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Home News IFAD: BILL GATES PROMETTE FONDI PER LO SVILUPPO AGRICOLO

IFAD: BILL GATES PROMETTE FONDI PER LO SVILUPPO AGRICOLO

admin
23 Febbraio 2012
News

I leader mondiali, politici, accademici e rappresentanti di agricoltori si sono riuniti a Roma per la 35° sessione dell’IFAD. Tra i relatori anche Bill Gates, che ha annunciato di mettere a disposizione 200 milioni di dollari per sostenere progetti di sviluppo agricolo ”che funzionano”. Ma le ong mettono in guardia dal pericolo di un investimento privato in un settore che dovrebbe essere sostenuto dagli aiuti pubblici.

di Damiano Sabuzi Giuliani

 

La conferenza intiotolata Sustainable smallholder agriculture: Feeding the world, protecting the planet si è incentrata sull’aumento della disponibilità di cibo del 70% entro il 2050, grazie, appunto al rafforzamento dei piccoli produttori.

 

“Un mondo affamato e’ un mondo ingiusto ed e’ anche un mondo instabile”. Queste le parole di Mario Monti, di ieri mattina. “Negli anni recenti la Comunità internazionale ha investito molto nella soluzione della crisi finanziaria ed economica, ma non dobbiamo perdere di vista che c’e’ una crisi molto più vasta e profonda: quella energetica e alimentare”, dice il premier. “La sicurezza alimentare deve essere una priorità per la Comunita’ internazionale e per l’Italia”. “Ci vuole uno sforzo comune per trasformare questo tema importante e convertirlo in un tema politico”, conclude Monti.

 

Sulla stessa linea del capo di governo il ministro Riccardi ha tenuto a ribadire che se “L’agricoltura può rappresentare una via d’uscita sostenibile dalla povertà per molti piccoli contadini e allevatori. Ma essi hanno bisogno di accesso a una sufficiente quantità di acqua. Hanno bisogno di certezze relativamente alla proprietà o all’uso della terra; necessitano di denaro o prestiti per acquistare fertilizzanti e attrezzi agricoli. Hanno bisogno di mercati che funzionano. Quando sono senza terra hanno bisogno di un impiego che permetta loro di vivere. L’assenza di tali condizioni li fa affogare nel circolo vizioso della povertà. La morte per fame o la malnutrizione ne sono la conseguenza più tragica.” È necessaria, secondo Riccardi “una politica ambiziosa, non solo capace di risvegliarsi in qualche emergenza. E’ necessaria una visione per gli anni futuri.”

 

Proprio su questo punto ha voluto incentrare il suo discorso di apertura alla conferenza Kanayo F. Nwanze, presidente dell’IFAD, dichiarando che “Se i principali Paesi donatori, faranno mancare il loro impegno nella cooperazione a causa della crisi economica che li colpisce, l’obiettivo di raggiungere un’agricoltura ”eco-smart” per rendere disponibile piu’ cibo affrontando, allo stesso tempo, la sfida dei cambiamenti climatici, non potrà essere raggiunto”.

 

Dall’altra, proprio questa mattina Bill Gates ha annunciato di mettere a disposizione duecento milioni di dollariin contributi per sostenere progetti di sviluppo agricolo ”che funzionano”. I quali molti di questi fondi serviranno per continuare alcuni progetti già in corso per iniziativa della Fondazione Bill e Melinda Gates che da anni investe parte dei proventi delle attivià profit del gruppo informatico in azioni di solidarietà. “Sei anni fa – ha ricordato infatti Gates – abbiamo deciso di aggiungere al nostro impegno per la salute globale con investimenti in agricoltura da oltre 2 miliardi di dollari per aiutare i piccoli produttori agricoli nei Paesi in via di sviluppo”. Alcuni dei progetti della Fondazione in corso riguardano la creazione di 34 nuove varietà di mais resistenti alle siccità,vaccini per 10 milioni di capi di bestiame, la formazione di oltre 10mila rappresentanti di aziende agricole perché formino a loro volta i piccoli agricoltori. ”L’obiettivo – ha spiegato Gates – e’ di far crescere un’agricoltura più sostenibile e attraverso la produttività portare fuori dalla povertà centinaia di milioni di persone”.

 

Ma se tutto questo può essere visto come una nuova opportunità, una sorta di new deal per i piccolo agricoltori del Sud del mondo, c’è chi storce il naso e ribatte: “La scelta di invitare Bill Gates è una scelta significativa dell’orientamento generale dell’IFAD, la cui l’azione si sta concentrando sempre di più sul partenariato tra pubblico e privato – sostiene Antonio Onorati, Presidente del Centro Internazionale Crocevia, – dove gli investimenti privati si debbono unire a politiche pubbliche in un modello che viene dichiarato a sostegno dell’agricoltura contadina. In realtà vengono proposti accordi con la grande distribuzione che sostengono tecnologie transgeniche, sementi ibride sostenendo così un modello agricolo estremamente intensivo nell’uso delle risorse naturali.”

Il pericolo dunque di un settore privato sempre più presente nelle politiche di sviluppo agricole viene sottolineato anche da Sergio Marelli, Presidente del Comitato Italiano per la Sovranità Alimentare, che avverte: “L’intervento del settore privato a favore dell’agricoltura non può e non deve sostituire l’impegno profuso dagli Stati che come abbiamo visto negli ultimi anni è sceso sensibilmente” sottolineando che “gli investimenti in agricoltura agricoltori richiedono un’efficacia lotta contro la fame. Siamo favorevoli all’ingresso del settore privato in agricoltura, a condizione che la priorità vadano verso a quell’80% di piccoli produttori e non seguendo il principio di quelli che, mettendo i soldi si possono permettere di dettare le regole”

 

Alla fine di queste due giornate di lavori la domanda sorge spontanea: possono gli agricoltori del Sud, che vivono dei prodotti della loro terra, riuscire ad andare d’accordo con le politiche dell’agrobusines del Nord del mondo? La strada intrapresa dalle organizzazioni internazionali sembra chiara, ma è poco nitida la strada per arrivare all’ “eliminazione della povertà estrema e la fame del mondo” che, è bene ricordarlo è lo slogano del primo degli otto obiettivi di sviluppo del millennio da raggiungere entro il 2015.

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