Ri-torno a casa
A distanza di più di un anno, eccomi di nuovo qui, in una terra che crescendo sento sempre più mia e con la quale desidero entrare in contatto in ogni sua sfaccettatura. Questa volta, la motivazione che mi ha portato in Marocco è molto diversa dalle precedenti: non sono qui per vacanza o per visitare i miei parenti, ma come casco bianco con OVCI e questo mi ha portato sin da subito a un approccio molto diverso rispetto a quello a cui sono solitamente abituato.
Al nostro arrivo, io, Dafne e Sofia, abbiamo potuto apprezzare prima la cortesia del tassista Youness che ci ha portati dall’aeroporto di Casablanca al nostro appartamento a Rabat, e poi l’accoglienza e l’ospitalità di Alessandra (Rappresentante Paese e OLP) e di Alfonso (Capo Progetto SCUOLA APERTA, co-finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo), che ci hanno subito messi a nostro agio e ci hanno trasmesso una grande energia positiva.
Nei giorni successivi abbiamo avuto il piacere di conoscere i vari collaboratori di OVCI, l’associazione locale Casa Lahnina e Handifilm, un ufficio che al suo interno nasconde un vero e proprio ponte fra due culture!
Queste prime settimane mi hanno dato un assaggio di ciò che mi aspetterà nell’anno a seguire e acceso in me la voglia di scoprire nuovamente questa terra, non solo attraverso gli occhi di un marocchino cresciuto in Italia, ma anche con quelli di un servizio civilista italo-marocchino.
Ancora devo realizzare appieno ciò che sto vivendo in questi giorni e ciò che mi aspetta in questo anno di SCU in Marocco, ma come si direbbe qui: “Bshwiya bshwiya” (piano piano)!
Hamza Khamlick, Casco Bianco SCU con OVCI in Marocco