IMMIGRAZIONE. CATTAI: BENE L’APERTURA UE, ORA NUOVI PARTENARIATI CON I PAESI MEDITERRANEI
Apprezzamento per l’impegno del governo italiano e per la risposta europea; ma anche la necessità di un vero approccio globale tra Europa e Paesi del Mediterraneo meridionale alla questione migratoria, coerente tra politiche interne ed esterne, con nuovi partenariati fondati sul riconoscimento dei diritti, della protezione umanitaria, e sulla costruzione di mercati del lavoro integrati parimenti a quelli già esistenti sul commercio e sugli investimenti. E’ quanto esprime il Presidente FOCSIV Gianfranco Cattai in questa seconda giornata di vertice Ue durante il quale, per iniziativa italiana, si sta discutendo anche di immigrazione.
“Da questa due giorni sapevamo non sarebbero uscite misure concrete ma che l’Europa stia discutendo con i suoi organismi più autorevoli apertamente di un argomento per molto tempo tabù è un fatto importante – dice Cattai -. E’ tuttavia evidente che dopo le parole dovrà seguire uno sforzo europeo condiviso sui richiedenti asilo e la pianificazione di una politica umanitaria e di cooperazione con i paesi di transito, oltre ad una maggiore attenzione da parte Ue all’accoglienza perché non servono le buone intenzioni o i cordoni di navi militari per controllare i flussi migratori”.
Il monito della FOCSIV insomma è a non “eurocentrare” troppo la questione migratoria, come per certi versi chiedono Italia e Malta, ma a stringere nuovi rapporti con i paesi di provenienza dei migranti per una politica di accoglienza fondata sui diritti umani. “Il rischio di pensare solo a salvaguardare interessi europei di corto respiro infatti è molto concreto – dice Cattai -. Basti pensare che le proposte presentate dalla Commissione europea al prossimo Consiglio di Dicembre saranno negoziate solo con i Ministeri degli Interni, senza coinvolgere le nuove democrazie dei paesi mediterranei del sud. E’ necessario invece elaborare una nuova politica euro-mediterranea, in sintonia con quanto emerso anche a Lampedusa all’incontro tra le Caritas, con particolare riferimento alle migrazioni, e un partenariato Euro-Africano più spinto a prevedere corridoi umanitari a partire dai paesi di origine e percorsi utili per quanti emigrano per motivi di lavoro”.
Cattai ribadisce, infine, la responsabilità dell’Italia “a rifondare un sistema di accoglienza sul suo territorio, a partire dall’abrogazione della legge Bossi-Fini”.