Le iniziative di Progettomondo.mlal per il Covid-19
Secondo quanto scrive Progettomondo.mlal, nella newsletter e sul proprio sito, il timore più grande per i Paesi in via di Sviluppo è l’incapacità di questi non solo di riuscire ad affrontare un’eventuale massiccia diffusione del Covid-19 dal punto di vista sanitario, ma anche che possano mancare i beni di prima necessità. L’impatto del virus, in realtà già sofferenti, si prospetta esponenzialmente più grave.
In Italia come ONG Progettomondo.mlal fa parte del gruppo di lavoro sull’emergenza creato da AOI, per raccogliere informazioni permanenti sulle situazioni di rischio. Nel frattempo sta raccogliendo le testimonianze e le preoccupazioni dei propri operatori presenti nel mondo.
ITALIA
La responsabile dell’area educazione di Progettomondo.mlal, Rossella Lomuscio, ha spiegato in una news in sintesi come anche Progettomondo.mlal stia affrontando stop e divieti imposti dalle ordinanze per contrastare la circolazione del virus.
“Abbiamo spostato su piattaforma online tutti gli incontri con i gruppi di studenti e docenti coinvolti nel progetto “Start the Change”, per i quali verrà garantita la formazione online. Stesso dicasi per le attività del progetto “Odiare non è uno sport. Se quest’anno non sarà possibile coinvolgere gli studenti in giornate di lavoro dedicate alla solidarietà tramite il Social Day, che per forza di cose è stato cancellato, alcuni ragazzi hanno chiesto se potessero partecipare anche da casa, aiutando magari le loro famiglie, così da sostenere comunque il progetto di cooperazione scelto”.
BOLIVIA
Il problema della provvigione di alimenti e di come garantirne l’accesso a tutti i cittadini è stato oggetto di una riunione via skype tra enti del Governo – Ministero dello sviluppo rurale e territorio, Ministero della produzione economica – Agenzie delle Nazioni Unite – FAO, IICA, PNUD – oltre che organizzazioni che rappresentano il settore dell’agricoltura familiare – CIOEC, AOPEB – come della società civile organizzata, tra cui Progettomondo.mlal e Slow food Bolivia.
Durante il dibattito è emersa l’urgenza prioritaria di individuare delle soluzioni per la fornitura e distribuzione di alimenti, superando le attuali barriere di distanza tra abitazione-punto di vendita. Progettomondo.mlal e Slow Food Bolivia hanno lanciato la proposta di rafforzare i mercati del circuito corto, garantendo ai piccoli negozi di prodotti biologici, agroecologici, i piccoli mercatini o venditori ambulanti di essere riforniti direttamente dal settore dell’agricoltura familiare e ricevere le quantità di alimenti da rivendere in ogni quartiere. L’obiettivo è rafforzare un tessuto commerciale incipiente che ha però le potenzialità, in tal modo non solo si può attrezzarsi, ma allo stesso tempo riduce gli spostamenti delle persone e garantisce’accesso al cibo a chi non possiede mezzi di trasporto privati.
Per altre informazioni clicca qui
HAITI
In un Paese dove il sistema sanitario è quasi inesistente, dove l’acqua scarseggia e in pochissimi hanno un lavoro, che vive una profonda crisi economica, sociale, alimentare e di sicurezza particolarmente critica da ormai più di un anno, viene da chiedersi: cosa succederà a tutti quelli che vivono con meno di un dollaro al giorno?
Progettomondo.mlal se lo è chiesto e se lo chiedeva ancora prima che la conferma dei contagi da COVID-19 arrivasse. Da metà marzo, preventivamente, sono stati organizzati due momenti di formazione per le proprie équipe, rispettivamente negli uffici di Port-au-Prince e Gonaives.
Grazie al supporto di una presentazione e di un video in creolo sul Covid19, è stato spiegato cosa si potesse fare come ONG per prevenire il contagio, sono state, quindi, illustrate quali misure, procedure e mezzi il consorzio avrebbe messo in campo per limitarlo il più possibile. Una solo certezza si aveva in animo: il contagio in questo Paese sarà vasto, nonostante la speranza desideri andare in un’altra direzione.
Le équipe, con modalità e tempi differenti, sono passate da una prima fase di ironia sul fenomeno, con battute sulle proprietà antivirus della patata dolce haitiana, a una fase di ascolto consapevole, accompagnata dai racconti sulla situazione in Italia, per arrivare infine a provare sgomento e preoccupazione. Un collega ha saputo racchiudere il senso profondo del nostro ruolo in questo momento: “Siamo agenti di sviluppo, non ci fermeremo per questo”.
Qui per altri dettagli
MAROCCO
Le attività didattiche nelle scuole sono ferme, così come quelle nelle strutture di detenzione, dove Progettomondo.mlal è impegnata per la prevenzione del radicalismo. Vi è anche grande preoccupazione per le 30 cooperative del progetto già avviate e ora tutte fortemente in sofferenza.
“Non possiamo fare granché nemmeno in termini di monitoraggio né di sostegno, visto che non ci possiamo spostare”, fa notare Richard Grieco cooperante della ONG italiana “Ci si interroga insistentemente sulla tenuta dell’ordine pubblico nel Paese perché siamo in un contesto di persone che lavorano in maniera informale e quindi senza nessun aiuto dallo Stato”.
Per far fronte all’anomala situazione emergenziale è stato aperto un tavolo di riflessione con i servizi sociali e La Croissant-Rouge Marocain per capire se sia possibile organizzare una qualche operazione di assistenza umanitaria alle persone più in difficoltà che vivono in strada, senza fissa dimora, che sopravvivono raccogliendo la spazzatura. Si tratta, soprattutto, di migranti subshariani.
Per saperne di più clicca qui