Soft Skills maturate durante l’esperienza internazionale. Il corso, svoltosi da domenica a lunedì, è stata una occasione di “condivisione e di confronto su esperienze, valori e culture diverse”, come spiegano i formatori durante la presentazione del lavoro di gruppo Easy Training Mind Map.
“Le competenze vanno trasformate in pratiche lavorative concrete valutate come individuali, ma anche inserite nel collettivo perché valorizzano anche il contesto lavorativo” afferma durante la sua esposizione la Prof.ssa Elena Marta, “e c’è la necessità di guidare, sostenere le competenze dei giovani ma, sopratutto, di certificarle”.
Dalla ricerca dell’Istituto Giovani, emerge il persistere della difficoltà, soprattutto tra i giovani italiani, a riconoscere le proprie competenze, assumere in modo consapevole un ruolo e sentirsi all’altezza. Le aziende o altri enti non hanno chiaro in cosa può essere veramente competente il ragazzo a cui fanno il colloquio, soprattutto se il giovane ha svolto un percorso da volontario. “Il mondo del volontariato deve rendersi visibile in maniera adeguata, comunicare in maniera chiara, uscire da una sorta di atteggiamento autoreferenziale” conclude la Prof.ssa.
In questo contesto c’è dunque la necessità di indirizzare i giovani alla comprensione e all’implementazione delle competenze, “lo Youth Pass“, interviene Adele Tinaburri, “inserito nella progettazione europea, può rappresentare uno strumento di crescita della consapevolezza e della titolarità dell’apprendimento”.
François Grolier sottolinea che “però non deve mancare la valorizzazione e la promozione del volontariato, sia nazionale che internazionale” poiché “il volontariato è una vera e propria esperienza di formazione e approfondimento delle competenze e capacità. E’ necessario inoltre chiarire qual è l’importanza del volontario e valorizzarlo”.
“È altrettanto importante”, conclude Giuseppina Tucci, “la cooperazione tra settori della società; come operatori di volontariato temiamo che le competenze che impegniamo nel quotidiano non vengano riconosciute a livello accademico”.
Successivamente alla tavola rotonda si sono conclusi i 5 giorni di corso per formatori di volontari internazionli del progetto #easysoftskills. Il corso di formazione ha visto la partecipazione numerosa ed entusiasta di formatori giovanili provenienti da Italia, Francia, Portogallo, Romania ed Irlanda, confermando il bisogno di valorizzazione dell’esperienza del volontariato internazionale giovanile in Europa!