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Home News Il Manifesto Generazione Cooperazione al Summit delle diaspore

Il Manifesto Generazione Cooperazione al Summit delle diaspore

Segreteria
25 Febbraio 2025
News

Fonte immagine Sesto Summit delle Diaspore: il futuro della cooperazione passa dai giovani – Summit Nazionale delle Diaspore

Ufficio Policy Focsiv – Nel recente Summit delle diaspore (6° Summit Nazionale delle Diaspore il 22 febbraio 2025 a Roma – Summit Nazionale delle Diaspore), Loretta Maffezzoni del gruppo dei giovani di Generazione Cooperazione, è intervenuta sui valori che dovrebbero sostenere la cooperazione internazionale, facendo riferimento al Manifesto redatto nel progetto (Il Manifesto dei Giovani – ECG Project), auspicando una grande mobilitazione per il referendum sulla cittadinanza (La Corte Costituzionale approva il referendum sulla cittadinanza).

Frasi come “non c’è più tempo”, “il tempo è scaduto”, “dobbiamo agire prima che sia troppo tardi”, sempre più spesso nell’ultimo periodo vengono utilizzate dai leader mondiali. Questa è una cosa positiva perchè vuol dire che sta iniziando a diffondersi la consapevolezza che bisogna cambiare le cose anche tra i grandi della Terra, ma per noi giovani e non solo le parole non bastano più.

 È finito il tempo di girarsi dall’altra parte, ormai la Pandemia da covid-19 ci ha dimostrato che siamo tutti “sulla stessa barca” che quelle differenze che prima ci sembravano così abissali in realtà non lo so, ma anzi l’intero globo sta rischiando di affondare, e le uniche persone che possono evitare che ciò accada siamo tutti noi attraverso la collaborazione e l’impegno, ma soprattutto il riconoscimento del problema e della necessità dell’urgenza di agire.

Ormai siamo arrivati e arrivate al punto di non ritorto e ciò che sta succedendo nel mondo tra guerre, fame, carestie e crisi climatica ne sono la dimostrazione lampante; infatti, si può parlare di policrisi, in quanto le crisi che connotano quest’epoca da quella climatica a quella umanitaria sono tutte collegate intrinsecamente tra loro.

Fin ad ora i governi hanno sempre avuto paura di dire la verità, nuda e cruda, anzi hanno sempre cercato di edulcorarla fino a lasciarla ad appannaggio di pochissimi, e di conseguenza lasciare la maggior parte delle persone nell’ignoranza. Ma ciò non è più possibile, perché la situazione sta peggiorando sempre di più ed è arrivato il tempo di agire. E affinché ci sia questa spinta all’azione è fondamentale che vi sia un’opinione pubblica consapevole e informata.

Noi nuove generazioni siamo il futuro e abbiamo potere decisionale quindi vogliamo fare parte del cambiamento ed essere parte attiva dello stesso, non ci accontentiamo più di vedere le cose da fuori ma vogliamo partecipare, essere al tavolo per cambiarle e dare il nostro contributo e la nostra visione. Per questo motivo e non solo abbiamo deciso di realizzare il manifesto delle nuove generazioni, documento diviso in 10 punti in cui vengono affrontate diverse tematiche di interesse nazionale e mondiale tra le quali:

  • Pace, cultura della non violenza e cittadinanza globale

Il mondo intero sta affrontando un periodo buio in cui i valori e i diritti universali che davamo per assoluti e inviolabili stanno vacillando sempre di più con il rischio di scomparire e di conseguenza lasciare il mondo nel caos; quindi, bisogna difenderli e non darli per scontato, per cui serve maggiore consapevolezza e responsabilità anche rispetto alla presenza di conflitti di cui ignoriamo l’esistenza per diverse ragioni ma ciò non significa che non siamo in essere e che portino a delle conseguenze disastrose come fame, carestie, malnutrizione, malattie, epidemie e bambini e bambine soldati e soldatesse.

  • Riduzione delle disuguaglianze e ridistribuzione equa delle risorse e ricchezza globale

Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento delle disuguaglianze che ha investito tutti i Paesi del mondo, ma in forme differenti. La disuguaglianza riguarda la distribuzione della ricchezza, la quale risulta appannaggio di pochissime persone che diventano sempre più ricche a discapito della maggioranza che diventa sempre più povera. Ciò è dimostrato dagli ultimi studi che sostengono che il ceto medio è in crisi e rischia di scomparire. Per evitare che questo si verifichi è necessario una ridistribuzione equa della ricchezza e delle risorse per mezzo della cooperazione allo sviluppo che deve essere ripensata in chiave trasformativa: come un moderno strumento di pace da promuovere per poter avere un mondo migliore e più equo

  • Programmi di interscambio, reciproco ascolto e approccio bidirezionale per contrastare assistenzialismo e retaggio coloniale

È importante che i Paesi occidentali riconoscano e accettino il ruolo che hanno avuto e hanno ancora nel colonialismo, ora declinato nell’estrazione di materie prime come coltan, cobalto in vari Stati del mondo, in particolare del continente africano, per permettere il progresso tecnologico. Rispetto all’assistenzialismo serve maggiore ascolto dei bisogni e aumentare le possibilità di sviluppo e crescita personale e collettiva per portare le persone e i popoli verso l’autonomia

La cooperazione e l’aiuto pubblico allo sviluppo deve iniziare ad essere bidirezionale e polidirezionale con una visione olistica

  • Comunicazione efficace ampliando la visibilità e la consapevolezza rispetto al mondo della cooperazione

Una comunicazione efficace e moderna permette di sensibilizzare l’opinione pubblica affinché possa sviluppare un pensiero critico in quanto le persone e le soggettività della società devono essere messe nelle condizioni di porsi domande, dubitare e ragionare.

In conclusione, per poter far fronte alle sfide di oggi e sperare in un domani migliore è necessario che ci sia da parte di tutte le Istituzioni, passando per gli Stati di tutto il mondo, fino ad arrivare alla società nel suo complesso maggiore consapevolezza, comunicazione, collaborazione e apertura al dialogo.

Noi nuove generazioni siamo la rappresentazione di un’Italia che si è trasformata e comprende anche le/i giovani nate/i e cresciute/i in questo Paese da genitori stranieri o con background migratorio. È importante che questo cambiamento sia riconosciuto a livello legislativo e giuridico, attraverso lo strumento della cittadinanza che purtroppo molte persone pur nascendo e crescendo in Italia non hanno. Ora le cose possono cambiare e la storia può essere riscritta grazie alla Corte costituzionale che il 20 gennaio 2025 ha riconosciuto la legittimità costituzionale del referendum per riformare la legge sulla cittadinanza. Quindi adesso tocca a tutti e tutte noi fare la differenza e lasciar un segno nella storia italiana, andando a votare per garantire il riconoscimento formale della propria nazionalità, attraverso il diritto alla cittadinanza, a coloro che ancora non ce l’hanno.

LA NUOVA GENERAZIONE È IL FUTURO E VUOLE FAR PARTE DEL CAMBIAMENTO!

IL TEMPO STA PER SCADERE QUINDI UNIAMO LE FORZE PER CAMBIARNE IL CORSO PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI!

Tags: #diaspore #progettogenerazionecooperazione
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