IL DOMINIO DELLA FINANZA SULL’ECONOMIA REALE DEVE ESSERE ARRESTATO. LE RICHIESTE DELLA SOCIETA’ CIVILE AL G20
Il 12 maggio sarà presentato agli Sherpa del G20 un documento di posizione sulla ristrutturazione dell’architettura della finanza mondiale prodotto da un gruppo di organizzazioni internazionali che lavorano congiuntamente sul processo di riforma, attraverso la rete “Make finance work for people and the planet”. Il documento che è stato firmato da FOCSIV insieme agli altri membri della CIDSE sarà portato anche al Vertice dei leader mondiali nel G20 di settembre.
Il documento denuncia i gravi impatti che l’uso ‘distorto’ dei mercati finanziari ha avuto sulla crisi economica e sociale, sia nei paesi in via di sviluppo che nei paesi avanzati, e propone delle misure alternative per “invertire la rotta”.
“É necessario limitare l’azione speculatrice della finanza e intervenire per una nuova regolamentazione dei mercati finanziari – sottolinea Gianfranco Cattai, presidente della FOCSIV – ed è indispensabile stimolare gli investimenti nell’economia reale nel Nord come nel Sud del mondo per combattere la disoccupazione e la povertà di milioni di persone.”
Le richieste rivolte al G20, sono chiare e puntuali e richiedono l’introduzione di piani concreti per la piena realizzazione degli obiettivi proposti.
Tra le misure più urgenti troviamo proposte volte a ridurre le dimensioni e la complessità delle società finanziarie e ad evitare che i fondi pubblici siano destinati al salvataggio delle banche: separare le banche commerciali da quelle di investimento, chiudere i paradisi fiscali, bloccare la speculazione su cibo e materie prime, diminuire la leva finanziaria, proibire l’utilizzo di derivati per fini meramente speculativi, incrementare la trasparenza.
Le agenzie di rating, vere e proprie complici della deriva attuale della finanza e dei mercati, devono essere giuridicamente responsabili per le conseguenze causate da valutazioni errate e dovranno essere vietate le attività che comportano maggiori rischi e pratiche speculative più pericolose.
Tra le diverse proposte per frenare la speculazione e riportare la finanza a essere uno strumento al servizio dell’economia e dell’insieme della società vi è l’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie a livello di tutti gli stati membri del FMI, come quella che sta per essere adottata da 11 paesi europei.
Infine si chiede un maggiore coordinamento delle politiche macroeconomiche tra paesi in surplus e paesi in deficit e un maggiore ricorso ai Diritti Speciali di Prelievo quale valuta per le regolazioni internazionali. In modo così da distribuire meglio i costi delle ristrutturazioni economiche e finanziarie, evitando politiche di austerità che ricadono sui ceti più poveri e che minano le democrazie, e facendo più affidamento su misure per l’occupazione e lo sviluppo umano sostenibile.