La bandiera ONU per le navi umanitarie
Fonte foto: change.org
Ufficio Policy Focsiv – A seguito delle continue tragedie nel mare Mediterraneo dove più di 25 mila persone, donne, uomini, bambini, sono morte, e con riferimento alla richiesta avanzata da diverse organizzazioni di riattivare l’operazione Mare Nostrum (vedi Fino a quando saranno troppi gli uomini, le donne e i bambini morti nel Mediterraneo? – FOCSIV), è stata avanzata la seguente Petizione · LA BANDIERA ONU PER LE NAVI UMANITARIE · Change.org, che invitiamo tutte e tutti a firmare.
L’appello chiede che le navi di soccorso operino con bandiera dell’ONU e che venga cancellata la cosiddetta zona SAR libica, una dizione dietro la quale diventano possibili molte illegalità, come anche quelle recenti che hanno coinvolto la condotta delle autorità italiana.
LA BANDIERA ONU PER LE NAVI UMANITARIE
Occorre dotare le navi che fanno soccorso in mare della bandiera dell’Onu, e le Nazioni Unite possono farlo.
Occorre cancellare la cosiddetta zona SAR libica, e anche questo deve essere fatto, dall’IMO, l’International Maritime Organization.
Il Mediterraneo centrale è la rotta più letale del mondo: dal 2014 oltre 25 mila vittime, più di 1.400 quelle del solo 2022. E sono più di 30 mila, sempre lo scorso anno, gli uomini, le donne e i bambini profughi e migranti riportati nell’inferno libico da cui avevano tentato di fuggire, mettendosi in mare.
Nonostante questa strage silenziosa di vite umane, l’Europa e l’Italia continuano a fare muro contro i migranti, anziché agire come prevede il diritto internazionale: mettere in atto ogni sforzo per salvare chi rischia di morire in mare. Non solo. L’Europa e l’Italia continuano anche a criminalizzare e ad ostacolare in tutti i modi chi cerca di soccorrerli, ossia le navi della flotta civile, le uniche presenze impegnate a salvaguardare quegli esseri umani lasciati a sé stessi.
Stiamo, per questo, assistendo ad un processo di “criminalizzazione della solidarietà” che espone gli equipaggi, nel caso delle navi umanitarie che operano salvataggi in mare, a vere e proprie persecuzioni con possibili conseguenze giudiziarie.
Per questo, i sottoscrittori di questo appello, coordinati dal Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, hanno deciso di rivolgersi all’Organizzazione delle Nazioni Unite perché la vita e la dignità degli equipaggi delle navi umanitarie e dei migranti strappati ad una morte sicura in mare, siano tutelati attraverso due azioni da attuare nel più breve tempo possibile.
Leggete, diffondete, firmate e fate firmare l’appello che segue, esteso ad altri Paesi Europei, proposto in forma integrale, che verrà inviato ai seguenti referenti ONU
– Volker Türk, High Commissioner for Human Rights
– Ambassador Václav Bálek, President of the Human Rights Council
– Kitack Lim, Secretary General of IMO (International Maritime Organisation)
– António Guterres, UN Secretary-General