L’appello il futuro dell’Europa passa per Kyiv
Ufficio Policy Focsiv – La Focsiv è impegnata per la pace in Ucraina (5×1000 Focsiv per l’Ucraina – Focsiv), ed è quindi nostro dovere diffondere iniziative che vogliono costruire ponti di pace come questo appello che indica come «Spetta all’Unione Europea e ai Paesi Membri sostenere in tutti i modi l’Ucraina nel suo percorso di adesione all’Ue». Questo è il messaggio che ispira il documento “Il futuro dell’Europa passa per Kyiv” che EUcraina Odv, Project Mean-Movimento Europeo di Azione Non violenta, Comitato Ventotene e Ponte Atlantico-Difesa Libertà Democrazia hanno presentato lo scorso 9 maggio a Roma. Il futuro dell’Europa passa per Kyiv – Azione Cattolica Italiana.
Il documento chiede a tutti i candidati per il Parlamento Europeo – le cui elezioni si terranno dal 6 al 9 giugno prossimo – di esprimersi sui contenuti e di sottoscriverlo come impegno per il prossimo quinquennio.
Subito l’istituzione dei Corpi Civili di Pace Europei
Si legge nel documento: «L’arsenale di pace dell’Unione va arricchito e completato con l’istituzione dei Corpi Civili di Pace Europei, strumenti indispensabili per il monitoraggio e la gestione delle crisi, per prevenire i conflitti, creare convivenze, intervenire nelle catastrofi umanitarie e nella ricostruzione sociale postbellica. Il sostegno all’Ucraina nel prossimo quinquennio, e le tanto attese azioni europee di mediazione finalizzate alla cessazione del conflitto armato, non possono prescindere dall’ascolto attivo delle sue istituzioni democratiche e della sua società civile organizzata».
La nuova Europa si costruisce sul destino dell’Ucraina
Per questo, conclude il documento: «Ci aspettiamo che il nuovo Parlamento, la Commissione Europea e il Consiglio rafforzino ulteriormente le misure di sostegno alla difesa militare e civile dell’Ucraina, perché la nuova Europa si costruisce oggi sul destino dell’Ucraina, per la sua e la nostra libertà. Infine, richiede di «attivare da subito strumenti comuni di difesa europea, in grado di agire come forza di interposizione e pacificazione nei conflitti e di operare rapidamente in caso di crisi regionali».
Il 28, 29 e 30 maggio tutti alla manifestazione che si terrà a Kyiv
Il documento invita gli stessi candidati a partecipare il 28, 29 e 30 maggio alla manifestazione che si terrà a Kyiv: per sostenere l’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea; per sollecitare l’Unione Europea e i Paesi membri a sostenere senza esitazioni la difesa ucraina dall’invasione russa; per condividere la vita e esprimere la solidarietà alla gente ucraina che resiste ai bombardamenti e agli attacchi alla sua esistenza; per incontrare, conoscere e discutere con volontari, autorità, comunità religiose e associazioni ucraine che lavorano per la resistenza, l’affermazione dei principi democratici e dello stato di diritto in Ucraina.
Alla manifestazione di Kyiv possono partecipare tutti: informazioni e iscrizioni su www.projectmean.it, info@projectmean.it.
Di seguito il testo del documento:
Il futuro dell’Europa passa per Kyiv
Il voto per la elezione del nuovo Parlamento Europeo di giugno 2024 è un fatto politico di rilevanza assoluta. L’esito elettorale avrà un impatto determinante per le crisi internazionali in corso e sul futuro stesso dell’Unione.
La maggioranza del popolo ucraino ha già scelto liberamente l’Europa e ha difeso quella scelta prima con le manifestazioni di Euro Maidan nel 2014, poi combattendo contro gli invasori russi che quella scelta vogliono cancellare. Ora spetta all’Unione Europea e ai Paesi Membri sostenere in tutti i modi l’Ucraina nel suo percorso di adesione all’Unione.
Intorno a Kyiv due visioni radicalmente opposte
La guerra in Ucraina mostra due visioni radicalmente opposte: da un lato il dominio imperiale esercitato dalla Russia attraverso aggressioni contro Paesi e popoli che rivendicano il principio di autodeterminazione e che vogliono uscire dalla sua sfera di influenza; dall’altro la libera scelta dei paesi che aderiscono alla UE per garantirsi la pace. Da un lato un Paese in cui il dissenso equivale al gulag o alla morte; dall’altro un processo non perfetto e ancora in corso, ma fondato sui principi di democrazia liberale, stato di diritto, solidarietà, giustizia.
Resistendo alla Russia, gli ucraini proteggono l’ordine internazionale, mostrano che imporre la volontà con la forza delle armi non paga, tengono lontano il caos. Se l’Ucraina sarà sconfitta, ci troveremo in un mondo molto più pericoloso, perché apertamente incapace di mettere limiti alla volontà di imperio di una potenza atomica. Un mondo nel quale vale la legge del più forte, in corsa per il riarmo nucleare e con un dittatore imperialista alle porte dell’Europa, imbaldanzito dalla nostra debolezza. Una sconfitta dell’Ucraina sarebbe una sconfitta del progetto europeo.
Rafforzare le misure di sostegno alla difesa militare e civile dell’Ucraina
Ci aspettiamo che il nuovo Parlamento, la Commissione Europea e il Consiglio rafforzino ulteriormente le misure di sostegno alla difesa militare e civile dell’Ucraina, fornendola di tutti gli strumenti necessari per fermare e respingere l’invasione.
L’Unione Europea, nata come modello di interdipendenze positive fra Paesi in precedenza avversari e come esperienza innovativa e creativa di pace sostenibile fra i popoli, deve oggi riproporsi come autorevole protagonista di innovazione istituzionale, nel campo cruciale e fondamentale della gestione dei conflitti. Occorre attivare da subito strumenti comuni di difesa europea, in grado di agire come forza di interposizione e pacificazione nei conflitti e di operare rapidamente in caso di crisi regionali.
Il principio “niente per noi senza di noi”
L’arsenale di pace dell’Unione va arricchito e completato con l’istituzione dei Corpi Civili di Pace Europei, strumenti indispensabili per il monitoraggio e la gestione delle crisi, per prevenire i conflitti, creare convivenze, intervenire nelle catastrofi umanitarie e nella ricostruzione sociale postbellica. Il sostegno all’Ucraina nel prossimo quinquennio, e le tanto attese azioni europee di mediazione finalizzate alla cessazione del conflitto armato, non possono prescindere dall’ascolto attivo delle sue istituzioni democratiche e della sua società civile organizzata, sulla base del principio “niente per noi senza di noi”, così come espresso nel manifesto di oltre cento associazioni pacifiste ucraine impegnate attivamente nelle pratiche di mediazione (https://www.ukrainepeaceappeal2023.info/). La costruzione delle istituzioni sovranazionali in Europa e la sua capacità di promuovere e creare pace nel continente, vanno di pari passo.
La nuova Europa si costruisce oggi sul destino dell’Ucraina, per la sua e la nostra libertà.