ESF riscrive la Bottega delle Parole in Quarantena
Quando, alla fine di Febbraio, dopo la formazione dello storico gruppo Educatori Senza Frontiere (80 educatori ed educatrici presenti in associazione da 3 a 10 anni), è stata appresa la notizia del virus e tutti siamo stati travolti da numeri, parole e porte che si sono chiuse, anche ESF fece la scelta (come molte altre realtà formative) di iniziare ad utilizzare la piattaforma online Zoom.
Uno dei percorsi artistici che hanno deciso di approfondire è stato quello della “Bottega delle Parole”, un modulo su arte e scrittura contenuto all’interno dell’offerta formativa di arti nella pratica educativa “La Valigia degli attrezzi”.
Un parola alla volta, per mettere insieme un racconto del presente.
Unica regola, non tralasciare nemmeno un oggetto.
Perché stare fermi, ferma spesso anche le parole. Le parole non escono, si inchiodano al muro dei nostri pensieri e non escono. Le parole e le cose, nasce proprio per raccontare quella porzione così intima di noi, senza invadere completamente il nostro spazio, è uno scatto e dentro c’è tutto.
Possiamo anche noi viaggiare all’interno delle case e dei mondi di ESF, attraverso le loro istantanee della quarantena e la possibilità di trasformare questo loro esercizio in un buon incipit per incontri futuri, magari su Zoom, magari al tramonto, quando il fuori e il dentro hanno bisogno di prendersi un respiro e le cose diventano parole.
Condividiamo le parole di Francesca Cervo, che ha affrontato la pandemia restando connessa grazie agli stimoli e alle iniziative di ESF.
< Chi lo avrebbe mai detto che saremo arrivati a tanto.
In questi anni abbiamo camminato in tutto il mondo, ed oggi siamo chiamati all’essenza di quei passi che quotidianamente facciamo.
Sulla strada ci siamo noi, semplicemente noi.
Con le scarpe più comode che abbiamo
Con uno zaino leggero
Un itinerario che per la prima volta segue noi.
Abbiamo deciso la strada e la stiamo per percorrere.
E nonostante tutto non siamo soli.
“La distanza sarà il nostro modo per stare vicini”
Ci disse il Don prima che tutto questo iniziasse
Era Gennaio
E questo tempo ci ha insegnato che il prendersi cura ha tante forme diverse. >