FOCSIV sostiene l’appello urgente all’Unione europea per l’evacuazione dei campi profughi greci
Come già evidenziato in articoli precedenti, la situazione dei campi profughi nelle isole greche è drammatica ed inaccettabile sia per i richiedenti asilo sia per le comunità locali. Si sta riproducendo con numeri ben superiori la stessa situazione del 2011 in Lampedusa. Ma oggi le condizioni rischiano di peggiorare ancor di più a causa della diffusione del contagio del coronavirus. I campi profughi e i vicini villaggi rischiano di diventare dei focolai del virus, delle zone rosse dove i più deboli, in particolare anziani e persone malate potranno morire.
E’ per questo che, nell’ambito del progetto Volti delle Migrazioni finanziato dall’Unione europea (UE), FOCSIV chiede con oltre 200 organizzazioni della società civile e delle chiese, che ci si adoperi per l’evacuazione dalle isole greche accogliendo i migranti in strutture protette in tutti i paesi membri dell’UE (laddove vi sono condizioni migliori) con procedure di sicurezza. Le capacità e i finanziamenti esistono. Basta volerlo. L’Unione europea deve applicare i suoi valori fondamentali soprattutto riguardo la protezione degli ultimi, degli scarti, come denunciato da papa Francesco.
Qui di seguito l’appello inviato ai Presidenti della Commissione europea, del Parlamento europeo, del Consiglio europeo, e al primo ministro della Repubblica greca. Mentre è scaricabile anche l’appello in inglese e la lista delle associazioni firmatarie.
Appello urgente per l’evacuazione dei campi profughi greci
Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen
Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli
Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel
Primo ministro della Repubblica ellenica, Kyriakos Mitsotakis
Chiediamo l’immediata evacuazione dei campi profughi e degli hot spot nelle isole greche per evitare una catastrofe nell’attuale pandemia di coronavirus.
Più di 42.000 persone sono intrappolate sulle isole in campi disperatamente sovraffollati e in condizioni terribili. Le misure raccomandate, come l’allontanamento sociale o il frequente lavaggio delle mani, sono semplicemente impossibili. Non c’è speranza di contenere un’epidemia all’interno dei campi. Metterebbe in pericolo gli anziani e coloro che soffrono di cattive condizioni di salute, sia i rifugiati che la popolazione locale.
Agire in tempo è essenziale. Chiediamo un’azione d’emergenza per garantire la salute e la sicurezza dei richiedenti asilo, della popolazione locale e degli operatori umanitari nelle isole. La Commissione europea, il Consiglio europeo e il Parlamento europeo devono fare ogni sforzo per sollecitare gli Stati membri ad assumersi le proprie responsabilità e ad accettare i richiedenti asilo provenienti dalla Grecia.
Chiediamo che venga immediatamente ripristinato e sostenuto l’accesso al diritto umano universale di chiedere e ottenere asilo, garantito dalla Carta europea dei diritti fondamentali. Ciò include l’accettazione delle domande di asilo e il loro esame con procedure di asilo eque, non punendo le persone che attraversano le frontiere per presentare una domanda di asilo, e rispettando pienamente il principio di non respingimento, che attualmente viene aggirato da respingimenti illegali.
Noi, le sottoscritte organizzazioni della società civile, siamo fiduciose, data la nostra lunga esperienza nella cura e nella assistenza ai rifugiati, che sia nelle possibilità e capacità dell’UE di far fronte all’attuale crisi delle sue frontiere esterne. Siamo solidali con i rifugiati e offriamo il nostro aiuto per evitare questa incombente catastrofe umanitaria.
Scarica l’appello
Scarica l’elenco dei firmatari