Insieme per le persone e il pianeta: parlamentari, organizzazioni cattoliche e giovani.
Organizzazioni cattoliche e parlamentari insieme per condividere la consapevolezza dell’importanza di procedere speditamente verso la conversione ecologica e assieme sociale, economica e culturale. Le crisi in atto e l’impatto del cambiamento climatico richiedono il cambiamento del paradigma di sviluppo tradizionale verso l’ecologia integrale proposta da Papa Francesco.
Questi sono alcuni degli innumerevoli spunti emersi dall’incontro delle organizzazioni cattoliche con alcuni parlamentari di tutti gli schieramenti, organizzato da FOCSIV e Movimento Laudato Sì, lunedì scorso 25 ottobre.
Inizialmente, il moderatore,Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, ha avviato l’incontro sottolineando come sia indispensabile riavvicinare la società alle istituzioni perché la conversione ecologica deve procedere su entrambe le gambe, e in questo senso le organizzazioni cattoliche hanno un importante ruolo da svolgere. Questo incontro ha lo scopo di promuovere il dialogo e questo avvicinamento.
L’On. Chiara Braga, del Partito Democratico, che ha facilitato la realizzazione dell’incontro, ha aperto i lavori ricordando il messaggio del Presidente Mattarella alla recente settimana sociale dei cattolici, sulla necessità di un umanesimo rinnovato fondato sul riconoscimento dei diritti di cittadinanza e sui valori della democrazia. E a questo proposito sia l’On. Braga che il Sen. Andrea Ferrazzi hanno evidenziato come il Parlamento sia impegnato nell’integrare due articoli della Costituzione, l’articolo 9 e 41, riguardo la tutela dell’ambiente e la responsabilità delle imprese nella sua difesa. Questa integrazione è densa di conseguenze per l’ordinamento giuridico e i comportamenti di tutti.
In tal senso l’On. Stefano Fassina di LEU ha sottolineato come non bastino gli impegni, soprattutto se retorici, e sia appunto necessario modificare le regole di un mercato che produce perdita di biodiversità e impatti climatici negativi, per cambiare paradigma.
Sia i parlamentari che i rappresentanti delle organizzazioni cattoliche hanno condiviso l’impegno culturale per promuovere stili di vita sani e rispettosi dell’ambiente. Cosa che richiede anche coraggio nel cambiare usi e costumi, strutture produttive e di consumo, come ad esempio per il consumo di carne.
A questo proposito il Sen. Gianni Pietro Girotto del M5S ha evidenziato come sia possibile già ora cambiare sia stili di vita che strutture di produzione e consumo, creando ad esempio comunità energetiche. Comunità che sono state assunte anche nella settimana sociale della Chiesa cattolica. E’ possibile in ogni condominio, o parrocchia, autoprodurre, condividere e consumare energia rinnovabile. Questo cambiamento ha un impatto di sistema positivo sulla gestione della rete, sulle infrastrutture, sul prezzo di energia, con fondi già disponibili per i comuni. Cambiare ora è possibile.
Il direttore del Movimento Laudato Sì, Tomas Insua, e il vicepresidente di FOCSIV, Nino Santomartino, hanno inizialmente presentato la petizione Pianeta sano Persone sane e le richieste di attenzione da parte dei parlamentari e del Governo, soprattutto ora che l’Italia ha la presidenza del G20 e la co-presidenza della COP26 sul cambiamento climatico. Sono necessarie scelte politiche urgenti per salvare l’umanità e soprattutto le persone più povere e vulnerabili, la biodiversità del pianeta, con più ambizione per la riduzione delle emissioni di carbonio, e impegnando più risorse per la cooperazione allo sviluppo (raggiungendo lo 0,7% del reddito nazionale lordo) e le misure di adattamento.
A tal riguardo Luca Bergamaschi del Think Tank Ecco ha sottolineato l’importanza di sostenere la finanza per il clima, e in particolare accelerare l’impegno di raggiungere i 100 miliardi previsti nel Fondo Verde, riformare la gestione del debito dei paesi poveri, sostenere la loro fiscalità e reindirizzare verso di loro i diritti speciali di prelievo emessi recentemente dal Fondo Monetario Internazionale, per misure di adattamento e per sostenere l’uscita dall’uso del carbone.
Diversi parlamentari hanno richiamato la questione geopolitica di come sia difficile trovare punti di equilibrio sugli impegni per ridurre le emissioni di carbonio, per la chiusura delle centrali a carbone, migliorare l’adattamento e sostenere finanziariamente gli investimenti necessari tra i diversi paesi. Le tensioni tra Usa e Cina, gli ostacoli posti dai paesi produttori di petrolio, la dipendenza energetica dell’Europa da paesi terzi, sono tra i fattori che rallentano il cambiamento necessario. Il multilateralismo e i regionalismi avanzati come l’Unione europea, sono spazi da rafforzare per perseguire i principi di solidarietà e responsabilità che dovrebbero guidare la comunità internazionale.
Suor Alessandra Smerilli, segretario ad interim del Dicastero per lo sviluppo umano integrale ha evidenziato l’impegno del Papa e del Vaticano nel sollecitare i governi ad ascoltare il grido della terra e dei poveri, e per questo l’importanza di affrontare assieme e non settorialmente le crisi in atto, con uno sguardo integrale. Salute, cibo e lavoro sono aspetti fondamentali dell’ecologia integrale, e il Vaticano ha lanciato una piattaforma e un piano di azione di 7 anni per renderla concreta nelle scuole, diocesi, università, famiglie, con i giovani. La piattaforma vuole essere un raccolta di azioni concrete per superare la paura paralizzante e dare speranza con pratiche di cambiamento.
L’onorevole Silvia Fregolent di Italia Viva ha sottolineato come sia necessario agire ora grazie al Piano nazionale ripresa e resilienza (PNRR), per cambiare il paradigma di sviluppo. Occorre spendere bene le risorse previste con scelte mirate, capaci di conciliare salute, lavoro e ambiente. Un nuovo progresso è possibile. A sua volta il Sen. Ferrazzi ha indicato la necessità di ancorare il PNRR all’amministrazione ordinaria e agli altri fondi europei, per dare una prospettiva che vada oltre il 2026, con coerenza.
In tal senso l’On.le Maria Teresa Bellucci di Fratelli d’Italia, richiamando i temi etici di altissimo valore legati alla protezione della vita umana, ha indicato l’importanza di superare un’ottica di breve periodo ancorata ad interessi solo elettorali, mentre invece sono richiesti investimenti a medio e lungo termine di protezione della vita, rivedendo i modelli di business, come le delocalizzazioni, per la tutela del lavoro e dell’ambiente. In questo quadro la cooperazione va sostenuta in co-programmazione con il Terzo Settore.
Riguardo la visione del lungo termine, l’On.le Virginia La Mura del Gruppo Misto ha richiamato l’importanza della difesa dell’ambiente per le nuove generazioni, soprattutto del suolo vivo, della terra così come del mare. Per questo è necessario dotarsi di modelli predittivi, di pianificazione, di capacità di attuazione e di nuovo modalità di produzione come l’agroecologia.
Diversi parlamentari hanno evidenziato come la transizione non sia una passeggiata, è necessario il cambiamento culturale e una saggezza politica nel definire le sue misure economiche e sociali. In particolare l’On.le Tullio Patassini della Lega ha evidenziato come sia indispensabile rispondere agli aspetti sociali ed economici della transizione, sostenere le persone nelle loroattività quotidiane, a livello locale, riducendo i costi che si abbattono sui più poveri, per una sostenibilità sociale.
A sua volta, Mariagrazia Midulla del WWF ha richiamato l’urgenza della transizione, sono necessarie azioni concrete, non più dilazioni. Le soluzioni ci sono, anche dal punto di vista sociale con la transizione giusta. La chiave è la responsabilità nel prendersi degli impegni significativi, la transizione deve procedere più speditamente perché i costi umani e per la biodiversità sono crescenti e irreversibili. E ha lanciato lo slogan insieme è possibile.
Infinesono intervenuti diversi rappresentanti di organizzazioni cattoliche che a loro volta hanno offerto spunti di riflessione e azione. Si è ribadito l’impegno di queste organizzazioni a lavorare con i parlamentari per una buona politica, per il bene comune, condividere responsabilità, agire concretamente per costruire comunità sostenibili in una democrazia partecipata, partendo dal locale. Le organizzazioni cattoliche portano con sé il valore aggiunto di una visione più ricca e densa fondata sull’umanesimo cristiano e il concetto di ecologia integrale.
Diverse questioni hanno bisogno di ulteriori approfondimenti come quello della giustizia climatica, delle guerre che distruggono ambiente e umanità. E per questo sarà importante mantenere il dialogo.
Alla settimana sociale cattolica a Taranto i giovani hanno chiesto di non essere segregati nel futuro, di non rinviare, di agire subito con loro. Occorre ripartire da qui, insieme.
E’ possibile rivedere la registrazione dell’incontro
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