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IL RIENTRO DEI CASCHI BIANCHI: LA VOCE DEI SOCI BRESCIANI
Sono rientrati dal Sud America e dall’Africa i dieci volontari in servizio civile inviati all’estero dalle quattro Ong bresciane, Scaip, SVI, Medicus Mundi Italia e Fondazione Tovini. Il 30 e 31 gennaio in tutta Italia si svolgono i corsi di formazione di fine attività per i ragazzi partecipanti: un’occasione per rielaborare l’esperienza all’estero e fare il punto sulla crescita personale e professionale ottenute.
Da 40 anni FOCSIV, attraverso gli Organismi Federati, realizza il sogno di molti giovani di potersi recare in Paesi lontani, problematici e spesso molto poveri. Attraverso una rete di risorse presenti nel Sud del mondo i volontari possono fare esperienza in tutta sicurezza, guidati e stimolati ad intervenire nella costruzione di un processo di pace.
Le aree scelte dal progetto “Caschi bianchi” – Brasile, Burkina Faso, Ecuador e Mozambico – sono spesso teatro di crisi e conflitti, che spaziano dalle guerre alle tensioni socio-culturali. Il più delle volte le problematiche si diffondono a causa della povertà, del mancato riconoscimento dei diritti umani di base o come conseguenza dell’esclusione di alcune comunità dalla vita democratica. I volontari portano con sé la propria testimonianza sapendo di avere di fronte culture “altre”, sempre degne di rispetto, convinti dell’idea che una commistione di mondi diversi possa andare a beneficio di tutti. Una prospettiva di negoziazione e di mediazione che favoriscono l’apertura e lo scambio.
Dopo un’adeguata preparazione, nel marzo dello scorso anno, sono partiti 10 ragazzi che per circa undici mesi hanno prestato il proprio tempo per varie attività, a seconda dell’esperienza scolastica e della formazione professionale di ciascuno: dall’animazione dei bambini allo screening e alla cura dei casi di malnutrizione severa acuta, dai progetti educativi o ambientali alle terapie fisiche per bambini paraplegici. Il periodo trascorso nella cooperazione internazionale è un banco di prova per arricchire il curriculum, assieme alla coscienza, di competenze professionali altamente formative, utili per il lavoro al rientro in Italia.
I due giorni di incontro con i volontari sono presieduti da formatori e psicologi che offrono un supporto per rielaborare l’anno vissuto a stretto contatto con realtà difficili. Uno spazio di confronto in cui ognuno può raccontare le emozioni provate e farsi testimone di un progetto ampio e condiviso.
Un ulteriore piano che i Soci bresciani della FOCSIV hanno aggiunto nella costruzione della pace nel mondo e la diffusione di una cultura dell’inclusione.
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