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Home News Questo è un paese per i ricchi

Questo è un paese per i ricchi

Marta Morgante
20 Ottobre 2022
News

Di Andrea Stocchiero e Martina Corli

Le migrazioni sono un fenomeno che mostra chiaramente una grande disuguaglianza strutturale che solitamente viene taciuta o data per scontata, ma che invece è bene ricordare e sottolineare. Chi può migrare in modo regolare e protetto sono i ricchi, mentre i poveri, i proletari, i precari non lo possono fare se non in modo irregolare, senza protezione e sfruttati.

Negli ultimi anni la cooperazione allo sviluppo ha finanziato progetti per informare le comunità impoverite di questi rischi. Il messaggio è “non migrate in modo irregolare”, mentre le possibilità di farlo in modo regolare e protetto non ci sono. Il messaggio chiaro che le comunità impoverite percepiscono è semplicemente non migrate, “questo non è un mondo per voi”, per la vostra libertà di spostarvi, di scegliere un luogo dove poter vivere dignitosamente. Se potete farlo è perché ci siete utili come manodopera a basso costo e sfruttata, o nei nuovi programmi per i talenti. Viceversa i ricchi sono consigliati, accompagnati, attratti, agevolati e protetti nelle loro scelte di cambiare residenza o addirittura di acquistare la cittadinanza e il passaporto di un altro paese.

Henley & Partners, una agenzia di consulenza per i ricchi, ha recentemente pubblicato un’importante pubblicazione, “Henley Global Mobility Report” (Overview | Global Mobility Report Q3 | Henley & Partners (henleyglobal.com), sulle principali tendenze che influenzano i modelli di mobilità dei ricchi. Basato sull’analisi geopolitica e incentrato sulle sfide e sui rischi globali senza precedenti che plasmano il nostro mondo — cambiamenti climatici, conflitti e rivolte politiche, sconvolgimenti tecnologici, crisi economiche e squilibri demografici — questo rapporto offre approfondimenti esclusivi su ciò che possiamo aspettarci nei mesi a venire e dell’importanza per i ricchi di scegliere i paesi migliori, che offrono meno rischi e migliori opportunità di residenza.

Inoltre, il confronto degli ultimi risultati dell’Henley Passport Index  (Passport Index | Henley & Partners (henleyglobal.com) con il Global Peace Index 2022 rivela una forte correlazione tra il potere del passaporto di una nazione e il livello di pace esistente in un paese. Questa ricerca di Henley & Partners in collaborazione con Deep Knowledge Analytics (DKA), un’agenzia focalizzata su DeepTech che produce analisi avanzate utilizzando una tecnologia sofisticata per fornire informazioni di mercato approfondite e previsioni pragmatiche, conferma che la cittadinanza, e quindi il passaporto, hanno un enorme valore in termini di gestione delle turbolenze geopolitiche e mitigazione dei rischi associati.

Lo studio afferma che i paesi più pacifici hanno passaporti più potenti. Stephen Klimczuk-Massion, Quondam Fellow della Saïd Business School dell’Università di Oxford e membro del comitato consultivo della Andan Foundation, afferma che “un passaporto è più che mai un biglietto da visita e che, a seconda del passaporto che porti e di dove stai andando, influenzerà il tipo di accoglienza che riceverai, dove potrai andare e quanto sarai al sicuro quando ci arriverai. Ora più che mai, è un errore pensare al passaporto come a un semplice documento di viaggio che ti consente di andare da A a B. La forza o la debolezza relativa di un particolare passaporto nazionale influisce direttamente sulla qualità della vita del titolare del passaporto e in alcune circostanze può anche essere una questione di vita o di morte”.

Lo studio dichiara che Giappone e Singapore hanno i passaporti più validi al mondo, consentendo ai loro cittadini di visitare 192 paesi senza visto. L’Afghanistan è in fondo all’indice dei 199 passaporti, ultimo della lista, con 166 posti in meno rispetto a Giappone e Singapore. Solo 26 paesi sono accessibili senza ottenere un visto in anticipo. Altre nazioni a mobilità ridotta includono Siria (29 paesi), Iraq (28 paesi) e Iran (28 paesi). L’Italia è invece al quarto posto, accanto a Finlandia e Lussemburgo, con 189 Paesi.

Di conseguenza questa agenzia consiglia ai ricchi di migrare verso i paesi che offrono le migliori condizioni e registra questi spostamenti (The Henley Private Wealth Migration Dashboard | Henley & Partners (henleyglobal.com). Nel 2022 i ricchi sono migrati soprattutto negli Emirati Arabi Uniti, Australia, Singapore, Israele, Svizzera e Stati Uniti.

Le migrazioni dei ricchi sono peraltro un affare per i paesi che offrono programmi di investimento per acquistare la cittadinanza (Citizenship by Investment Programs | Henley & Partners (henleyglobal.com) dalle isole di Antigua e Barbado e altre caraibiche, a Malta e Montenegro fino anche alla Turchia.

Tags: migrazioni migrazioni e sviluppo
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