L’accaparramento ecologico con i crediti di carbonio

Fonte immagine https://farmlandgrab.org/post/33119
Ufficio Policy Focsiv – Nell’ambito dell’interesse Focsiv sul land grabbing rilanciamo qui un articolo di https://farmlandgrab.org/post/33119 di sintesi su un nuovo rapporto di Land Matrix dal titolo L’accaparramento ecologico: le emissioni di carbonio stanno compensando la nuova corsa per la terra dell’Africa? Infatti, una nuova ondata di acquisizioni di terreni su larga scala sta investendo il Sud del mondo, e l’Africa ne è il cuore. Questa volta, non si tratta di piantagioni o miniere, ma di crediti di carbonio.
Secondo un rapporto della Land Matrix Initiative del 2025, milioni di ettari vengono acquisiti per progetti di compensazione delle emissioni di carbonio. In Africa, la Repubblica Democratica del Congo e la Repubblica del Congo sono epicentri, con oltre un milione di ettari ciascuno già sotto contratto.
La realtà africana: il rischio dove i diritti sono deboli
Il rapporto rivela che i benefici promessi per le comunità locali sono spesso un’illusione, mentre i rischi per i loro mezzi di sussistenza sono molto reali. Queste perdite includono:
1. Perdita diretta di terra e accesso alle risorse
La minaccia più immediata è la perdita di terra da cui le comunità dipendono per l’agricoltura, il pascolo e la raccolta. Il rapporto evidenzia che i terreni acquisiti per questi progetti sono “raramente veramente inattivi” sul dominio ancestrale utilizzato per la sussistenza.
Nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) e nella Repubblica del Congo, che sono epicentri di questo “accaparramento verde” con oltre un milione di ettari ciascuna, una governance fondiaria debole significa che i diritti fondiari consuetudinari sono facilmente ignorati. Il rapporto documenta casi in cui le concessioni di disboscamento sono state tranquillamente convertite in progetti di carbonio senza risolvere conflitti territoriali di lunga data o consultare adeguatamente le comunità.
Il Mai-Ndombe Carbon Project nella RDC, il più grande progetto REDD+ al mondo, è un caso di studio crudo. Nonostante sia la casa di oltre 50.000 persone, il progetto non ha formalmente riconosciuto i loro diritti consuetudinari sulla terra. Le restrizioni sulle pratiche tradizionali di utilizzo del suolo hanno costretto le persone, in particolare le donne, a percorrere distanze più lunghe per coltivare o raccogliere cibo.
2. La minaccia specifica alla pastorizia
Il rapporto rileva esplicitamente il rischio per i pastori, i cui corridoi di pascolo e le riserve della stagione secca sono recintati da vasti progetti di carbonio. Questi progetti spesso si rivolgono a pascoli remoti che in precedenza erano protetti dalla loro inaccessibilità. L’impennata degli accordi sul carbonio ha ora reso queste terre preziose.
Quando gli investitori in carbonio recintano i terreni per “aree protette” o per la piantumazione di alberi su larga scala, bloccano le rotte migratorie stagionali critiche. Questo può portare a: una perdita di accesso alle riserve di pascolo, soprattutto durante la siccità. Un aumento dei conflitti poiché le mandrie sono compresse in aree più piccole. Una distruzione di una strategia di adattamento al clima collaudata nel tempo che la pastorizia rappresenta.
3. Promesse non mantenute su posti di lavoro e benefici
I progetti di carbonio sono spesso commercializzati come portatori di posti di lavoro e sviluppo della comunità. I dati mostrano che queste promesse sono in gran parte non mantenute. L’occupazione è minima: i progetti di deforestazione evitata, il tipo più comune in Africa, non generano quasi nessun posto di lavoro, con una media di soli 0,08 posti di lavoro per 100 ettari. Spesso si tratta solo di una manciata di pattuglie forestali.
La condivisione dei benefici è debole e ingiusta: gli standard dominanti sul carbonio, come il VCS di Verra, hanno requisiti vaghi per la condivisione dei benefici. L’attuazione è lasciata alla discrezione dei promotori del progetto, il che comporta un notevole divario tra i benefici promessi e quelli conseguiti. In molti casi, le comunità con diritti fondiari consuetudinari sono escluse dagli accordi di condivisione dei benefici perché mancano di titoli fondiari formali e statutari.
4. Una nuova frontiera della disuguaglianza fondiaria
Il rapporto conclude che, senza una riforma urgente, la compensazione delle emissioni di carbonio rischia di ripetere le ingiustizie delle passate corse alla terra. Dando priorità alle acquisizioni su larga scala che trascurano i consueti sistemi di proprietà fondiaria – il fondamento stesso dei mezzi di sussistenza locali in tutto il mondo – questo nuovo settore “verde” sta esacerbando la concentrazione della terra e la disuguaglianza sociale.
La strada da percorrere: proteggere i mezzi di sussistenza
Per una transizione giusta che affronti direttamente i problemi di sostentamento delle comunità locali, il rapporto chiede di:
Dare priorità ai progetti guidati dalla comunità: sostenere i progetti di carbonio sviluppati da e con le popolazioni indigene e le comunità locali, assicurandosi che mantengano la proprietà e i benefici, piuttosto che essere sostituiti da acquisizioni su larga scala.
Rafforzare i diritti fondiari: accelerare il riconoscimento legale della proprietà fondiaria consuetudinaria e dei diritti di mobilità dei pastori.
Esigere trasparenza e responsabilità: rendere pubblici i contratti fondiari e gli accordi di condivisione dei benefici in modo che le comunità possano ritenere responsabili gli sviluppatori.
L’evidenza è chiara: l’attuale modello di compensazione del carbonio su larga scala sta creando un alto rischio di “accaparramento verde” in Africa. Una transizione climatica veramente giusta deve proteggere i diritti alla terra e i mezzi di sussistenza delle comunità che sono state custodi di questi paesaggi per generazioni.
Leggi la sintesi e l’analisi completa nel Rapporto analitico 2025 della Land Matrix Initiative: https://landmatrix.org/resources/analytical-report-on-land-based-offset-projects-large-scale-land-acquisitions-for-carbon-offsetting-green-grabbing-or-just-transition/