Il ruolo strategico dell’Europa e il Sud globale

Fonte immagine The EU’s Interests Today Require Stronger Ties With the Global South | Martens Centre
Ufficio Policy Focsiv – L’Unione europea (UE) sta discutendo il prossimo bilancio finanziario e quindi le priorità politiche della legislatura (Cooperazione, competitività e difesa nel nuovo bilancio europeo – Focsiv). Il Global Gateway sta continuando le sue operazioni focalizzate sull’investimento nelle infrastrutture per accedere alle risorse africane, inseguendo la Cina (Opacità, società civile emarginata e maledizione del Global Gateway – Focsiv). In questo quadro riportiamo qui una sintesi del policy brief di Stefano Manservisi e Mario Pezzini per FEPS (la Fondazione Europea di Studi Progressisti) che prefigura una nuova alleanza europea con il Sud Globale in Europe’s strategic role in global development – Foundation for European Progressive Studies.
In un mondo segnato da tensioni geopolitiche, crisi climatiche e indebolimento della cooperazione globale, questo documento strategico sostiene che l’UE deve ridefinire le sue relazioni con i paesi in via di sviluppo, passando dal suo attuale approccio di partenariato a un’alleanza strategica, i cui termini sono fondati sull’interesse reciproco e definiti in comune.
Il documento politico individua quattro imperativi urgenti:
- Rinnovare il multilateralismo attraverso una governance più inclusiva;
- Ripensare le priorità e le metriche di sviluppo oltre il PIL;
- Riformare gli strumenti di cooperazione per promuovere l’azione congiunta, l’apprendimento tra pari e riconoscere la titolarità nazionale;
- Rivedere l’architettura finanziaria globale per generare uno spazio fiscale sostenibile per i paesi in via di sviluppo, proteggendoli dalle ricorrenti crisi del debito.
Queste riforme non sono meramente tecniche, sono politiche. Richiedono che l’UE agisca come coordinatore di alleanze e architetto di beni comuni, in particolare in cooperazione con il Sud del mondo.
Al centro di questa ridefinizione c’è il Global Gateway, che dovrebbe evolversi da una strategia di investimento faro a una vera e propria piattaforma globale per la trasformazione co-creata. Per avere successo, deve ridisegnare la propria governance, collegare le priorità dell’UE e dei suoi partner e investire in capacità ed ecosistemi che vanno oltre le infrastrutture. Ciò richiede riforme rapide e visibili, dalla radicale semplificazione delle procedure di attuazione alla creazione di meccanismi di dialogo inclusivi e di solidi quadri di certificazione.
La credibilità dell’UE dipenderà dal livello di risorse che impegnerà per l’azione esterna e dalla sua determinazione a cambiare, a cominciare dal modo in cui ascolta, decide e collabora. L’imminente conferenza delle Nazioni Unite sul finanziamento dello sviluppo che si terrà a Siviglia rappresenta un’opportunità cruciale per l’UE di dimostrare la sua volontà di definire, insieme ai paesi del Sud del mondo, un nuovo patto volto a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Ciò sarà essenziale per la rilevanza e la resilienza dell’UE a livello globale.
Qui il policy brief da scaricare